Il mondo oggettivo
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Diamo ampio spazio in questo numero di ottobre, non solo a alcune mostre pittoriche, ma anche ad alcune mostre fotografiche.
Tutte le nostre proposte si trovano in spazi espositivi di Milano, che a ben ragione si può definire la capitale della fotografia.
Nato a Teheran nel 1961, Jamshid Bayrami è uno dei più importanti fotoreporter di guerra del mondo ed ha lavorato per le più importanti testate internazionali. Fino al 13 novembre presso lo spazio espositivo Project b contemporary art si potranno ammirare alcune delle sue più importanti opere raccolte sotto il titolo Chant of faith. Dopo tanti anni d’esperienza l’artista è riuscito ad utilizzare la fotografia come mezzo d’arte attraverso la luce, il colore e la forma, dando un ritmo inedito alle composizioni. Tema dominante delle sue immagini è l’Islam: viaggi, riti collettivi, preghiera; la massa e l’uomo, il singolo e il contesto sociale: in effetti alcune di queste immagini hanno una forza di impatto straordinaria. In sei grandi foto stampate su tela, Bayrami vuole mostrare il tema della fede indagato nelle sue diverse sfaccettatura: le grandi moltitudini oranti o il singolo isolato in preghiera.
Minor White è uno dei maestri della fotografia del XX secolo: presso la Osart Gallery è possibile ammirare alcune delle sue opere più significative.
“Things for what else they are” questa citazione meglio di tutte esprime la particolarità del maestro californiano. Questo artista ha sempre guardato io mondo cogliendone la grandiosità e maestosità. Egli ha saputo creare un linguaggio personalissimo di poesia e magia , tanto che le sue immagini vanno più interpretate che guardate, ci si deve immedesimare più che analizzare. Qualsiasi oggetto da lui fotografato perde la sua normale oggettività, ma diviene un’opera d’arte che trascende il reale, anzi rende il normale straordinario, simbolo e allegoria di altro, segno della profonda drammaticità del suo animo.
Dopo i paesaggi sconfinati dell’America e le folle in preghiera dell’Islam torniamo in Italia, con una mostra sulla Sicilia alla Galleria del Credito Valtellinese. La vera Sicilia non è nelle immagini di tanta oleografia un po’ caricaturale (coppole, veli neri, lupare...) ; la Sicilia è altro: e un gruppo di fotografi ha voluto accettare la sfida di mostrare questo altro in immagini di grande nitore e realismo. Per non fare torto ad alcuno non ne nominiamo nemmeno uno, rimandando alle pagine web i loro nomi. Gli artisti selezionati, trenta, provengono dalle più diverse parti del mondo e non sono nativi dell’isola, ne hanno subito il fascino, ma mantengono ancora una certa distanza per fotografare pregi e contraddizioni. La Sicilia è terra di particolarismi e località,ma nello stesso tempo sta vivendo una trasformazione all’insegna della globalizzazione: ecco allora inserite tracce di modernità nel tessuto delle più antiche tradizioni.
Il Museo Diocesano torna ad occuparsi di fotografia, confermando ancora una volta la sua attenzione ai diversi linguaggi dell’arte ed alla loro forza evocativa. Non può sfuggire in tal senso uno specifico interesse per la fotografia contemporanea, che sempre più si addentra nella sua specificità per esprimere la necessità dell’occhio di guardare oltre il visibile o di scoprire in esso la densità poetica e spirituale del reale.
Il lavoro presentato da Nadia Scanziani, realizzato tra il 2004 e il 2007, propone scorci di architetture che ridisegnano il cielo di Milano e restituiscono una fotografia della città abbastanza insolita, poeticamente soggettiva. Il cielo di Milano è uno, solo uno, anche se ogni volta ci appare differente, stranamente nuovo secondo l’occhio di Nadia Scanziani che lo propone da un punto di vista diverso. L’intento della fotografa milanese è quello di riscoprire un nuovo volto della città, osservandola dal basso verso l’alto; e così facendo ci restituisce nei suoi scatti un cielo in movimento, dai colori brillanti, sagomato da edifici conosciuti che ne sottolineano l’insolita bellezza.
Passiamo ora alle mostre pittoriche, iniziando da una grande rassegna a Codroipo (Ud) dedicata all’età del realismo ottocentesco dal titolo L’età di Courbet e Monet. la diffusione del realismo e dell’impressionismo nell’Europa centrale e orientale.
