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Parole usate come armi. La vera storia degli undici libretti

Autore:
Andrea Mondinelli
Fonte:
CulturaCattolica.it
“La calunnia è la voce di chi manipola la realtà e crea una versione a proprio vantaggio e non ha problemi a incastrare gli altri”

Nell’omelia della domenica delle Palme, Papa Francesco ha detto:

“La calunnia è la voce di chi manipola la realtà e crea una versione a proprio vantaggio e non ha problemi a incastrare gli altri”.


L’ineffabile don Leonardi commenta così su “Il Sussidiario” (QUI) le parole del Papa:

A cinque giorni dalle vicende che hanno portato alle dimissioni del Prefetto della Comunicazione, non c’è bisogno di essere dietrologi o “esperti” per vedere queste parole del Pontefice come un’aperta difesa di monsignor Dario Edoardo Viganò e cioè dell’uomo che Francesco aveva fortemente voluto a capo del grande lavoro di riforma dei sistemi comunicativo della Santa Sede.


Al contrario, solo un dietrologo ed un “esperto” come don Leonardi poteva scrivere una simile castroneria. Vediamo un po’ la definizione di calunnia (QUI):

calùnnia s. f. [dal lat. calumnia]. – Diceria, imputazione o denuncia, coscientemente falsa, con cui si attribuisce a una persona una colpa, un reato o comunque un fatto che ne offenda la reputazione: inventare, spargere, diffondere calunnie sul conto di qualcuno.

È chiaro a tutti, meno a Leonardi, che questa definizione non s’applica per nulla a coloro che hanno, giustamente, chiesto le dimissioni di Viganò.
L’attributo giusto a tali dimissioni è “decenza” (QUI), che è una parolina facile facile ma anche questa conosciuta da tutti, tranne uno...
Che poi il Papa abbia accettato a fatica le dimissioni di Viganò e l’abbia nominato a qualcos’altro di simile, è un’altra questione, che meriterebbe riflessione ben più seria. Riflessione bene argomentata da Sandro Magister (QUI).
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia

Andrea Mondinelli

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