Mostre di aprile 2017
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La Biblioteca Archimede di Settimo Torinese (To) ospita la mostra Pirelli in cento immagini. La bellezza, l’innovazione, la produzione. Il percorso allestito racconta anche attraverso i materiali dell’Archivio Storico conservati in Fondazione Pirelli, gli oltre 140 anni di storia dell’azienda attraverso i molti aspetti del suo mondo: dalle persone che vi lavorano alla fabbrica e alla tecnologia, dalla ricerca alla nascita dei prodotti, dal rapporto con l’arte alle forme più innovative di comunicazione, dal mondo delle corse al celebre Calendario. La mostra si sviluppa attraverso 6 sezioni. Una P lunga oltre 140 anni percorre la storia aziendale con le immagini delle sue fabbriche e dei suoi prodotti: dal primo stabilimento alla periferia di Milano alle prime esposizioni internazionali, dai cataloghi illustrati alle copertine della rivista “Pirelli”; La fabbrica degli artisti presenta alcune delle innumerevoli occasioni in cui pittori e fotografi affermati hanno usato la propria arte per raccontare il mondo delle fabbriche e della produzione; Si va che è un incanto documenta le sfide che quotidianamente, fin dal 1907, Pirelli affronta nel mondo delle corse; Una Musa tra le ruote ricostruisce il rapporto tra Pirelli e il mondo dell’arte, che risale fin agli inizi della sua storia, dalle prime campagne pubblicitarie d’artista alle illustrazioni; Elogio della Bellezza è un racconto delle icone femminili che accompagna il visitatore all’ultima sezione dedicata al mondo del Calendario Pirelli.
Arriviamo a Milano. Il Museo di Storia Naturale di Milano ospita l’esposizione TERREMOTI. Origini, storie e segreti dei movimenti della terra, una nuova occasione per scoprire il nostro pianeta. Dopo i vulcani, perché una mostra sui terremoti? L’Italia è un paese ad alto rischio sismico, ma spesso ce ne dimentichiamo e torniamo a interrogarci su questo fenomeno solamente quando la terra trema, provando stupore di fronte alla potenza della natura e restando sorpresi nel constatare l’attuale incapacità della scienza di prevedere i terremoti. La mostra può essere un aiuto per conoscere meglio questi eventi naturali, le cause che li scatenano, dove avvengono, con quale frequenza e le modalità con cui le onde sismiche si propagano, ma ci aiuterà anche a capire quali sono quelle semplici regole comportamentali da adottare per limitare i danni che un terremoto potrebbe provocare. L’esposizione si sviluppa attraverso 7 sale: anatomia del pianeta Terra, movimenti dei continenti e della crosta terrestre, faglie e terremoti, tsunami, prevenzione “cover-drop-hold on”, gli strumenti storici del geofisico, difesa strutturale dai terremoti-adeguare gli edifici con criteri antisismici e costruire con criteri antisismici. in un percorso avvincente fatto di immagini spettacolari, fotografie satellitari provenienti dalla NASA, diorami di grandi dimensioni, filmati, sismografi e strumentazione antica e moderna, ma anche rocce e minerali provenienti dalla ricca collezione del Museo di Storia Naturale che illustreranno la diversità della crosta terrestre, in un costante dialogo fra la mostra e il museo che la accoglie.
Il nostro itinerario di proposte ci porta ora in Veneto. Marco Goldin, per ricordare i vent’anni dalla fondazione di Linea d’ombra, propone a Treviso la mostra ’Le storie dell’Impressionismo’ annunciando una serie di prestiti stellari dai musei americani. Le Storie dell’impressionismo sono raccontate in 120 opere: dipinti, fotografie e incisioni a colori su legno e 6 capitoli, con un forte intento di natura didattica. Le 6 sezioni dell’esposizione consentono al visitatore di percorrere un cammino tra capolavori che hanno segnato una delle maggiori rivoluzioni nella storia dell’arte di tutti i tempi: Lo sguardo e il silenzio, ovvero il ritratto da Ingres e Delacroix a Degas e Gauguin; le figure en plein air, da Millet a Renoir; la posa delle cose, ovvero le nature morte da Manet a Cezanne; il nuovo desiderio di natura, cioè il paesaggio da Corot a Van Gogh; la crisi, l’evoluzione di Monet che rinnega le sue stesse teorie e in studio rarefà, evocando il futuro astrattismo; e infine, i germi del mondo nuovo, cioè gli anni estremi di Cezanne, che quasi anticipa Picasso e le avanguardie.