Marco Goldin, dopo gli anni di Brescia, si trova ora in Friuli, quale consulente di mostre: la sua ultima fatica è proprio la rassegna dedicata ai grandi del realismo ottocentesco, in particolare del rapporto della nascita della scuola di Barbizon in Francia e la diffusione del realismo e del naturalismo nei Paesi dell’Europa centrale ed orientale. Significativo è anche il luogo scelto per la mostra: la Villa Manin, centro ideale del territorio crogiuolo di culture e ponte tra occidente e oriente slavo. La mostra si articola in quattro sezioni: Boschi e campagne, Città e villaggi, Acque, Ritratti e figure. Tra gli artisti più noti troveremo opere di Corot, Courbet, Millet, Rousseau; per poi giungere agli impressionisti come Manet, Monet, Bazille, Caillebotte, Sisley, Renoir, Pissarro, Degas, Cézanne fino a quell’esplosione ormai espressionistica che è l’opera di Van Gogh. Accanto ai grandi francesi si collocheranno altri artisti europei influenzati dalla loro opera: come l’ungherese Pál Szinyei Merse, i russi Serov e Levitan, il polacco Chelmonkky, il romeno Grigorescu, il ceco Chitussi, il tedesco Liebermann, lo svizzero Hodler o la prima produzione del belga Ensor. Una grande esposizione per far capire la complessa rete di rapporti, trame e suggestioni figurative che percorse tutta l’Europa nell’Ottocento.
Longaretti, nonostante l’età avanzata, è forse uno dei più attivi maestri italiani.
Per tutto ottobre a Bergamo presso il Palazzo del Credito Bergamasco si potrà visitare la mostra La metafisica delle cose , un titolo altisonante per una mostra che vuole presentare la semplice, intensa e commossa presenza delle cose. Uno dei temi a cui il Maestro si è ultimamente dedicato è quello della natura morta; in mostra se ne potranno ammirare ben una quarantina. Attirato da sempre su grandi temi esistenziali, Longaretti ora si dedica ad una riflessione più intima e pacata, ma non meno impegnativa, scorgendo nel microcosmo le stesse analoghe del macrocosmo.
Ritorniamo a Milano per le ultime quattro mostre di autori tutti contemporanei. Presso lo Spazio Lumera troviamo la mostra della giapponese Makiko Asada dal titolo Qui - La vita e l’estasi di Bernadette. Nata nel 1970 a Tokyo, dopo gli studi artistici in Giappone si trasferisce a Milano verso la fine degli anni Novanta, diplomandosi anche presso l’Accademia di Brera. Nella Pasqua del ’009 riceve il Battesimo scegliendo come nome quello di Bernadette, poiché il suo nome giapponese tradotto può significare “pastorella” e proprio alla piccola santa Bernadette è dedicata questa sua ultima fatica. I lavori , dipinti su carta e sculture, interpretano la storia di Bernadette: scene sintetiche dove, con chiaro segno calligrafico orientale, la pittrice segue la vicenda straordinaria della giovinetta alla quale nel 1858 apparve la Madonna. I colori sono caldi, stesi con delicatezza, il tratto è accennato, le figure sono piccole presenze dominate dalla grandezza della natura.
Presso la Galleria Forni troviamo la personale della pittrice francese Isabella Molard, dal titolo Evasioni bucoliche . L’artista, prediletta in particolare da un pubblico femminile, presenta opere che potrebbero sembrare di altri tempi; un mondo incantato, dove la natura presenta quell’aspetto di mistero e fantasia tipica delle saghe nordiche. I piccoli paesaggi, i giardini e le marine della Molard si inseriscono nella grande tradizione della pittura francese dell’Ottocento, sottolineando l’oggettività della visione e non la sua interpretazione. Luoghi di sogno o desiderio, luoghi intimi dell’anima, atmosfere poetiche e romantiche, ma dove il dettaglio non è trascurato e la luce sottolinea il variare dei toni e dei colori.
