Mostre febbraio 2018
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Le proposte di questo mese iniziano da Torino.
Presso Palazzo madama troviamo una mostra dal titolo Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi in cui si racconta il cammino dell'Umanità sul pianeta Terra nel corso di una Storia plurimillenaria grazie ad un centinaio di opere: dipinti, sculture, ceramiche antiche, reperti etnografici e archeologici, oreficerie longobarde e gote, metalli ageminati e miniature indiane, armi e armature, avori, libri antichi, strumenti scientifici e musicali, carte geografiche, vetri, argenti ebraici e tessuti. Il percorso si articola in dodici sezioni: la preistoria, i viaggi mitologici di Ulisse ed Enea, la Diaspora ebraica, l'espansione dell'impero Romano, le cosiddette invasioni Barbariche, l'espansione Islamica, le Crociate, i Pellegrinaggi, le Esplorazioni, le Colonizzazioni, l'emigrazione europea verso le Americhe tra milleottocento e inizio '900, le migrazioni contemporanee. Sezioni disposte in ordine cronologico, ma anche in base a nessi di consequenzialità geopolitici. A far da sfondo a ciascuna vetrina, ci sono le grandi carte geografiche elaborate appositamente per questa mostra.
Spostiamoci a Stupinigi. Presso la Palazzina di Caccia è stata allestita una mostra monografica dedicata al pittore Luigi Serralunga (1880-1940), interprete della cultura artistica italiana a cavallo fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. L'opera di Serralunga incarna i dettami della tradizione tardo-simbolista, contaminata dalle suggestioni provenienti dalla grande stagione della pittura figurativa ottocentesca. Nei ritratti delle dame e degli esponenti della borghesia cittadina, la luce tersa sottolinea il pallore dell'incarnato mentre la pennellata, dapprima più controllata e suadente e poi più sfrangiata e opaca, regala all'osservatore intensi brani di armonia cromatica e compositiva. La mostra, attraverso una ricca selezione di importanti opere che ritraggono la nobiltà dell'epoca, le scene di caccia e le nature morte, pone la poetica di Serralunga in diretta connessione con la pratica dell'attività venatoria e, soprattutto, con lo spirito che un tempo animava i luoghi della Residenza Sabauda per la Caccia e le Feste.
Ci spostiamo ora a Milano per una ricca serie di proposte di tipo molto diverso che incontreranno i gusti di un pubblico diversificato. Iniziamo dalla Galleria GAM Manzoni, esperta di pittura ottocentesca, per la rassegna I Macchiaioli. Capolavori da collezioni lombarde. La mostra vede protagonisti 40 capolavori realizzati da autori quali Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Giuseppe Abbati, Nino Costa, Odoardo Borrani e altri, che nella seconda metà dell'Ottocento si fecero portavoce di un nuovo modo di sentire la pittura che cogliesse il senso del vero, in contrapposizione contro lo spirito accademico. Oltre ad analizzare l'evoluzione stilistica di un movimento fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, attraverso alcuni capisaldi come Educazione al lavoro e Due bambine che fanno le signore di Silvestro Lega, L'analfabeta di Odoardo Borrani, Settignano e La Via del Fuoco di Telemaco Signorini, o Silvestro Lega che dipinge sugli scogli di Giovanni Fattori, l'iniziativa si pone come obiettivo quello d'indagare la fortuna storica di questi artisti all'interno delle collezioni private lombarde. Dalle sale del caffè Michelangelo a Firenze, i Macchiaioli, il cui nome deriva dall'ironica definizione data loro dai pittori accademici in occasione della Promotrice fiorentina del 1861, si riconoscevano attorno a una pittura di 'impressione' attuata per mezzo di macchie di colore. fu solo più tardi che, grazie alla frequentazione dell'ambiente artistico parigino, il movimento virò verso nuovi valori pittorici fondati sul rapporto dei colori e sui volumi costruiti tramite i contrasti di luce e di ombre.
Presso Palazzo Reale troviamo una mostra monografica di un altro grande ed originale esponente della pittura di fine Ottocento, Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), protagonista indiscusso della scena parigina dei teatri e dei caffè alla moda, ma anche dei bassifondi e delle case chiuse, cantore e testimone di una modernità descritta con realismo provocatorio, sintesi estrema ed empatia psicologica. Aristocratico di origine, artista "maledetto" e bohémien per vocazione, Toulouse-Lautrec ha regalato una duplice visione della Belle Epoque, quella fascinosa e scintillante ma soprattutto quella più oscura e decadente. La mostra, attraverso 250 opere dell'artista, con ben 35 dipinti, oltre a litografie, acqueforti e la serie completa di 22 manifesti, articolate in sezioni tematiche, delinea perfettamente la sua evoluzione e maturazione stilistica, dalla pittura alla grafica, con particolare riguardo per la sua profonda conoscenza delle stampe giapponesi e per la passione verso la fotografia.
Arriviamo ora a due esponenti dell'arte del Novecento.
