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La Coscienza di una certezza Eterna

Autore:
Giulia Mazzanti
Fonte:
CulturaCattolica.it
La Vigilia dell’Assunta con san Massimiliano Maria Kolbe

Sono passati 103 anni da quando, nel 1915, san Massimiliano Maria Kolbe (Polonia 1894 – 1941) trascorse tre settimane, come studente di Teologia, nel Convento francescano posto nel cuore della Repubblica di San Marino. In questo stesso Convento, in cui ci troviamo noi oggi, Monache dell’Adorazione Eucaristica, dove sono passati secoli di storia permeata di fede e di arte, quale risonanza ha avuto e ha ancora oggi, il passaggio di un santo e martire della carità, patrono di questo difficile secolo, come è stato proclamato da san Giovanni Paolo II? Un santo che non ha risparmiato sé stesso di fronte all’indifferentismo religioso e alla violenza della corruzione umana; ma ha offerto il suo Sì quotidiano, imitando in tutto la sequela della Vergine Immacolata.
Alla Vigilia dell’Assunzione al cielo di Maria Santissima, vogliamo così celebrare la gloria finale ed eterna della Madonna (Cardinale G. B. Montini, L’Assunta. 1985 Sacro Monte - Varese) tenendo gli occhi fissi su san Massimiliano Maria Kolbe per prendere coscienza di una certezza eterna … (Cfr. Ivi). Vogliamo farlo partendo dagli scritti sullo stesso santo, gelosamente conservati dai suoi confratelli che qui lo hanno ospitato; come questo libro di P. Antonio di Monda (Con l’Immacolata contro massoni e “nemici” della Chiesa di Dio. Casa Mariana, Frigento AV) che sfoglio tra le mani alla luce del Santissimo Sacramento ... Un libro, non di recente pubblicazione, la data infatti è del 1986, ma che forse, permeato della vividezza della recente canonizzazione del santo avvenuta nel 1982, riflette meglio di altri l’evoluzione dei nodi storici che hanno caratterizzato il secolo appena trascorso. Così si apre questo breve resoconto.
“Nonostante l’apparente temperamento calmo, Padre Kolbe è stato un lottatore di eccezione. Ne è rivelatore, già, un episodio della sua infanzia: aveva acquistato una statuina della Madonna Immacolata per cinque copechi. Nei suoi scritti racconta che, entrato nel seminario minore: «Mentre assistevo in coro la santa Messa, con la faccia a terra promisi alla Vergine Maria, la cui immagine dominava sopra l’altare, che avrei combattuto per lei. Come? Non lo sapevo, tuttavia immaginavo una lotta con le armi materiali; e per questo motivo allorché giunse il momento di iniziare il noviziato confidai al padre Maestro questa mia difficoltà ad entrare nello stato religioso» (SK 1278 III 669). Come lo stesso Kolbe capì in seguito, non erano quelle le armi che la Vergine Maria aveva scelto per lui, e tuttavia, spinto da questo suo folle amore, egli inizierà la grande battaglia con la fondazione della Milizia dell’Immacolata la sera del 16 ottobre 1917 per concluderla, almeno in terra, nel campo di sterminio di Auschwitz, offrendo la sua vita al posto di un padre di famiglia, il 14 agosto 1941.
Quale il segreto di questo battagliare e vincere?
Padre Kolbe desiderava la conquista della anime e del mondo all’Immacolata e, attraverso di Lei, al Sacratissimo cuore di Gesù, per questo egli amò tutti gli uomini, ma specialmente i più diseredati nel corpo e nell’anima, ovvero i «nemici» dell’Immacolata, come è precetto nel Cristianesimo.
Nemico dell’Immacolata è tutto ciò che è macchiato di peccato, che non conduce a Dio, che non è amore; è tutto ciò che è prodotto dal serpente infernale, il quale è la menzogna personificata: tutti i nostri difetti, tutte le nostre colpe (SK 1331- III 792). Tuttavia, quello che viene classificato come nemico di Dio, non può essere solo pura astrazione, né può essere solo prodotto del demonio; esistono infatti veri e propri nemici esterni che possono individuarsi in tutti coloro che, più o meno apertamente, combattono la Chiesa di Dio. Questa lotta, sempre in atto fino alla fine dei secoli, assume, in varie epoche della storia, toni drammatici e colore di sangue. Una di queste epoche è la nostra; e per questo Kolbe individuò i principali nemici della Chiesa, in particolare: «Il socialismo, il quale, approfittando delle misere condizioni dell’operaio, inculca il veleno della miscredenza. Vediamo come i bolscevichi perseguitano la religione. Ascoltiamo l’insegnamento dei materialisti espresso nella massoneria, i quali desiderano restringere l’universo soltanto a ciò che noi conosciamo immediatamente con i sensi, allo scopo di convincere, in tal modo, se stessi e gli altri che non esiste né Dio né l’anima. La teosofia inculca l’indifferentismo religioso, mentre gli “studiosi della Sacra Scrittura” ed altri protestanti si acquistano la simpatia dei credenti con grosse somme di dollari. Tutti questi blocchi formano un fronte di battaglia compatto contro la Chiesa». (SK 1023 III)