Il piccolo, ma molto elegante, spazio espositivo Le Segrete di Bocca, presenta una mostra di Federica Amichetti dal titolo Paesaggi dell’anima . Il bosco diventa metafora dell’anima, microcosmo nel quale far rivivere pensieri ed emozioni, giornate di vita vissuta e sogni ad occhi aperti. L’artista si avvale di supporti diversi: carta e tavola per dare di volta in volta suggestioni e vibrazioni differenti; così le pennellate a volte sono pastose, talvolta più leggere proprio per rendere la concretezza degli elementi, la loro diversa consistenza. La scala cromatica sceglie toni neutri, quasi evanescenti, realizzando composizioni monocromatiche, nelle quali vibra talvolta il verde brillante delle foglie. Sempre al Museo diocesano troviamo la mostra che presenta l’opera di Aldo Cerchiari . L’attività di Aldo Cerchiari, sempre legata all’osservazione attenta della realtà, della quale l’artista, con sapienza e sensibilità, sa cogliere luci, vibrazioni ed emozioni, e rendere, quasi con uno zoom fotografico, i dettagli, è proposta attraverso un percorso cronologico, articolato in una quarantina di lavori, che dagli esordi dei primissimi anni Cinquanta, ancora squillanti nei colori, si dipana attraverso i momenti salienti della sua ricerca. Dalla visione materica, che si traduce nelle superfici corrugate delle intense serie Segni del tempo e Orizzonti , “tattilmente” vibranti, in cui la luce riduce le forme all’essenzialità del nero e del bianco, si passa a una visione progressivamente più riconoscibile, fino a giungere, nuovamente, negli anni Sessanta, a paesaggi profondamente lirici, dai toni soffusi, delicati, fatti di una materia pittorica che si stempera, si fa quasi trasparente.
L’esposizione si pone a coronamento di un articolato lavoro di ricerca, condotto da Mariateresa Chirico, che ha permesso di ricostruire e ordinare l’intera produzione dell’artista e che ha portato alla costituzione dell’Archivio Aldo Cerchiari di Milano.
Jamshid Bayrami - Chant of faith
Milano - Project b contemporary art (Via Borgonuovo 3)
19 settembre 2009 - 13 novembre 2009
Orari: lunedì-venerdì 11.00-13.00/14.00-19.30
Ingresso libero
Minor White
Milano - Osart Gallery (Via Fogazzaro 11)
24 settembre 2009 - 13 novembre 2009
Orari: lunedì - venerdì 14.30-19.00; sabato - domenica e mattine su appuntamento)
Ingresso libero
Informazioni: www.osartgallery.com
Dopo la Sicilia (A Milano)
Milano - Galleria Gruppo Credito Valtellinese (C.so Magenta 59)
17 settembre 2009 - 7 novembre 2009
Orari: martedì - domenica 10.00-18.00 chiuso il lunedì
Biglietti: 6€ intero, 5€ ridotto
Nadia Scanziani - Il cielo di Milano
Milano - Museo Diocesano
2 ottobre 2009 - 8 novembre 2009
Orari: martedì - domenica ore 10.00-18.00
Biglietti: 8€, ridotti 5€
Informazioni: www.museodiocesano.it
L’età di Courbet e Monet. la diffusione del realismo e dell’impressionismo nell’Europa centrale e orientale
Passariano di Codroipo (Ud) - Villa Manin
26 settembre 2009 - 7 marzo 2010
Orari: lunedì - giovedì 9.00-18.00; venerdì, sabato, domenica, 9.00-19.00
Biglietti: 10€ intero, 8€ ridotto, 6€ scuole
Informazioni: www.lineadombra.it
Longaretti - La metafisica delle cose
Bergamo - Palazzo Credito Bergamasco
3 ottobre 2009 - 30 ottobre 2009
Orari: lunedì- venerdì 8.30-13.20; 14.45-15.45
Ingresso gratuito
Informazioni: 035 393 006/214/413
Makiko Asada Qui - La vita e l’estasi di Bernadette
Milano - Spazio Lumera (Via Abbondio Sangiorgio 6)
26 settembre 2009 - 17 ottobre 2009
Orari: lunedì, martedì, giovedì, venerdì 16.00-19.00; sabato 10.30-13.00/16.00-19.00
Ingresso libero
Informazioni: www.lumera.it
Isabella Molard - Evasioni bucoliche
Milano - Galleria Forni (Via Fatebenefratelli 13)
24 settembre 2009 - 31 ottobre 2009
Orari: tranne lunedì e domenica 10.00-13.00/16.00-19.30
Federica Amichetti - Paesaggi dell’anima
Milano - Le segrete di Bocca (Via Molino delle Armi 5)
12 ottobre 2009 - 2 novembre 2009
Orari: lunedì - venerdì 10.00-14.00; i pomeriggi solo su appuntamento
Ingresso libero
Aldo Cerchiari - Un artista segreto
Milano - Museo diocesano
18 settembre 2009 - 25 ottobre 2009
Orari: martedì - domenica ore 10.00-18.00
Biglietti: 8€, ridotti 5€
Informazioni: www.museodiocesano.it