La Galleria Tonelli di Milano ospita una mostra di grande importanza storica e filologica e di notevole valore artistico dal titolo Sul disegno, in cui presenta venti disegni di Fausto Melotti (1901-1986), - di cui ben 18 esposti per la prima volta assieme e databili ai primi anni Settanta, uno dei periodi più fecondi dell'artista trentino. Il percorso espositivo è inoltre arricchito da una ventina di sculture e ceramiche, come il Vaso Sole del 1950, i Bambini del 1953, il Cavallino del 1960, Il grande Contrappunto Piano, nella versione unica, del 1973, uno dei lavori più famosi e importanti dell'artista, o ancora vasi, ciotole e altre ceramiche degli anni Cinquanta/Sessanta.
Umberto Lilloni, genesi di un'opera è l'altra rassegna realizzata dallo Studio Bolzani, in collaborazione con la Galleria Schubert. Umberto Lilloni (1898 - 1980) fu noto per essere tra i maggiori esponenti del chiarismo lombardo. La luminosità e la delicatezza cromatica caratterizzano i suoi dipinti, prevalentemente paesaggi. Una componente minore della sua pittura è costituita da una tendenza alla stilizzazione dei tratti usati nel descrivere la vegetazione, non dissimile dagli stilemi dell'arte giapponese, con cui Lilloni potrebbe essere venuto in contatto nella frequentazione della Caffè Mokador, luogo di ritrovo della cerchia di Persico, in cui circolavano frequentemente stampe orientali.
A Palazzo Morando abbiamo una mostra fotografica dedicata al fenomeno della criminalità milanese. Dall'inizio del '900 a Milano si afferma una particolare forma di criminalità detta Ligera, termine che allude, appunto, alla leggerezza di piccole bande che si coalizzano in vista di un colpo e dopo il quale si sciolgono. Dalla seconda metà degli anni Sessanta, la Ligera lascerà il campo a una forma più organizzata e violenta di malavita, che espanderà il proprio potere fino ad avere il pieno controllo del gioco d'azzardo, della prostituzione e del traffico degli stupefacenti. Sono anni di transizione: la città non ha ancora un vero padrone e le strade sono un luogo disordinato, terreno di conquista di bande diverse che spesso vengono da fuori.
Dalla malavita allo Spazio. Presso lo spazio espositivo di Via Ventura i visitatori potranno ammirare la rassegna dal titolo NASA. A Human Adventure. Occasione più unica che rara per vedere dal vivo le splendide astronavi costruite dalla NASA e scoprire le storie delle persone che vi sono state a bordo o che le hanno progettate e costruite come per esempio un enorme modello in scala del gigantesco razzo lunare Saturn V o la replica fedele della pioneristica navicella Mercury con la quale venivano condotte le prime missioni spaziali, e la navicella Gemini, costruita per missioni di lunga durata e ancora un modulo dell'Apollo che portò il primo essere umano sulla Luna e il Rover Lunare che servì agli astronauti per esplorarla. Non poteva mancare l'ormai iconico Space Shuttle, prima navicella riutilizzabile, con una sezione che consentirà ai visitatori di vedere il ponte di volo e il ponte di mezzo.
Le nostre proposte ci portano ora in Veneto, a Verona. Nella sede espositiva di Castelvecchio è allestita la mostra Il segno dell'Ottocento. Disegno italiano a Verona. L'esposizione presenta settantotto disegni di cinquantasei autori diversi, in gran parte inediti e di sorprendente bellezza, che conducono il visitatore alla scoperta della grafica italiana dell'Ottocento, un'espressione dell'arte del XIX secolo ancora poco conosciuta, ma importante per capire i profondi e radicali cambiamenti che interessano il linguaggio artistico del secolo lungo. I fogli in esposizione mostrano le molteplici funzioni del disegno - schizzo per fissare un'idea, studio di un particolare, opera d'arte compiuta - e illustrano i soggetti che si ritrovano nelle contemporanee opere di pittura, come il paesaggio, la scena di storia e di genere, il ritratto, l'autoritratto. Il percorso è arricchito dalla presenza di nove dipinti e una scultura che aiutano a comprendere meglio il continuo dialogo che, per tutto il secolo, intercorre tra le differenti manifestazioni artistiche.