Sempre a Treviso un’altra sensazionale mostra dedicata ad uno dei maestri dell’arte contemporanea, Francis Bacon. Francis Bacon, artista di origini irlandesi, nato a Dublino nel 1909, discendente di una nobile famiglia, la quale vantava di avere tra gli antenati paterni il filosofo Francesco Bacone, visse una serie di turbamenti e difficoltà che lo allontanarono dal percorso che il padre aveva prefigurato per lui. Sofferente d’asma, difetto che lo sminuì agli occhi paterni, instaurò un legame importante con la nonna, e precocemente si rese conto della propria omosessualità. Allontanato dalla famiglia per tali ragioni e per la conflittualità costante che regnava in casa, il giovane nel 1926 si trasferì a Londra, appassionandosi a Nietzsche e al mondo dell’interior design. Da queste premesse, prese forma uno degli artisti più discussi del Novecento che esaminò la condizione umana e la elevò ad intima metafora della vita, deformando i soggetti e svelando quell’immagine che forse rispecchiava l’intima sua concezione di verità. Uomo controverso, sregolato, che incarnava il cliché dell’artista dannato, Bacon seppe riconoscere la grandezza dei Maestri del passato, dai quali liberamente si lasciò ispirare nelle sue composizioni, da Picasso a Guercino, da Leonardo da Vinci a Velázquez e molti altri ancora. Attento anche alle tecniche fotografiche, le sue opere molto erano debitrici dello studio delle immagini di Eadweard Muybridge, pioniere della fotografia. La mostra guida lo spettatore in un viaggio attraverso il quale ogni artista ed ogni individuo sono passati, alla ricerca di un senso, di una verità nel continuo mutare delle circostanze e nella generale difficoltà nel riuscire a definire i contorni del proprio essere.
A Belluno una interessante rassegna dedicata ad un capolavoro di Tiziano, La Madonna con il Bambino e santa Maddalena, ora all’Ermitage di Pietroburgo. A fianco del dipinto di Pietroburgo viene anche presentato un dipinto della bottega del maestro, con la Madonna con il Bambino e santa Caterina, proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze e la Madonna con il Bambino e san Paolo, opera autografa del maestro. É dunque un’occasione irripetibile per sperimentare attraverso esempi concreti il funzionamento della pratica creativa del pittore, capace di riutilizzare a distanza di anni e a più riprese le sue invenzioni, per poi affidarle ad allievi e collaboratori per la loro diffusione. Dunque non solo l’occasione per fare ritornare dopo più di 150 anni un dipinto di Tiziano in Italia, ma anche un’unica opportunità di studio e approfondimento sui metodi di lavoro del maestro.
Estremamente interessante la mostra allestita a palazzo Loredan a Venezia, dal titolo, Prima dell’alfabeto. Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura. Si tratta di quasi 200 opere della Collezione Ligabue esposte per la prima volta, tra cui tavolette e straordinari sigilli risalenti a oltre 5000 anni or sono, che rievocano la grande civiltà dell’Antica Mesopotamia, un territorio oggi inaccessibile. La nascita della scrittura, avvenuta quasi contemporaneamente in Egitto e in Mesopotamia verso il 3200 a.C., segna uno dei capitoli più affascinanti e rivoluzionari della storia della civiltà, fondamentale per le dinamiche di trasmissione del sapere e per la conoscenza dell’antichità. Quelle in mostra sono soprattutto di tavolette cuneiformi e numerosi sigilli cilindrici o a stampo ma anche sculture, placchette, armi, bassorilievi, vasi e intarsi provenienti da quell’antico mondo. Dai primi pittogrammi del cosiddetto proto-cuneiforme, rinvenuti a Uruk - annotazioni a sostegno di un sistema amministrativo e contabile già strutturato - all’introduzione della fonetizzazione (dai “segni-parola” ai “segni-sillaba”) la scrittura cuneiforme, con le sue evoluzioni, si sviluppò e si diffuse con estrema rapidità anche in aree lontane: dalla città di Mari sul medio Eufrate a Ebla nella Siria occidentale, a Tell Beydar e Tell Brak nella steppa siro-mesopotamica settentrionale. Abili scribi verranno formati per redigere documenti grazie a segni ormai classificati e vere e proprie scuole saranno istituite nei diversi centri, per insegnare a nuovi funzionari a leggere e scrivere. Centinaia di migliaia di tavolette di argilla - la materia prima della terra mesopotamica - hanno dato vita ad autentici archivi e biblioteche, in un mondo che aveva compreso il valore e il potere della scrittura: tavolette con funzioni contabili-amministrative, tavolette giuridiche, storiografiche, religiose e celebrative, o addirittura letterarie, racchiudono le storie, i lavori, i pensieri e i ritratti di uomini e re vissuti tremila anni prima di Cristo; miti e leggende di dei ed eroi.
