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Mons. Renato Corti, nominato Cardinale

Autore:
S. E. Mons. Luigi Negri
Fonte:
CulturaCattolica.it
Riportiamo queste brevi e intense considerazioni di Mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchjo, in ricordo di Mins. Corti, in occasione della sua nomina cardinalizia

Ho scorso molto velocemente l’elenco dei prossimi cardinali… non ho mai avuto molto interesse per questo tipo di nomine, ma mi ha colpito con un straordinario sentimento di gioia e di affezione al Santo Padre il cardinalato offerto a Sua Ecc. Mons. Renato Corti, Vescovo Emerito di Novara.
 
Egli è stato ed è un grande presbitero e poi vescovo ambrosiano: un uomo che ha dedicato incessantemente la sua vita al bene della Chiesa, nei fratelli che i suoi superiori avevano indicato di volta in volta come campo specifico della sua azione.

Lo ricordo in seminario (anche se non sono stato mai direttamente suo allievo) per la straordinaria discrezione, per l’intelligenza con cui valutava persone e situazioni e per la capacità – rara allora in certi superiori dei nostri seminari – di coinvolgere coloro che erano amici di quelli che erano entrati in seminario; chiedeva il parere in modo da avere punti di vista sempre più compiuti per dare un giudizio alla persona che era affidata alle sue cure educative.

Ricordo che mi colpì, giovanissimo prete, essere stato chiamato nel suo studio a Saronno, nella sede del biennio di propedeutica, perché voleva informarsi precisamente della situazione di alcuni seminaristi di cui ero stato, in qualche modo, il punto di riferimento durante il periodo degli studi liceali ed universitari.

Una volta si diceva “uomo di Dio’’: oggi lo si dice meno, perché sembra che non si sappia più (neanche in campo cattolico) chi sia veramente Dio! Un’idea generale a cui la nostra ragione arriva – se ragiona bene –. E’ pur vero che Dio ha questa fisionomia dal punto di vista razionale, ma è il Dio nostro, il Dio-Padre di nostro Signore Gesù Cristo, il Quale ce lo ha mandato per la salvezza nostra e del mondo.

Allora ‘’uomo di Dio’’: don Renato è stato sempre totalmente di Dio, quasi fisiologicamente si vedeva questa sua totale dedizione vissuta con una grande compostezza ed una grande sobrietà. Ma proprio perché totalmente di Dio, totalmente di coloro che gli erano affidati; nei seminari di Milano è stato un punto di riferimento di straordinaria efficacia.

I preti di Milano - come me - non possono dimenticare l’azione straordinaria, intensa ed intelligente, affettiva, che ha compiuto Mons. Corti come vicario generale del cardinal Martini, promuovendo un dialogo fra il cardinale suddetto ed il clero di Milano e quindi con la tradizione lombarda, che il cardinale faceva fatica ad assimilare.

Ha creato un ponte straordinario (per dirla con il linguaggio di oggi) fra l’arcivescovo e la sua diocesi.

A Novara credo abbia dato un impulso sorprendente per la ripresa dell’identità del popolo di Dio; l’ho rivisto qualche vota all’assemblea della CEI, già emerito, sempre attento a mostrare confidenza con le persone che conosceva e comunque sempre attento a valorizzare in tutti gli interventi quel positivo che, dato il suo temperamento, finiva per riscoprire ovunque.

E’ un onore per lui, certamente: ma è un onore per la grande tradizione ecclesiale, presbiterale e pastorale di questa antica diocesi di Milano, che ha ancora un peso e che, nonostante tutto, rimane un punto di riferimento per la Chiesa tutta, non solo italiana.

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