Papa Leone XIII disse: «Di fronte a un rischio tanto incombente (quello della rovina della Chiesa e della spogliazione dei benefici recati da Gesù Cristo), di fronte ad un attacco così spietato e tenace contro il Cristianesimo, è Nostro dovere denunciare il pericolo, indicare gli avversari, resistere per quanto possiamo alle loro trame e tattiche, affinché non periscano eternamente coloro la cui salvezza ci è stata affidata, e non solo permanga saldo e integro il Regno di Gesù Cristo, che abbiamo ricevuto da custodire, ma attraverso nuovi e continui incrementi si dilati da ogni parte della terra» (Leone XIII, Humanum genus, n.2)
Su questa stessa linea Padre Kolbe sviluppò il suo piano di battaglia; in particolare, trattandosi di guerra spirituale prima di tutto egli indicò come mezzo di lotta l’essenzialità della Grazia che acquistiamo con l’umile preghiera, con la mortificazione, e con la fedeltà ai nostri doveri ordinari, compresi quelli più semplici (SK 925 II 564). Quindi il lavoro organizzato, l’unione delle forze, la conoscenza personale e il ricorso a qualsiasi mezzo purché lecito (in particolare utilizzerà la stampa).
«Questo circolo (la Milizia dell’Immacolata) nelle sue sessioni, prepari i propri membri a vivere e a lavorare secondo lo spirito della MI
a) studiando la causa dell’Immacolata sotto l’aspetto storico, dogmatico, morale, giuridico, ascetico
b) studiando contemporaneamente i movimenti antireligiosi del nostro tempo, le loro fonti, i loro metodi, gli effetti, distinguendo in tali movimenti quanto v’è di bene e quanto v’è di male in essi: non vi è altro modo più efficace per estirpare un movimento cattivo che conoscere quanto contiene di bene e applicarlo subito alla nostra causa.
c) esercitandosi fin d’ora, secondo le proprie possibilità per questa causa;
d) preparando un piano d’azione per il futuro».
Padre Kolbe, approfondendo lo studio dell’Immacolata e le filosofie del suo tempo storico, si accorse, in accordo con le accuse fatte dai Papi fin dal 1738, che le forze avverse contro la Chiesa partivano tutte dalla Massoneria: essa infatti poggiando sul naturalismo più esasperato, combatte il soprannaturale, ciò significa che per essa, non deve esistere né la Rivelazione, né la fede, né la grazia, né i sacramenti né, in una parola, la Redenzione. Inoltre, questa combatte ferocemente e odia la Chiesa Cattolica e il Papa, e ogni espressione di Dio e dell’autorità e, attraverso la corruzione (verso i bambini, i giovani, gli adulti e gli anziani), vuole sopprimerla; dice infatti: «Noi potremo vincere la religione cattolica non col ragionamento, ma unicamente pervertendo i costumi» (SK 131 I 218) favorendo con tutti i mezzi (in particolare quella mediatica e il denaro), il nudismo, la pornografia, il libero amore. Tutti aspetti contrari alle virtù dell’Immacolata; Papa Pio VIII affermerà che «La menzogna è la loro regola, satana il loro dio, la turpitudine il loro sacrificio». (Le Rumeur, p.112)
Se ogni grazia viene data attraverso l’Immacolata, è ovvio che anche quella della vittoria sui nemici viene attraverso di lei; poiché solo all’Immacolata è stata fatta la promessa della vittoria finale e definitiva su satana; solo l’Immacolata, essendo costituzionalmente la stessa immacolatezza si pone come vittoriosa sui nemici; commentando la parole della liturgia: “Tu sola hai distrutto tutte le eresie del mondo”, P. Kolbe così si esprime: «Che bellissime parole! Ella distrugge le eresie, non gli eretici, dunque, poiché li ama, desidera la loro conversione; ella li libera dalle eresie, distrugge in essi le opinioni e le convinzioni erronee» (SK 1170 III 363).
Ci accorgiamo che, per Padre Kolbe, la distinzione tra l’errante e l’errore deve essere luce ai passi del combattente. Prudenza e carità sono quindi già comportamenti di vittoria; infatti, chi combatte le battaglie di Dio deve soprattutto adeguarsi in perfetta umiltà e pazienza alla volontà di Dio che conduce gli eventi.
L’Immacolata Concezione costituisce il sommo e più puro trionfo della Redenzione, la grande vittoria di Dio e di Gesù.
Il «paradiso» sognato invano da socialisti, comunisti e simili, diviene realtà dolcissima: «La terra diventerà un paradiso. La pace e la felicità vera entreranno nelle famiglie, nelle città, nei villaggi e nelle nazioni dell’intera società umana, poiché dove Ella regnerà, faranno la propria apparizione anche le grazie della conversione e della santificazione e la felicità» (SK 1084 III 189).

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