Eccoci a Bologna alla La Fondazione MAST per la rassegna Lavoro in movimento. Lo sguardo della videocamera sul comportamento sociale ed economico, con la quale per la prima volta si presenta un progetto espositivo interamente dedicato all’immagine in movimento, con 18 opere di 14 artisti internazionali. Se finora il racconto dell’industria e del lavoro è passato attraverso un percorso scandito dalla narrazione fotografica, in questa mostra sono i video a darne una rappresentazione visiva. Mediante l’interpretazione filmata della realtà, lo sguardo della videocamera è in grado di testimoniare la mutabilità di un mondo – quello del lavoro e della produzione – in rapida trasformazione, descrivendo in modo immediato e coinvolgente cambiamenti, evoluzioni e rotture. I video di questa mostra mettono in luce il cambiamento in atto nel mondo dell’industria, vagano senza sosta negli impianti che si svuotano, mentre in altri luoghi le macchine continuano a battere e fischiare e in altri ancora la produzione procede nel silenzio assoluto, ma a ritmo vertiginoso e ad altissima precisione. Queste opere ci accompagnano attraverso realtà produttive semideserte perché completamente digitalizzate, così come in fabbriche abbandonate e ormai in disuso. Ci offrono immagini intense degli ambienti di lavoro e di commercio più diversi: dall’attività artigianale di un singolo individuo alla produzione di massa, dal lavoro umano a quello robotizzato, dalla fornitura di energia a quella di beni e servizi high-tech, dallo sviluppo del prodotto alla contrattazione commerciale, dalle sfide di natura legale alle questioni strutturali ed esistenziali legate al sistema economico e alle sue forme di organizzazione collettiva della vita e del lavoro.
Prossima tappa in Toscana, a Pontedera (Fi) con la mostra Tutti in moto! Il mito della velocità in cento anni d’arte. La rassegna è dedicata interamente al mito della velocità e al suo riflesso nelle arti figurative, negli ideali di vita e nel costume sociale degli italiani, dalla fine del XIX secolo agli anni del boom. Il tema della velocità, spesso associato all’idea del viaggio e alla diffusione dei trasporti su rotaia, affiora nell’arte italiana alla fine dell’Ottocento e finirà per caratterizzarla profondamente in alcune sue stagioni, in conseguenza del rapido evolversi delle scoperte e delle applicazioni industriali ai mezzi di locomozione. La mostra si apre su un’Italia ancora agreste, segnata dal tempo lento delle stagioni, in cui ci si sposta ancora prevalentemente a piedi o a cavallo, e per mare si va a remi o vela. Poi arrivano le macchine, la velocità, cambia il mondo e cambia il modo di rappresentarlo. In questa trasformazione ci guidano le sale successive del palazzo, ognuna dedicata ad un distinto mezzo di locomozione: il treno, il tram, il piroscafo, la bicicletta, l’automobile, l’“omnibus”, la mongolfiera e poi l’aerostato, sino all’aereo a motore e, in chiusura, alla motocicletta. Oltre centocinquanta opere, tra dipinti, sculture, fotografie e manifesti di altrettanti grandi autori dell’arte italiana – da Fattori, a Bianchi e Viani, sino a Ziveri, passando per Severini, Baldessari e Carrà, o Boccioni, Balla e Depero – per sintetizzare il riflesso prodotto sull’immaginario collettivo da questi mezzi meccanici in continua evoluzione. Il percorso si conclude con la sensazionale progettazione della Vespa di Piaggio, che compie quest’anno i suoi gloriosi settant’anni.
A Roma presentiamo due mostre molto importanti.
La prima Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci alla Galleria Corsini, espone l’Elia nel deserto e la Madonna con il Bambino, san Giovannino e santa Barbara dell’artista sicuramente più vicino a Michelangelo nella sua esperienza creativa e umana, del quale si sono conservati pochissimi dipinti.
I due quadri sono capolavori unanimemente riconosciuti e da più di un secolo appartengono all’antica collezione senese Pannocchieschi d’Elci e sono quindi scarsamente visibili.
I dipinti furono realizzati a Roma al tempo di papa Paolo III Farnese (1534-1549) e sono il riflesso del determinante impatto che ebbero su Daniele da Volterra il Giudizio finale di Michelangelo e le sue ultime e più drammatiche opere.