Arriviamo a Castelfranco Veneto per la mostra Le trame di Giorgione. La Pala di Castelfranco, capolavoro primo di Giorgione, offre il naturale punto di partenza per una mostra che fa il punto sulla grande tradizione di tessoria della Serenissima di 5 secoli fa. La rassegna si presenta come una mostra affascinante e coinvolgente, ricchissima di capolavori e ancora più di storie e di nuove proposte interpretative. Si muove nel doppio binario della storia dell'arte e della storia del tessuto, a comporre una originale storia del costume. Una delle chiavi di lettura scelta è quella allegorica, una visione che consente anche di illuminare diversa-mente l'opera e la figura del Giorgione. Proprio a partire dalla Pala, opera di devozione certo, ma anche potente messaggio politico e allegorico. Molti i nuclei sui quali la studiosa si misura in questa mostra. La nuova lettura della Pala, innanzitutto. Nella raffigurazione della Madonna e Santi nulla è "solo" quello che sembra. Nemmeno i 5 magnifici, diversi tessuti che l'artista vi raffigura con assoluta precisione. Secondo la curatrice essi veicolano un preciso messaggio diretto al Senato Veneziano, molto attento alle vicende dell'Isola di Cipro, cui la Pala rinvia in ragione del suo committente, il nobile Costanzo, uomo di stirpe reale.
Ci spostiamo ora a Venezia per ammirare un capolavoro L'Adorazione dei Magi di Jacopo Bassano. Il dipinto che viene esposto appartenne alla collezione Elia Volpi di Firenze e fu venduto a New York nel 1916. Dopo l'acquisto da parte del banchiere William Boyce Thompson si erano perse le tracce, fino a quando non è stato ritrovato a Parigi dall'artista e collezionista Julien Marinetti, che ha deciso di farlo studiare. Ora, dopo un attento restauro, l'Adorazione dei Magi viene presentata per la prima volta al pubblico di Venezia.
Altra mostra veneziana, organizzata dall'Accademia di Belle Arti, dedicata all'architetto bergamasco Giacomo Quarenghi (1744 -1817) che fu il maggiore interprete di Palladio e dal 1779 architetto ufficiale di Caterina II di Russia. Sono esposti al pubblico i disegni inediti che testimoniano la didattica della Scuola d'Architettura dell'Accademia tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento.
Da ultimo presso il centro espositivo, Casa dei Tre Oci abbiamo una grande antologica dedicata a Werner Bischof (1916-1954), uno dei più importanti fotografi del Novecento, tra i fondatori dell'agenzia Magnum. La mostra presenta 250 fotografie, in larga parte vintage, tratte dai più importanti reportage di Werner Bischof, che consentiranno di ripercorrere i lunghi viaggi che portarono l'artista svizzero negli angoli più remoti del mondo, dall'India al Giappone, dalla Corea all'Indocina fino ad arrivare a Panama, in Cile ed in Perù. Per la prima volta viene esposta una selezione di 20 fotografie in bianco e nero inedite che hanno nell'Italia il suo soggetto privilegiato. In essa si coglie l'originalità dello scatto che rivela l'occhio 'neorealista' di Werner Bischof.
In occasione del trecentesimo anniversario della nascita di Maria Teresa d'Austria, il Magazzino delle Idee a Trieste presenta la mostra Maria Teresa e Trieste. Storia e culture della città e del suo porto, attraverso un percorso inedito - tra storia, costume e società - dedicato a Trieste e allo straordinario ruolo che Maria Teresa d'Austria ebbe nello sviluppo urbano, sociale, politico e culturale della città, anticipando il futuro con le sue riforme.
Le nostre proposte ci portano ora in Emilia, a Piacenza presso la Galleria Alberoni, per la mostra I Colori della Carità. San Vincenzo de' Paoli nei capolavori dell'arte italiana tra '700 e '900.Si tratta di una suggestiva mostra iconografica nel 400 anniversario dell'inizio del carisma di missione e carità di Vincenzo de' Paoli, per conoscere il santo che nel Seicento francese seppe inventare una moderna rete di interventi sociali e segnare in profondità la vita sociale ed ecclesiale della Francia. Oltre trenta capolavori provenienti da tutta Italia, e una straordinaria selezione di importanti artisti italiani attivi nel XVIII e XIX. Tra le opere della mostra una tela raffigura San Vincenzo de' Paoli e la Sacra Famiglia: si tratta di un bel dipinto del pittore Salvatore Monosilio, da poco acquisita dal Collegio Leoniano a Roma, un tempo nel noviziato della Casa della Missione a Montecitorio, in cui il santo è inginocchiato davanti alla Sacra Famiglia che appare in cielo.
