Il segno del sacro
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Anche il 2005 si presenta ricco di iniziative ed offerte culturali. Come sempre proponiamo ai lettori del nostro sito una selezione di alcune mostre di particolare interesse storico-artistico.
Gli ultimi anni si sono caratterizzati per il recupero di aspetti poco noti dell’espressione artistica, aspetti che da sempre l’arte ufficiale ha bollato come popolari e quindi non degni di essere considerati e studiati. Ora invece proliferano le ricerche nei campi delle cosiddette “arti minori”, così come vengono indagati quei territori periferici, da sempre sconosciuti ma che ora stanno rivelando tesori e ricchezze inaspettate.
Proprio in questa direzione si muovono due delle mostre che presentiamo.
La prima, La Sacra Selva. Scultura lignea in Liguria fra il XII e XVI secolo, si è aperta a Genova alla fine del 2004 e si protrarrà fino alla fine di febbraio.
Frutto del recupero di un patrimonio sconosciuto, la cui consistenza è superiore a quanto si era immaginato, la rassegna presenta antiche sculture lignee prodotte in epoca medioevale e tardo-medioevale, provenienti dall’area dell’antico stato ligure, comprendente un’ampia zona che va dal basso Piemonte al Nizzardo, fino alla Corsica.
L’esposizione consta di due nuclei: opere di cui è stato delineato o ipotizzato il contesto, tra cui spiccano i bellissimi e suggestivi Crocefissi processionali legati alla attività delle confraternite. In coincidenza con la presenza dei bianchi (un movimento penitenziale che si diffuse nell’Italia nord-occidentale nel 1399) alla fine del XIV secolo inizia l’epopea del “cristi ponentini”, cioè immagini di Cristo crocefissoprodotte in quantità notevole, secondo schemi stilistici che continuarono per decenni in botteghe attive nella Liguria di ponente (da Taggia, Ceriana, Casanova Terrone provengono alcuni degli esemplari esposti). Accanto a questi crocefissi troviamo sculture mariane del XIII- XIV secolo come la Madonna col Bambino del Santuario delle Grazie di Genova, come la statua di Riomaggiore, quasi una colonna di legno che fa dell’assetto verticale del tronco arboreo la sua cifra stilistica oppure come la raffigurazione del Cristo piagato sulle ginocchia di Maria presenti su tutto il territorio ligure da Soviore (Cinque Terre) a Sanremo; e il nucleo delle opere di provenienza ignota, che la tradizione popolare diceva venute dal mare, come ad esempio il Volto Santo di Bocca di Magra, che apre significativamente l’esposizione.
Suggestiva anche la sede espositiva, l’ex-abbazia benedettina di San Giuliano d’Albaro; in particolare i locali che si affacciano sul chiostro.
Le opere sono disposte in ordine cronologico, alternate ad altre provenienti da Toscana, Francia, Fiandre per permettere un confronto con una produzione coeva di altre sensibilità artistiche.
All’estremo opposto dell’Alta Italia, a Belluno, presso il palazzo Crepadona, si è aperta il 30 ottobre A nord di Venezia. Scultura e pittura delle vallate dolomitiche tra Gotico e Rinascimento.
Questa zona, alle spalle della Serenissima, fu da sempre luogo di incontro tra cultura veneta, tedesca e slava, quindi zona di sintesi e creazione di uno stile molto particolare e suggestivo.
Venezia, molto interessata a quest’area per motivi politici ed economici, investì molto in questi luoghi, sia in termini legislativi con maggiori autonomie, sia con interventi di riqualificazione, proprio per creare consenso verso la sua politica espansionistica.
Dopo dieci anni di ricerche i risultati presentati da questa esposizione sono molto interessanti per la ricchezza di manufatti e dipinti esposti, per la scoperta di autori segnati da una cultura mitteleuropea ante litteram, che sapeva comprendere stimoli italiani con suggestioni nordiche e slave.
