L'uomo contemporaneo: attese e disperazione
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Abbiamo modo, questa volta, di presentare tre significativi eventi culturali di arte contemporanea: una mostra di pittura e due di fotografia.
Fino al 27 febbraio 2005 sarà possibile vedere a Modena un’interessante mostra di pittura sull’Action Painting, un evento unico e imperdibile, data la scarsità in Italia di quadri dei maestri che fecero parte di questo movimento di “ribelli”.
Realizzata con la collaborazione della Collezione Peggy Guggenheim e con collezioni provenienti da New York, questa esposizione propone per la prima volta nel nostro Paese, attraverso 90 quadri, un percorso inedito della più straordinaria stagione artistica americana dagli anni ‘40 ai ‘70 dello scorso millennio. Si potranno vedere opera di Pollock (da molti considerato qusi un’icona del movimento), Kline, Rothko, de Kooning, Gorky, Baziotes, Motherwell, Francis, Hofman; inoltre in anteprima si potranno anche vedere i disegni preparatori su carta, in grado di illustrare le tappe creative compiute dall’artista prima di giungere alla stesura definitiva.
Questi artisti, nella vita e nelle opere, furono anticipatori, in epoca di euforia economica e libertà politica, di una profonda crisi dell’uomo contemporaneo: Pollock a 44 anni andò a schiantarsi contro un albero, Rothko si suicidò, de Kooning non riusciva mai a finire un quadro, tutti gli altri manifestarono comportamenti antisociali, così le loro opere, diverse e distanti dalla pittura tradizionale, creavano sconcerto per la libertà del segno e per l’inedita modalità creativa.
L’Action Paintig viene anche definito espressionismo astratto e si avvale di strumenti pittorici di ogni genere, dai canonici ai più estrosi, come lo spruzzare, lo sgocciolare (il “dripping” di Pollock), gettare della materia sulla tela impiegando spatola e cazzuola (ricordiamo che anche Congdon seguì per un periodo l’Action Painting e ne condivise i metodi espressivi). Lo stesso gesto della pittura è già a suo modo pittura, una gestualità mutuata dai riti magici propiziatori degli indiani d’America, un dipingere frutto di un «violento corpo a corpo con una tela dipinta», che calpestata e massacrata con segni e colori, si presentava come un caotico intreccio di linee e macchie colorate in una totale assenza di razionalità.
Se Pollock nel 1949 sostenne l’idea della supremazia dell’atto pittorico come sorgente di magia, l’arte di Rothko è assolutamente religiosa. Nei suoi quadri dalle ampie campiture di colore si scorge la radice aniconica della cultura ebraica da cui proviene. L’armonia dei colori, dai vivaci ed intensi gialli fino ai cupi neri-grigi, le dimensioni dilatate delle tele esprimono il tentativo di immedesimarsi con il soggetto rappresentato, con quell’assoluto di pura luce che la tela rappresenta.
A Reggio Emilia, nella sede di Palazzo Magnani fino al 6 febbraio si potranno vedere le fotografie di Vilma Ricci e Giovanni Grilli nella mostra America: i luoghi della realtà e dell’immaginario.
Tale esposizione accompagna un percorso interdisciplinare alla scoperta dell’America anche con incontri e proiezioni.
Le fotografie intendono proprio far conoscere gli aspetti diversi e spesso contrastanti di questo paese: il fascino discreto del mondo del cinema attraverso il volto della Monroe, le case isolate nelle sterminate pianure, quasi quadri di Hopper, la vita delle metropoli e la vita silenziosa della provincia. La condizione dell’uomo americano diventa così emblema della condizione dell’uomo contemporaneo, della sua fragilità, delle sue ingenuità ed attese.
Da ultimo Captivi, una rassegna fotografica inaugurata in questi giorni a Milano, presso la Galleria San Fedele. Esito di un corso di fotografia, che la Sesta Opera ha tenuto presso il carcere di Bollate, la mostra si articola in due percorsi: quello dei fotografi reclusi (tutti giovani dai 18 ai 25 anni) e queelo di alcuni fotografi professionisti.
I primi hanno dato volto ai loro sogni e desideri, realizzando immagini in cui il carcere fiorisce o si riempie di belle ragazze e champagne; più scontati i secondi per i quali la documentazione sul disagio giovanile ha saputo trovare temi e luoghi scontati, spesso retorici.
Emerge chiaro dal confronto come l’uomo “disagiato”, in questo caso i giovani carcerati, abbiano una spinta di desideri ed attese positive molto di più di chi lo dovrebbe testimoniare con la sua professione.
Action Painting. Arte americana 1940-1970: dal disegno all’opera
Modena – Foro Boario dal 21 novembre 2004 al 27 febbraio 2005
orari: aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.00 alle 19.00, ingresso gratuito
America: i luoghi della realtà e dell’immaginario
di Vilma Ricci e Giovanni Grilli
Reggio Emilia – Palazzo Magnaghi dal 15 gennaio al 6 febbraio 2005
orari: aperta tutti i giorni, tranne il lunedì; 9.30-13.00/ 15.00-18.30
«Captivi»
Milano – Galleria San Fedele dal 18 gennaio al 12 febbraio 2005
orari: tutti i giorni tranne lunedì e festivi; dalle 16.00 alle 19.00, ingresso gratuito