A Palazzo Magnani di Reggio Emilia, ci si immerge in un percorso tra arte e musica che parte da Kandinsky e approda a Cage. Dove le nozioni di interiorità e spiritualità vengono indagate come temi aperti, capaci di raccogliere molte suggestioni. A partire dalla fine dell'Ottocento, e poi fino ai giorni nostri si può individuare un filo rosso che pone la musica in connessione con gli sviluppi dell'arte moderna e contemporanea. Non vi è artista che non si sia confrontato, con l'immaterialità dell'arte-sorella, con la sua sovrana indipendenza dal mondo del visibile e dalle finalità riproduttive. Sintomi dell'invecchiamento dell'arte, diceva il filosofo Adorno, sono l'individualismo e il razionalismo sempre più esasperati. Alla musica, allora, va il ruolo di restituire all'arte il suo compito più nobile e antico, quello di divenire sede di idee universali. Negli anni a cavallo tra il XIX e il XX secolo, soprattutto in ambito germanico, il culto di Goethe, il wagnerismo, le indagini in campo filosofico e scientifico riflettono l'esigenza di una aspirazione all'armonia dell'individuo con il tutto, di una spiritualizzazione del lavoro artistico che produce un forte impatto sulle arti figurative, favorendo il ricorso al modello della musica. E' da queste premesse che prende avvio la mostra Kandinsky - Cage. Musica e Spirituale nell'Arte, presentando preziosi bozzetti di opere di Richard Wagner, la Fantasia di Brahms di Max Klinger e una serie di Lubok le stampe popolari russe ottocentesche che hanno ispirato la cultura artistica successiva. Segue un importante nucleo di una cinquantina di opere di Wassily Kandinsky - dipinti, acquerelli, grafiche - provenienti da musei e collezioni private, tra le quali spiccano quelle di carattere eminentemente musicale, come gli acquerelli dipinti per gli spettacoli teatrali Violett e Quadri di un'Esposizione sulla musica di Musorgskij.
Al MIC di Faenza (Ra) troviamo una mostra per ci fa riscoprire Achille Calzi, un artista poco conosciuto dell'arts and crafts italiana. L'esposizione rappresenta il punto di arrivo di un importante lavoro antologico su un artista cardine della storia culturale e della produzione simbolista e liberty del nostro paese, purtroppo prematuramente scomparso interrompendo, così, la sua instancabile ricerca stilistica. Achille Calzi (1873 -1919), personalità poliedrica e ricettiva, artista a tutto tondo, portavoce delle nuove istanze della modernità, fu figura importantissima non solo per la vita culturale di Faenza e della corrente Liberty italiana, ma artista attivo nella produzione e innovazione della ceramica applicata all'architettura e all'industria ceramica in Italia. Discendente da generazioni di artisti e maiolicari, fu pittore, disegnatore, direttore della Pinacoteca, del Museo Civico e della Scuola di Disegno e Plastica di Faenza, storico dell'arte e docente, collaborò con la manifattura faentina Fratelli Minardi nel 1903 e fu direttore per le fabbriche Riunite Ceramiche (1905-09) dove progettò, oltre a ceramiche d'uso, anche ceramiche per l'architettura, camini da salotto, piastrelle per esterni divenuti simbolo di un cambiamento linguistico e artigianale. Aggiornato sulla vita culturale del suo tempo, grazie, anche, ai numerosi viaggi all'estero, ebbe molteplici rapporti con artisti, letterati e musicisti importanti come Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D'Annunzio e Riccardo Zandonai.
Arriviamo a Bologna per la proposta di due mostre.
Presso il Museo e l'Oratorio di Santa Maria della Vita abbiamo la mostra René Paresce. Italiani a Parigi. Campigli, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini, Tozzi. La mostra punta i riflettori su un periodo irripetibile della storia dell'arte moderna italiana, focalizzandosi sulla figura di René Paresce (1886-1937) - fisico, pittore e intellettuale del gruppo degli Italiani a Parigi- e ricostruendo il ruolo importante che ebbero Les Italiens nella sperimentazione tecnica e nell'abilità di unire il moderno con la tradizione. René Paresce è una figura singolare nella storia dell'arte del Novecento: amico di Modigliani e Picasso, frequenta gli artisti dell'École de Paris e dal 1928 entra a far parte del gruppo degli Italiani, in contatto con Mario Tozzi, l'anima organizzatrice del gruppo, e con Massimo Campigli con cui condivide il giornalismo oltre alla passione per la pittura. A Parigi ha dipinto molte delle sue tele e ha vissuto da protagonista gli avvenimenti artistici del suo tempo. La mostra ripropone il viaggio straordinario che Paresce e i suoi compagni compiono nel contesto artistico, ma anche letterario, politico ed economico della Parigi tra il 1928 e il 1933, attraverso una selezione di 73 opere scelte sulla base delle ricerche filologiche e storiche condotte negli ultimi quindici anni. Gli Italiani di Parigi furono importanti per il ritorno al "mestiere" che praticarono non solo in teoria ma anche nella pratica di tecniche pittoriche, che guardano alla tradizione italiana e la reinterpretano in una dimensione classica e onirica.
Presso Palazzo Fava la rassegna MÉXICO "La mostra sospesa". Orozco, Rivera, Siqueiros.
Doveva essere inaugurata il 13 settembre del 1973 a Santiago del Cile, come testimonianza di solidarietà e amicizia da parte di una nazione vicina come il Messico, arrivata alla democrazia dopo una rivoluzione sanguinosa, sostenuta da una nuova forma di espressione popolare fondata sull'idea post romantica della libertà: il muralismo. Ma due giorni prima il generale Augusto Pinochet ruppe gli indugi ed effettuò il golpe che lo mantenne al potere nei diciassette anni successivi. E così, i quadri di José Clemente Orozco, Diego Rivera, David Alfaro Siqueiros vennero imballati in fretta e furia e imbarcati su un aereo dell'Aeroméxico insieme alla vedova e i due figli dell'ex presidente Salvador Allende. Nessuno vide neanche uno di quei quadri inediti e la collezione ritornò nei musei messicani da dove provenivano. Per questo, da allora, diventò la exposición pendiente (la mostra sospesa).
