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Le antiche radici e la modernità

Autore:
Roda, Anna
Fonte:
CulturaCattolica.it ©

Le mostre che vorremmo proporre in questa nostra breve presentazione spaziano dall'epoca classica fino ai giorni più vicino a noi e ci rivelano, pur nella evidente diversità di stili e sensibilità, la inesausta tensione dell'uomo a comunicare e a lasciare dietro di sé tracce durature e riconoscibili.
Il prossimo 21 maggio presso il paese di Borgia (Cz), si aprirà il Parco archeologico di Scolacium.
Gli scavi iniziati nel 1966 ad opera di Ermanno Arslan e culminati nel 1982 con l'esproprio del fondo della Roccelletta, il sito su cui si trova il parco, hanno portato alla luce l'antica cittadina di Scolacium.
Fondata nel VI secolo dai crotonesi, la greca Skylletion fu conquistata alla metà del IV secolo dalla popolazione italica dei Brettii, mentre nel 123-122 i Romani la ridussero a colonia grazie a Caio Gracco. La città venne rifondata sotto Nerva (96-98 dC) divenendo Colonia Minervia Nervia Augusta Scolacium.
La città ebbe il suo splendore in età augustea e in epoca tardo-romana, soprattutto con Cassiodoro, ministro di Toedorico, che vi nacque.
L'area archeologica comprende la grande piazza del Foro (80x40 mt) circondata da portici e dominata dal repubblicano Capitolium; inoltre attorno si sviluppano la Basilica, le terme, un edificio per il culto della famiglia imperiale, la Curia. Poco lontano i resti del teatro di età cesariana, dietro al quale vi era l'anfiteatro che non è stato ancora scavato. Gli scavi hanno portato alla luce anche numerosi reperti, conservati nel Museo Archeologico; in particolare si segnalano le numerose iscrizioni, sette statue togate rinvenute nel Foro e nel teatro, una serie di ritratti pubblici e privati e ceramiche d'uso comune.
Dopo quattro anni di lavori, il 18 aprile è stata riaperta, con un nuovo allestimento, la Pinacoteca Civica del Castello Sforzesco di Milano.
Dal suo ingresso nel Castello nel 1900 la Pinacoteca milanese si è via via arricchita grazie a donazioni di nobili famiglie della città e con acquisti straordinari decisi dalla civica amministrazione comunale. Il nuovo allestimento è stato studiato dallo storico dell'arte Mauro Natale, in collaborazione con il direttore Ermanno Arslan, la conservatrice Laura Basso e il museografo Valter Palmieri.
Il percorso, strutturato in ordina cronologico, inizia con la cultura lombarda tardo gotica, che interessò l'arte lombarda fin oltre la metà del Quattrocento. Tra le opere più interessanti troviamo il polittico di Torchiara, opera firmata da Benedetto Bembo nel 1462. Nella sala XXI sono presenti opere dalla metà del Quattrocento fino ai primi del Cinquecento; protagonista assoluto di questo periodo è Vincenzo Foppa e poi i seguaci di Leonardo, fino alle opere di Borgognone e Bramantino.
La sala XXIII presenta alcuni capolavori dell'arte italiana come una tavola di Antonello da Messina, di Filippino Lippi e di Mantenga. Spazio viene dato nella sala XXV agli influssi e ai legami con la pittura delle province di Bergamo, Brescia e del Veneto, con tele di Romanino, Moretto, Moroni, Tintoretto.
Del periodo borromaico, caratterizzato dalla cultura del Concilio di Trento, abbiamo opere del Cerano, del Morazzoni e dei Procaccino, fino ad arrivare agli epigoni del barocco lombardo come Nuvolose e Cairo.
La pittura lombarda della prima metà del Settecento vanta due caposcuola come il Pitocchetto e Fra' Galgario, mentre si trovano anche tele dei vedutisti Canaletto e Bellotto.
Presso il Castello di Vigevano dal 19 marzo è aperta la mostra Mario Sironi:" L'immagine e la storia". Si trovano per la prima volta esposti alcuni dei monumentali cartoni preparatori di grandi opere del maestro italiano (affreschi, mosaici, vetrate) risalenti al periodo 1930 – 1950. La pittura di Sironi, aderente alle idee fasciste di monumentalità, celebrazione e didattica dell'arte, si caratterizzò per chiarezza e imponente semplicità, disdegnando volutamente, da un certo punto in poi, la pittura da cavalletto. Così scrive sul catalogo Andrea Sironi, l'ultimo discendente diretto del maestro,«(Sironi è) un artista che vuole misurarsi con la committenza, come accadeva ai grandi del Rinascimento, e che rincorre un'arte murale, pubblica, concepita idealmente e fisicamente per uno spazio architettonico civile e prestabilito. Uno spazio in cui l'intera società possa entrare in contatto diretto con l'opera, per leggerla in ciò che questa vuole trasmetterle ».
La mostra si articola in tre sezioni. La prima è La Grande Officina: questo spazio è concepito come in "taccuino dell'artista". Progetti, studi preparatori, carte di corredo, lavori a tecnica mista mettono a diretto contatto con la creatività dell'artista e il suo modo di operare. Sironi prendeva continuamente appunti, su tutti i pezzetti di carte che aveva tra mano.
La seconda è intitolata Le opere monumentali: le opere sono presentate visivamente e spiegate in rapporto al percorso artistico del maestro e delle correnti artistiche del tempo. Da ultimo Mario Sironi. L'immagine e la storia: il cuore dell'esposizione con i grandi cartoni preparatori delle imponenti opere sironiane, tra cui il progetto per l'affresco L'Italia tra le Arti e le Scienza per l'aula magna dell'università di Roma e il cartone per la vetrata de L'Annunciazione per la cappella dell'Ospedale di Riguarda di Milano.
Da ultimo la mostra romana dedicata a Munch, il più importante espressionista nordico. Questa esposizione è un evento unico in Italia per la possibilità di poter ammirare oltre cento opere del maestro tra oli, opere grafiche, acqueforti, xilografie e litografie. Nato in un piccolo paesino norvegese nel 1863, Munch segue gli studi artistici che in breve lo porteranno ad ottenere successo, nonostante la scabrosità e l'estrema modernità di temi e modalità espressive. Nel 1908 viene ricoverato in clinica psichiatrica per allucinazioni, una sofferenza che da quel momento in poi lo accompagnerà per tutta la vita, ma non gli impedirà di dedicarsi con passione e riconoscimenti alla pittura.
Tra le opere più note in mostra potremo trovare: le numerose produzioni a stampa dell'Urlo (1893, il quadro è stato trafugato poco tempo fa e non è stato più ritrovato), Madonna (1893-94 una scabrosa immagine di donna con aureola, su fondo rosso intenso), Disperazione (1893-94 la figura di un uomo isolato sotto un cielo inquieto ed incandescente, quello stesso cielo de l'Urlo), Ragazze sul ponte (1899-1901 l'apparente serenità delle tre fanciulle affacciate alla sponda di un ponte contrasta con la resa inquieta e nervosa dei colori).

Parco Archeologico Scolacium
dal 21 maggio 2005
Borgia (Catanzaro)
Ingresso gratuito
Orari: dalle 9.00 a un'ora prima del tramonto
Informazioni: tel. 0961/39 13 56

Pinacoteca Civica
Castello Sforzesco, Milano
dal 18 aprile 2005
biglietto: 3 € intero, 1,50 € ridotto
orari: 9.00–17.30, lunedì chiuso

Mario Sironi: "L'immagine e la storia". Opere 1930-1950
Castello Sforzesco, Vigevano
dal 19 marzo al 29 maggio 2005
biglietto: 5 € intero, 3 € ridotto
orari: da martedì a venerdì 14.30–18.30
sabato 10.00–23.00; domenica 10.00–20.00

Munch 1863-1944
Complesso del Vittoriano, Roma
dall'11 marzo al 19 giugno 2005
biglietti: 9 € intero, 6,50 € ridotto
orari: 9.30 –19.30; venerdì e sabato 9.30–23.30; domenica 9.30–20.30

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