La mostra inizia con alcune antiche carte che delimitano il territorio interessato dalla ricerca e con alcuni manufatti (codici miniati, dipinti e sculture) del periodo precedente quello preso in esame.
Una parte importante è quella occupata dai rapporti tra Belluno e Venezia, in particolare i frutti dai contatti con la pittura veneziana e padovana. Si continua poi con i rapporti con il Friuli, più marcatamente nordici fino ad arrivare alla sezione più spettacolare dei Flügelältare (altari a portelle con scene scolpite in legno, dorate e molto colorate), tipici della cultura religiosa nordica.
Copiosi i manufatti delle cosiddette “arti minori”: erbari , manufatti tessili di destinazione liturgica, argenti.
Molte di queste opere provengono dal territorio bellunese, molte altre sono prestiti stranieri ed italiani.
Non sembri azzardato a questo punto inserire un’altra mostra, contemporanea.
Presso la galleria fiorentina Untitled dal 3 dicembre di può visitare NY 15, East 57th Street. William Congdon, inizi ed esiti.
Pittore americano (1912-1998), naturalizzato italiano, scomparso pochi anni fa, è uno dei più singolari autori nel panorama della pittura contemporanea, un pittore la cui produzione svela un’insistente ricerca del sacro.
Dopo un inizio legato alla Action Painting, come dimostrano i primi quadri (ad esempio New York City- Explosion 1948) si trasferisce in Italia prendendo residenza a Venezia, dove verrà a contatto anche con Peggy Guggenheim. Venezia è uno dei temi più amati da Congdon: in particolare lo splendore di Piazza San Marco, con il chiarore delle acque e delle nebbie che crea atmosfere sospese e metafisiche. Negli anni ’50 viaggia in Grecia, Nord Africa, Parigi…realizzando una sorta di diario di viaggio pittorico, nel quale la presa diretta dei luoghi è rivissuta dalla sensibilità drammatica dell’artista.
Nel 1959 si converte al cattolicesimo ad Assisi, iniziando così una produzione pittorica legata ai misteri della fede cristiana, ma soprattutto iniziando una meditazione, quasi ossessiva sul crocefisso, di cui realizza più di 150 tele.
Dal 1979 si trasferisce definitivamente nella Bassa milanese, presso un monastero benedettino, vivendo quasi da eremita, in diretto contatto con una natura spoglia ed austera e con il duro dramma del mestiere di pittore. Questa ultima fase è caratterizzata da quadri essenziali profondamente religiosi anche se le tematiche sacre sono ormai del tutto abbandonate, quadri vivi di colori sia terrosi che brillanti, dove le rapide geometrie dei campi diventano segno deciso ed essenziale sulla tavola.
La Sacra Selva. Scultura lignea in Liguria fra il XII e XVI secolo
27 novembre 2004 – 27 febbraio 2005
Ex Abbazia di San Giuliano di Albaro (Genova)
Biglietto intero 6,00 € , ridotto 5,00 €
A nord di Venezia. Scultura e pittura delle vallate dolomitiche tra Gotico e Rinascimento.
30 ottobre 2004 – 22 febbraio 2005
Palazzo Crepadona, Belluno
Orario continuato 10.00 - 19.00; chiuso il lunedì chiuso il 24, 25 e 31 dicembre 2004 e il 1 gennaio 2005
Biglietti: Intero: € 7,00; Ridotto: € 5,00 Gruppi (almeno 15 persone): € 5,00 (gratuito per un accompagnatore) Scolaresche: € 3,00 (gratuito per due accompagnatori) Per i bambini sotto i 6 anni l'ingresso è gratuito
NY 15, East 57th Street. William Congdon, inizi ed esiti
3 dicembre 2004- 30 gennaio 2005
Galleria Untitled, Via degli Alfani 31/r Firenze
Orari 10.00 – 13.00; 15.30-19.00; chiuso il lunedì