La seconda, anche questa monografica, è dedicata ad una delle artiste del passato più famose, Artemisia Gentileschi, presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi. La rassegna consente al visitatore di ripercorrere vita e opere dell’artista a confronto con quelle dei colleghi: circa 100 sono in totale le opere in mostra tra cui la Giuditta che taglia la testa a Oloferne del Museo di Capodimonte, Ester e Assuero del Metropolitan Museum di New York, l’Autoritratto come suonatrice di liuto del Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut, si vedranno la Giuditta di Cristofano Allori della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze o la Lucrezia di Simon Vouet del Národní galerie v Praze di Praga, solo per citarne alcuni: dopo i dipinti della prima formazione presso la bottega del padre Orazio, quelli degli anni fiorentini, segnati dai lavori dei pittori conosciuti alla corte di Cosimo de Medici come Cristofano Allori e Francesco Furini, ma anche le tangenze con Giovanni Martinelli; altri che recano echi, e non solo, della sua amicizia e frequentazione con Galileo, come del mondo, allora nascente, del teatro d’opera. Scandite all’interno di un itinerario cronologico, le successive opere di Artemisia sono messe in relazione con quelle dei pittori attivi in quegli anni d’oro a Roma: Guido Cagnacci, Simon Vouet, Giovanni Baglione, fonte d’ispirazione rispetto ai quali la pittrice aggiorna, di volta in volta, il suo stile proteiforme e mutevole.
Pirelli in cento immagini. La bellezza, l’innovazione, la produzione
Settimo torinese (To)- Biblioteca Archimede
18 gennaio 2017 - 1 maggio 2017
Orari: lunedì-sabato 9.00-19.00, domenica 15.30-19.00.
Ingresso libero
Informazioni: www.biblio.comune.settimo-torinese.to.it
Terremoti. Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra
Milano – Museo di Storia Naturale
29 ottobre 2016 – 30 aprile 2017
Orari: martedì - domenica: 9.00-17.30
Biglietti: 10€ intero, 7€ ridotto
Informazioni: www.comune.milano.it/museostorianaturale
Storie dell’Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin
Treviso – Museo di Santa Caterina
29 ottobre 2017 – 1 maggio 2017
Orari: lunedì – giovedì 9.00-18.00, venerdì – domenica 9.00-20.00
Biglietti: 14€ intero, 11€ ridotto
Informazioni: www.lineadombra.it
Francis Bacon. Un viaggio nei mille volti dell’uomo moderno
Treviso – Casa dei Carraresi
15 ottobre 2016 – 1 maggio 2017
Orari: martedì -giovedì 10:00 – 18.00; venerdì - domenica 10.00 – 20.00, chiuso lunedì
Biglietti: 13€ intero, 11€ ridotto
Informazioni: www.bacontreviso.it
Tiziano. La Madonna Barbarigo dell’Ermitage
Belluno – Museo Civico palazzo Fulcis
26 gennaio 2017 - 1 maggio 2017
Orari: martedì-mercoledì e venerdì 9.30-12.30/15.30-18.30; giovedì 9.30-12.30; sabato-domenica 10.00-18.30, chiuso lunedì
Biglietti: 8€ intero, 5€ ridotto
Informazioni: www.mubel.comune.belluno.it
Prima dell’alfabeto. Viaggio in Mesopotamia alle origini della scrittura.
Venezia – Palazzo Loredan
20 gennaio 2017 - 25 aprile 2017
Orari: martedì - domenica 10.00 - 17.00, chiuso lunedì
Biglietti: 5€
Informazioni: www.primadellalfabeto.it
Lavoro in movimento. Lo sguardo della videocamera sul comportamento sociale ed economico
Bologna – MAST
25 gennaio 2017 - 17 aprile 2017
Orari: martedì – domenica 10.00-19.00, chiuso lunedì
Ingresso libero
Informazioni: www.mast.org
Tutti in moto! Il mito della velocità in cent’anni d’arte
Pontedera (Fi) – Museo Piaggio
8 dicembre 2016 - 18 aprile 2017
Orari: martedì - venerdì 10-18, sabato 10.00-13.00/ 10.00-18.00, domenica 10.00-18.00, lunedì chiuso
Biglietti: 7€ intero, 5€ ridotto
Informazioni: www.pontederaperlacultura.it
Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci
Roma – Galleria Palazzo Corsini
16 febbraio 2017 - 7 maggio 2017
Orari: lunedì, mercoledì-sabato 14.00 – 19.30; domenica 8.30 – 19.30
Biglietti: 5€ intero, 2,50€ ridotto
Informazioni: www.barberinicorsini.it
Artemisia Gentileschi e il suo tempo
Roma – Palazzo Braschi
30 novembre 2016 - 7 maggio 2017
Orari: martedì -domenica ore 10.00 - 19.00, chiuso lunedì
Biglietti: 11€ intero, 9€ ridotto
Informazioni: www.museodiroma.it