Tra le ultime tappe delle nostre proposte ecco Roma.
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma presentano nella sede di Palazzo Barberini, la mostra Altro Rinascimento. Il giovane Filippo Lippi e la Madonna di Tarquinia. La mostra celebra il centenario della riscoperta della Madonna di Tarquinia, messa a confronto con un ristretto e selezionato numero di opere del giovane Filippo Lippi a confronto con Masaccio e Donatello. La tavola fu infatti identificata nel 1917 dal grande storico dell'arte Pietro Toesca a Santa Maria di Valverde a Tarquinia (allora Corneto). Datato 1437, il dipinto dalla sua riscoperta e attribuzione a Filippo Lippi (Firenze, 1406 - Spoleto, 1469) è stato unanimemente riconosciuto quale opera fondamentale del pittore fiorentino, perché ne documenta il passaggio dalle esperienze iniziali, all'ombra dello stile severo di Masaccio alle novità introdotte da Donatello negli anni Trenta del Quattrocento. Attraverso tale fondamentale esperienza, Fra Filippo maturò uno stile personale, caratterizzato dalla linea elegante e sofisticata, dalle cromie cangianti e sensuali, una pittura ornata e gratiosa, per riprendere la definizione che ne diede l'umanista Cristoforo Landino nel 1481. La mostra si articola in tre sezioni: la prima, costituita dalla documentazione prestata dall'Archivio Centrale dello Stato, è dedicata a Pietro Toesca e alle fasi concitate seguite al riconoscimento della Madonna di Tarquinia.
Una seconda sezione pone l'accento sul committente, il cardinale guerriero e arcivescovo di Firenze Giovanni Vitelleschi, ritratto in una xilografia nel volume di Paolo Giovio Elogia virorum bellica virtute illustrium. Sono presentati una tavola del pittore umbro-marchigiano Bartolomeo di Tommaso da Foligno e un reliquario argenteo commissionato dal prelato. Infine la sezione dedicata al pittore e alla situazione artistica a Firenze nel quarto decennio del Quattrocento, fortemente influenzato dal Masaccio, mette a confronto la Madonna di Lippi con alcune opere che ne documentano l'esordio e il fondamentale confronto con l'opera di Donatello.
Sempre presso Palazzo Barberini abbiamo anche la mostra Arcimboldo. Per la prima volta nella capitale sarà possibile ammirare una ventina di capolavori autografi, disegni e dipinti, di Giuseppe Arcimboldi (Milano, 1526-1593) meglio noto come Arcimboldo. Formatosi alla bottega del padre, nell'ambito dei seguaci di Leonardo da Vinci, Arcimboldo, pittore, ma anche poeta e filosofo, è celebre soprattutto per le famose "teste composte" di frutti e fiori. Grazie alle sue "bizzarrie" e alle sue "pitture ridicole", è stato uno dei protagonisti della cultura manierista internazionale, esponente di una corrente artistica, scientifica, filosofica e umanistica lontana da quella classicheggiante della Roma dell'epoca. Apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, al servizio di Ferdinando I, Massimiliano II e Rodolfo II, Arcimboldo guadagnò persino il titolo nobiliare, rarissimo per gli artisti, di "Conte Palatino". Riscoperto negli anni Trenta del Novecento, l'artista venne considerato il più importante antesignano del Dadaismo e del Surrealismo.
Clemente XI collezionista e mecenate illuminato è il titolo della mostra allestita a Roma nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro del Pio Sodalizio dei Piceni (piazza San Salvatore in Lauro 15), rassegna che vuole fare luce sulla figura di Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani (1649-1721). Il Cardinale Giovanni Francesco Albani, urbinate, di famiglia facoltosa e riguardevole, salito al soglio pontificio il 23 novembre del 1700 con il nome di Clemente XI, prima e durante il suo pontificato, rivela un considerevole gusto estetico e collezionisti. La mostra svela, partendo dal fondo Albani, gli artisti prediletti del Pontefice che risentono del barocco pur non aderendovi in pieno, e racconta la figura del Cardinale e Pontefice Albani come illuminato mecenate e collezionista. Considerevoli sono le opere e i nomi degli artisti che fecero parte dell'entourage del Pontefice e che la mostra illustra in un bel percorso espositivo e scientifico.
Ricostruire le relazioni tra opere e territorio, ricordare l'attività di recupero del patrimonio culturale e artistico condotta in maniera sistematica nelle zone devastate dal sisma: sono questi gli intenti della mostra Rinascite. Opere d'arte salvate dal sisma di Amatrice e Accumoli, dedicata ai due centri reatini colpiti nel 2016 - 2017 e Ospitata dal Museo delle Terme di Diocleziano. Sugli oltre tremila beni portati in salvo, e oggi conservati nel deposito allestito presso la Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale (Rieti) si presentano 34 opere provenienti da chiese e strutture religiose di Accumoli e di Amatrice, e le loro frazioni. Dipinti, sculture, suppellettili liturgiche, cui si aggiunge un prezioso materiale d'archivio, sono state selezionate per accendere i riflettori sulla civiltà centro-appenninica che custodisce, e che spesso nasconde nel suo territorio impervio, un fitto mosaico figurativo e materiale. Durante il Medioevo e poi nel Rinascimento con gli Angioini, e dopo ancora fino ad arrivare al Novecento con le numerose comunità religiose, intensi erano gli scambi commerciali e artistici. La rassegna dimostra l'importanza della cultura sedimentata nei piccoli o piccolissimi centri del territorio italiano, patrimonio comune sconosciuto o sottovalutato che pure è parte dell'identità collettiva nazionale. Alla mostra delle opere salvate, con svolgimento cronologico, si affianca un percorso espositivo parallelo dato da 21 fotografie scattate da Paolo Rosselli lo scorso settembre. Per non dimenticare gli effetti ancora evidenti e drammatici del sisma.
A Palazzo Venezia e alle Gallerie Sacconi nel complesso del Vittoriano, è allestita la mostra la mostra Voglia d'Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano. La mostra presenta al pubblico - per la prima volta in modo organico - la raccolta vasta e sorprendente che i coniugi statunitensi George Washington Wurts ed Henriette Tower misero insieme a cavallo fra XIX e XX secolo e donarono poi allo Stato italiano, per l'esattezza al museo di Palazzo Venezia, dove tuttora è conservata. Alla base della mostra vi è comunque anche l'idea di restituire il contesto della raccolta Wurts, ovvero quella particolare forma di collezionismo che tra Ottocento e Novecento si legò così intimamente all'Italia, fino a concretizzarsi spesso nella donazione allo Stato di singole opere o di intere raccolte. La mostra illustra le dinamiche del collezionismo, soprattutto anglo-americano, e del mercato internazionale, sullo sfondo dei radicali cambiamenti vissuti in quegli anni dalla giovane nazione italiana e dalla sua nuova capitale, Roma. La costruzione del Vittoriano, iniziato nel 1885 e inaugurato nel 1911 nell'occasione dell'Esposizione che celebrava il cinquantenario dell'Unità d'Italia, diviene l'emblema che caratterizza la città all'alba del Novecento.
In occasione del ventennale della morte del maestro scultore Umberto Mastroianni, zio del grande Marcello, i Musei di San Salvatore in Lauro ospitano la galleria permanente che racchiude un percorso completo delle sue opere, ma la mostra ricordo è allestita presso la basilica di Santa Maria degli Angeli, infatti l'altare maggiore della chiesa è infatti di Umberto Mastroianni. Nella Basilica sono presenti una quindicina di fusioni in bronzo dell'artista, realizzate dagli anni Trenta agli anni Novanta. Dal Dopoguerra e per tutta la sua vita, infatti, Mastroianni ha realizzato accanto alle opere astratte che lo hanno reso celebre, anche opere sacre. Nell'arte del Maestro, le opere d'arte religiosa spaziano dalla singola rappresentazione di Madonna (Madonna della Pace, 1931) o di Cristo (Cristo uscente dal sepolcro, 1939) fino all'architettura funeraria, agli arredi sacri e ai monumenti, il più imponente dei quali è il Mausoleo della Pace che si trova a Cassino. Mastroianni aderì inoltre con entusiasmo al programma pastorale "50 Chiese per Roma 2000", promosso dal Cardinal Camillo Ruini nel 1993. La personale presenta inoltre alcune opere di arte astratta, come "Furia selvaggia" del 1975, per ricordare come il grande Maestro fosse partito dalla ricerca scultorea figurativa per approdare al campo della scultura astratta, esplosa o forse implosa in un'altra grande opera: "Maternità" del 1949"
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Eccoci all'ultima tappa del nostro percorso. Siamo a Palermo per la rassegna Henri Cartier-Bresson Fotografo. Con 140 scatti abbiamo la biografia artistica di questo maestro della fotografia del Novecento. Quando scatta l'immagine guida che è stata scelta per questa sua nuova rassegna monografica Henri Cartier-Bresson (1908-2004) ha appena 24 anni. Ha comprato la sua prima Leica da appena due anni, ma è ancora alla ricerca del suo futuro professionale. È incerto e tentato da molte strade: dalla pittura, dal cinema. "Sono solo un tipo nervoso, e amo la pittura." … "Per quanto riguarda la fotografia, non ci capisco nulla" affermava. Non capire nulla di fotografia significa, tra l'altro, non sviluppare personalmente i propri scatti: è un lavoro che lascia agli specialisti del settore. Non vuole apportare alcun miglioramento al negativo, non vuole rivedere le inquadrature, perché lo scatto deve essere giudicato secondo quanto fatto nel qui e ora, nella risposta immediata del soggetto. Per Cartier-Bresson la tecnica rappresenta solo un mezzo che non deve prevaricare e sconvolgere l'esperienza iniziale, reale momento in cui si decide il significato e la qualità di un'opera. "Per me, la macchina fotografica è come un block notes, uno strumento a supporto dell'intuito e della spontaneità, il padrone del momento che, in termini visivi, domanda e decide nello stesso tempo. Per "dare un senso" al mondo, bisogna sentirsi coinvolti in ciò che si inquadra nel mirino. Tale atteggiamento richiede concentrazione, disciplina mentale, sensibilità e un senso della geometria. Solo tramite un utilizzo minimale dei mezzi si può arrivare alla semplicità di espressione". Henri Cartier-Bresson non torna mai ad inquadrare le sue fotografie, non opera alcuna scelta, le accetta o le scarta. Nient'altro. Ha quindi pienamente ragione nell'affermare di non capire nulla di fotografia, in un mondo, invece, che ha elevato quest'arte a strumento dell'illusione per eccellenza. Lo scatto è per lui il passaggio dall'immaginario al reale. Un passaggio "nervoso", nel senso di lucido, rapido, caratterizzato dalla padronanza con la quale si lavora, senza farsi travolgere e stravolgere.
Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi
Torino - Palazzo Madama
16 novembre 2017 - 19 febbraio 2018
Orari: tutti i giorni 10.00 -18.00, martedì chiuso
Biglietti: 10€ intero, 8€ ridotto
Informazioni: www.palazzomadamatorino.it
Luigi Serralunga. Tra simbolismo e Liberty
Stupinigi (To) - Palazzina di Caccia
20 ottobre 2017 -18 febbraio 2018
Orari: martedì - venerdì 10.00-17.30, sabato- domenica 10.00-18.30, lunedì chiuso
Biglietti: 5€ intero, 3€ ridotto
Informazioni: www.palazzinastupinigi.it
I Macchiaioli. Capolavori da collezioni lombarde
Milano - GAMManzoni (Via Manzoni 45)
20 ottobre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: martedì - domenica 10.00-13.00/15.00-19.00
Biglietti: 6€
Informazioni: www.gammanzoni.com
Il Mondo fuggevole di Toulouse-Lautrec
Milano - Palazzo Reale
17 ottobre 2017 - 18 febbraio 2018
Orari: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30
Biglietti: 12€ intero, 10€ ridotto
Informazioni: www.toulouselautrecmilano.it
Fausto Melotti. Sul disegno
Milano - Galleria Tonelli (Via Aurelio Saffi 33)
15 gennaio 2018 - 28 febbraio 2018
Orari: lunedì-venerdì 10.00-13.00/14.00-19.45; sabato 10.00- 13.00/ 14.00-19.45
Ingresso libero
Informazioni: www.clponline.it
Umberto Lilloni. Genesi di un'opera
Milano - Studio Bolzani (Galleria Strasburgo)
24 gennaio 2018 - 15 febbraio 2018
Orari: tutti i giorni 9.30-12.30/14.30-19.00, domenica e lunedì chiuso
Ingresso libero
Informazioni: www.studiobolzani.com
Milano e la Mala. Storia criminale della città dalla rapina di Via Osoppo a Vallanzasca
Milano - Palazzo Morando
9 novembre 2017 - 11 febbraio 2018
Orari: martedì-mercoledì-venerdì-sabato-domenica: 10.00-20.00; giovedì: 10.00 - 22.30, lunedì chiuso
Biglietti: 10€ intero, 8€ ridotto
Informazioni: www.mostramalamilano.it
NASA. A Human Adventure
Milano - Spazio Ventura
27 settembre 2017 - 4 marzo 2018
Orari: lunedì, mercoledì 10.00 - 19.30; giovedì 10.00 - 20.30; venerdì 10.00 - 19.30; sabato e domenica 10.00 - 20.30
Biglietti: 18€ intero, 16€ ridotto
Informazioni: www.ahumanadventure.it
Il segno dell'Ottocento. Disegno italiano a Verona.
Verona - Musei di Castelvecchio
25 novembre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: lunedì 13.30 -19.30; martedì -domenica 8.30 - 19.30
Biglietti: 7,50€ intero, 6€ ridotto
Informazioni: www.museodicastelvecchio.comune.verona.it
Le trame di Giorgione
Castelfranco Veneto (Tv) - Museo e Casa di Giorgione
27 ottobre 2017 - 4 marzo 2018
Orari: martedì, mercoledì, giovedì 9.30 -12.30; venerdì, sabato, domenica 9.30-12.30/ 14.30-18.30, lunedì chiuso
Biglietti: 13€ intero, 9€ ridotto
Informazioni: www.letramedigiorgione.it
Jacopo Bassano. Vivezza e grazia di colore
Venezia - Pinacoteca Manfrediniana del Seminario Patriarcale
30 novembre 2017 - 24 febbraio 2018
Orari: lunedì e mercoledì 10.00-13.00; giovedì e venerdì 1.005-18.00; sabato 10.00-18.00
Biglietti: 6€ intero, 4€ ridotto
Informazioni: www.seminariovenezia.it
Giacomo Quarenghi e la didattica
Venezia - Accademia di Belle Arti
15 dicembre 2017 - 28 febbraio 2018
Orari: tutti i giorni 11.00 -18.00, martedì chiuso
Ingresso libero
Informazioni: www.accademiavenezia.it
Werner Bischof. Fotografie 1934-1954
Venezia - Casa dei Tre Oci
22 settembre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: tutti i giorni 10.00-19.00, martedì chiuso
Biglietti: 13,50€ intero, 11,50€ ridotto
Informazioni: www.treoci.org
Maria Teresa e Trieste
Trieste - Magazzino delle idee
7 ottobre 2017 - 18 febbraio 2018
Orari: tutti i giorni 10.00-19.00, lunedì chiuso
Biglietti: 6€ intero, 4€ ridotto
Informazioni: www.mariateresaetrieste.it
I colori della carità
Piacenza - Collegio Alberoni
16 dicembre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: venerdì, sabato, domenica 15.00-18.30
Biglietti: 4,50€
Informazioni: www.collegioalberoni.it
Kandinsky - Cage: Musica e Spirituale nell'Arte
Reggio Emilia - Palazzo Magnani
11 novembre 2017 - 18 marzo 2018
Orari: martedì- giovedì 10.00-13.00/15.00-19.00; venerdì, sabato 10.00-19.00, lunedì chiuso
Biglietti: 12€ intero, 10€ ridotto
Informazioni: www.palazzomagnani.it
Tra Simbolismo e Liberty: Achille Calzi
Faenza (Ra)- MIC
4 novembre 2017 - 18 febbraio 2018
Orari: martedì-venerdì 10.00-13.30 e sabato, domenica 10.00 - 17.30
Biglietti: 8€ intero, 5€ ridotto
Informazioni: www.micfaenza.org
René Paresce. Italiani a Parigi. Campigli, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini, Tozzi,
Bologna - Santa Maria della Vita
7 dicembre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica 10.00 - 19.00
Biglietti: 6€ intero, 4€ ridotto
Informazioni: www.genusbononiae.it
MÉXICO "La mostra sospesa". Orozco, Rivera, Siqueiros
Bologna - Palazzo Fava
19 ottobre 2017 - 18 febbraio 2018
Orari: martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica 10.00 - 20.00
Biglietti: 13€ intero, 10€ ridotto
Informazioni: www.genusbononiae.it
Altro Rinascimento. Il giovane Filippo Lippi e la Madonna di Tarquinia
Roma - Palazzo Barberini
17 novembre 2017 - 18 febbraio 2018
Orari: martedì-domenica 9.00-19.00, lunedì chiuso
Biglietti: 12€ intero, 10€ ridotto
Informazioni: www.barberinicorsini.org
Arcimboldo
Roma - Palazzo Barberini
20 ottobre 2017 - 11 febbraio 2018
Orari: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9.00 - 20.30; venerdì e sabato 9.00 - 22.00, lunedì: chiuso
Biglietti: 15€ intero, 13€ ridotto
Informazioni: www.arcimboldoroma.it
Clemente XI, collezionista e mecenate illuminato
Roma - Musei di San Salvatore in Lauro
7 dicembre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: lunedì-sabato 9.00-13.00/ 16.00-19; domenica 9.00-12.00
Ingresso libero
Informazioni: www.piosodaliziodeipiceni.it
Rinascite. Opere d'arte salvate dal sisma di Amatrice e Accumoli
Roma - Terme di Diocleziano
17 novembre 2017 - 11 febbraio 2018
Orari: Tutti i giorni 9.00 - 19.30, lunedì chiuso
Biglietti: 13€ intero, 5€ ridotto
Informazioni: www.museonazionaleromano.beniculturali.it
Voglia d'Italia. Il collezionismo internazionale nella Roma del Vittoriano
Roma - Palazzo Venezia e Vittoriano
7 dicembre 2017 - 4 marzo 2018
Orari: Palazzo Venezia (Ingresso da Piazza Venezia) martedì- domenica 8.30 - 19.30, lunedì chiuso
Gallerie Sacconi al Vittoriano (Ingresso da Piazza Venezia e da Via del Teatro di Marcello,lato Aracoeli) Tutti i giorni 9.30 - 19.30
Biglietti: 10€ intero, 5€ ridotto
Informazioni: www.mostravogliaditalia.it
L'altare della Basilica di Stato degli italiani e altre opere sacre
Roma - