Esperienze d’arte e protagonisti
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Anche per il mese di giugno le proposte di mostre in giro per il Bel Paese sono tante, tante e, come sempre, tutte interessanti.
Iniziamo da Genova. Presso il Palazzo Reale, fino al 15 giugno, troviamo una mostra dedicata a Valerio Castello, un pittore del Barocco, morto a 35 anni nel 1657. Castello non è un artista molto noto ai più, forse proprio per questo Genova gli dedica una grande mostra monografica. Oltre 100 opere delineano il percorso artistico del pittore genovese, opere in cui si respirano le delicate cromie di Perin del Vaga, la dolcezza del Parmigianino, le suggestioni di Procaccini, la raffinatezza di Van Dyck ed il colorismo di Rubens. Le opere, alcune monumentali, come gli affreschi che ornano i soffitti del Palazzo Reale, rivelano la matura capacità di comporre e movimentare le scene e la grande perizia illusionistica. Un artista quindi che racchiude nella sua pittura la quintessenza della genialità barocca. Da ultimo, non si possono tacere i suoi disegni nei quali si nota un’emancipazione dal Manierismo e una novità estrema di composizione.
La mostra monografica su Salvator Rosa - che si svolge nell’ambito delle celebrazioni del cinquantenario dell’apertura al pubblico del Museo di Capodimonte a Napoli - si inserisce nel programma culturale della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, inteso ad approfondire, tramite esposizioni monografiche, la conoscenza di alcuni dei protagonisti della pittura napoletana del Seicento.
Salvator Rosa, indubbiamente una figura di spicco della cultura seicentesca, oltre che pittore fu poeta originale ed estroso, autore di epigrammi e di satire ed anche raffinato musicista; attivo non soltanto a Napoli ma soprattutto a Firenze e a Roma, si colloca in quel particolare ambiente culturale che vede intrecciate scienza, magia, alchimia, filosofia e arte.
L’artista - nato a Napoli nel 1615 e morto nel 1673 a Roma - esprime attraverso le varie forme artistiche, quel “dissenso” che contraddistingue tutta una generazione di pittori e scrittori, che si pongono in maniera fortemente critica nei confronti del potere politico e religioso.
“Salvator Rosa, dopo Caravaggio, - dichiara Nicola Spinosa - è certamente una di quelle personalità che più hanno segnato, non solo le vicende dell’arte in Italia tra naturalismo e barocco, quanto anche la fantasia di noi contemporanei. Poeta e pittore, letterato e uomo d’armi, uomo di teatro e pratico di alchimia, condensa in sé tutti gli aspetti più diversi e contrastanti di un partenopeo, che pur essendo stato costretto a lavorare altrove - a Roma e Firenze in particolare - conservò, comunque, dentro di sé l’animo di un uomo nato e cresciuto a Napoli, all’ombra del Vesuvio. La sua pittura, con temi biblici ed evangelici, alchemici e filosofici, magici e di stregoneria, ma anche fatta di straordinari ritratti di uomini e donne del suo tempo e autoritratti di coinvolgente comunicatività, è, infatti, attraversata, come tutta la realtà napoletana di ieri e di oggi, da luci e ombre, fatti e misfatti, miseria e nobiltà, profonda religiosità e irreversibile superstizione.
Insomma, una mostra tutta da vedere e un artista o, meglio, un uomo tutto da scoprire: quasi un Caravaggio di metà Seicento con il cuore, l’occhio e la mente di un partenopeo incontrollabile e incontrollato.”
Questa esposizione intende, dunque, illustrare un aspetto particolare della prolifica produzione pittorica di Salvator Rosa, ovvero quello delle sue ‘composizioni di figure’ come le stregonerie, le allegorie filosofiche, le storie sacre e mitologiche, i ritratti. Saranno esposti circa 80 dipinti provenienti da musei italiani, europei e americani, e opere provenienti da importanti collezioni private, difficilmente accessibili al grande pubblico.
A Firenze fino al 30 luglio si potrà visitare un’importante mostra dedicata al volto di Michelangelo Buonarroti. Nel museo della Casa Buonarroti, sono conservati ben quattro ritratti originali che saranno poi modello per tutti quelli realizzati in seguito:i dipinti di Giuliano Bugiardini e di Jacopino del Conte, la medaglia di Leone Leoni e quel vero, emozionante ritratto dell’anima che e’il busto in bronzo di Daniele da Volterra. Al succinto elenco si possono fare poche aggiunte, tra le quali spicca l’acquerello di Francisco de Hollanda, immagine singolarmente domestica di un Michelangelo più che sessantenne, che evoca le conversazioni di San Silvestro presiedute da Vittoria Colonna, e in parte trascritte dall’allora ventunenne portoghese. Questo raro ritratto presenta Michelangelo con in testa un cappello con breve tesa, accessorio di abbigliamento all’origine di tutta una serie di ritratti ed incisioni, sicuramente da riferire al prototipo di Jacopino, ma recanti un copricapo simile a quello dell’acquerello di Francisco. Si puo’ dire che le altre immagini di Michelangelo sono derivazioni dai prototipi qui indicati. Incisioni e immagini cinquecentesche, numerose data la fama di Michelangelo, furono elencate in numero di circa cento da Ernst Steinmann, lo studioso che all’inizio del secondo decennio del Novecento scandagliò, con serietà scientifica e in gran parte di prima mano, l’argomento, concludendo con le immagini di primo Seicento della “Galleria” della Casa Buonarroti. L’argomento affrontato dalla mostra fiorentina presenta dunque un indiscutibile carattere di novità. Ma l’immagine di Michelangelo ci è tramandata anche da un altro genere di ritratto: come per altri grandi, e non solo della storia dell’arte, la sua fisionomia fu infatti riprodotta da artisti a lui contemporanei, conferendone le caratteristiche a personaggi effigiati in scene d’insieme; e qui soccorrono molti esempi, tra i quali basterà ricordare il Raffaello della Stanza della Segnatura in Vaticano, o il Vasari del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze: opere non trasportabili che in mostra saranno evocate con il tramite di elaborazioni digitali.
Dopo grandi artisti del Cinque-Seicento giungiamo ora alla delicatezza e raffinatezza della pittura veneziana protagonista a Gorizia della mostra Le meraviglie di Venezia. Dipinti del ‘700 in collezioni private.
120 opere compongono il ricco percorso espositivo, tutte provenienti da raccolte private e realizzate tra i più importanti pittori del Settecento veneziano: Canaletto,Carlevarijs, Bellotto, Guardi, Sebastiano Ricci,i Tiepolo, Longhi.Il percorso espositivo si apre con Carlevarijs, il quale concentrò l’attenzione sui luoghi monumentali di Venezia evocandone il valore simbolico e incanalando lo spazio prospettico nella poesia atmosferica che costituì una delle caratteristiche della pittura veneziana.
Un’importante sezione è dedicata a Canaletto con le sue vedute della città descritta con occhio lucido ed attento, collocandola in uno spazio assoluto, dai colori brillanti, dai cieli tersi e luminosi.
Tali quadri furono modello per Bellotto, nipote di Canaletto, e per Michele Marieschi, artisti presenti con numerose tele.
Poi i quadri di Guardi, nei quali tutto pare dissolversi, una modalità che seppe rendere in figura la decadenza politica ed economica della Repubblica.
Una sezione è dedicata alla vita quotidiana e popolare: Ricci, Tiepolo, Longhi. Gli interni borghesi, la vita nei vicoli e sui canali, le piazzette con i mercati, le feste di carnevale e i personaggi mascherati.
Il complesso affresco dell’epoca viene completato con i ritratti di Rosalba Carriera, nei cui volti ella seppe dare la svaporata dolcezza di tutta un’epoca.
Concludiamo con Milano dove proponiamo una serie di mostre molto diverse per argomento.
Presso il Museo Diocesano fino al 19 luglio sarà possibile visitare la mostra dedicata ai Ligari pittori del ‘700 lombardo. A questa dinastia di pittori valtellinesi nel 2008 sono state dedicate diverse rassegne. Alla produzione di Pietro e dei figli Cesare e Vittoria saranno affiancate opere di altri protagonisti del Settecento lombardo e veneto, ambiti nei quali operò la famiglia dei Ligari.
Fulcro della mostra, oltre la Galleria del Credito Valtellinese al Palazzo delle Stelline, è presso il Museo Diocesano dove sono esposte le opere di Pietro, Cesare e Vittoria a confronto con dipinti di artisti lombardi e veneti che affiancarono la produzione dei nostri. Essi prendono nome dall’omonima contrada posta nel territorio di Sondrio, sono di famiglia agiata, il cui capostipite Pietro nasce nel 1686. Viene mandato a bottega a Roma presso un seguace di Pietro da Cortona; da qui si sposta in diverse città italiane, a Venezia, a Milano fino al suo ritorno in Valtellina. I suoi dipinti si caratterizzano per un classicismo arricchito da slanci coloristici, spaziando dai temi sacri ai temi profani, sino alla progettazione di arredi liturgici e alla invenzione di originali orologi.
Dopo l’antichità alcune proposte contemporanee presso due gallerie che già sono note ai nostri lettori.
Dal 4 giugno presso la Galleria Previtali la mostra Appunti sulla metropoli. Mostra collettiva. Quella raccontata alla galleria Previtali è una città inquietante abitata da ombre e silenzi, figure enigmatiche e angoli densi di mistero.
Se Paola Adornato usa l’acrilico su tela per delineare scorci urbani di gusto metafisico, costruiti per linee nette, a colori acidi, sotto cieli piatti come coperchi che sigillano la vita in un soffocante sottovuoto, sono invece vibranti, sporche di vita, ansimanti e polverose le città di Paolo Cervino, vedute dietro le quali sembra possibile avvertire il brusìo elettrico della metropoli che non dorme mai.
I paesaggi silenziosi di Seba, realizzati con una pennellata pastosa, comunicano una struggente nostalgia del passato e presentano architettura grigie ed oscure che ricordano le periferie sironiane.
E poi c’è Angelo Ciancaglini, sulle cui tele ariose, la città appare con contorni incerti, che vanno perdendosi nella foschia, emanano la vibrazione della città che sale nel lavorare incessante delle gru, nei cantieri febbrili. Anche la città delle persone è una città di inquietudini. Quella di Loredana Cacucciolo, quasi una novella Mary Cassatt che, con una pennellata fortemente impressionista, racconta letti sfatti che parlano d’amore e abbracci che sfidano gli orrori della guerra.
Se Joe Veda ferma la realtà in ritratti forti, dove l’iconografia da rivista patinata è contraddetta da una fissità che è quasi una contrazione dolorosa, Simone Lammardo ripercorre la poetica surrealista per scene enigmatiche simbologie aggressive. Subdolamente seducente e sottilmente minacciosa è anche la realtà raccontata a olio su tela da Roberta Serenari.
Dal 5 giugno invece nuova rassegna presso lo Spazio Lumera con L’ESISTENTE il tratto, il tempo, un po’ di tinte, opere di Raffaella Surian e versi di Davide Rondoni. Un incontro suggestivo tra arte figurativa e letteratura, pittura e poesia, ma soprattutto tra due persone che si conoscono, si stimano e che hanno trovato il modo di avvicinare i propri universi di riferimento per percorrere un tratto di strada insieme.
Ed ecco allora la parola che traduce il segno, ma anche il colore che offre un senso al suono, in un collage di evocazioni che è soprattutto chiamato a disvelare il cammino parallelo compiuto dalla traiettoria umana e creativa dei due artisti; un felice confronto fedelmente testimoniato dal libro-catalogo che raccoglie le opere della Surian e le poesie che Rondoni ha dedicato ai suoi lavori.
Da ultimo un mostra fotografica realizzata in uno spazio a dir poco strano e inusuale, una fermata della metropolitana. Dal 5 al 17 giugno presso gli spazi della fermata Sondrio della metropolitana 3 si potranno ammirare le foto di Le Alpi davanti. L’idea è del Credito Valtellinese, che si sta segnalando tra le banche milanesi come committente e sostenitore di eventi culturali, che per celebrare i 100 anni della sua fondazione ha deciso di portare le vette della Valtellina e della Valchiavenna, le loro storie, i loro personaggi a Milano, tra la gente, in metropolitana quindi. L’allestimento comprende 60 immagini (fotografie, documenti, testi) che riproducono uno spaccato reale della vita in Valtellina e sulle vette alpine. Il racconto inizia dai primi insediamenti umani documentati da incisioni rupestri a Grosso, per giungere a ciò che scrisse Leonardo nel Codice Atlantico, raccontando che in Valchiavenna e Valtellina vivevano gli orsi. Si arriva poi all’Ottocento e alla nascita del turismo moderno. A scalare per primi questi monti furono inglesi e tedeschi, come Lesley Steven, padre di Virginia Woolf. Arriviamo quindi alla Grande Guerra che ebbe su queste valli il confine tra Italia e regno Austro-Ungarico. Si passa poi all’attualità con gli aspetti della gastronomia, dei mestieri artigiani, degli sport estremi come il sassismo, fenomeno nato proprio in queste zone.
Valerio Castello 1624-1659. Genio moderno
Genova - Palazzo Reale
15 febbraio 2008 - 15 giugno 2008
Orari: da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00
Biglietti: 8€ intero, 6€ ridotto.
Informazioni: www.valeriocastello.it
Salvator Rosa, tra mito e magia
Napoli - Museo Capodimonte
19 aprile 2008 - 29 giugno 2008
Orari: giorni feriali ore 10.00-19.00; domeniche e festivi ore 8.30-19.30 Biglietti: intero 7,50€, dopo le ore 14.00 6,50€, ridotto 3,75€.
Informazioni: www.museo-capodimonte.it
Il volto di Michelangelo
Firenze - Casa Buonarroti
7 maggio 2008- 30 luglio 2008
Orari: 9.30 - 16.00, chiuso il martedì.
Biglietti: intero 6,50€, ridotto 4,00€.
Informazioni: www.casabuonarroti.it
Le meraviglie di Venezia. Dipinti del ‘700 in collezioni private
Gorizia - Fondazione Cassa di Risparmio in Palazzo della Torre
14 marzo 2008 - 27 luglio 2008
Orari: 10.00-19.00 chiuso il lunedì
Biglietti: 6€ intero, 4€ ridotto
Ligari pittori del ‘700 lombardo
Milano - Museo Diocesano
12 aprile 2008 - 19 luglio 2008
Orari: 10.00-18.00 chiuso il lunedì
Biglietti: 8€ intero, 4€ il martedì, insegnanti entrata gratis
Informazioni: www.museodiocesano.it
Appunti sulla metropoli. Mostra collettiva.
Milano - Galleria Previtali (Via Lombardini, 14)
4 giugno 2008 - 2 luglio 2008
Orari: 16.00-19.30 chiuso domenica e lunedì
Ingresso libero
Informazioni: www.galleriaprevitali.it
L’ESISTENTE il tratto, il tempo, un po’ di tinte
Opere di Raffaella Surian e versi di Davide Rondoni
Milano - Spazio Lumera (Via Abbondio Sangiorgio 6)
5 giugno 2008 - 21 giugno 2008
Orari: lun-mar-giov-ven 16.00-19.30 - sab 10.30-12.30/16.00-19.30
Ingresso libero
Informazioni: www.lumera.it e www.raffaellasurian.it
Le Alpi davanti. Mostra fotografica e documentaria
Milano - Stazione MM3/Sondrio
5 giugno 2008 - 17 giugno 2008
Informazioni: www.creval.it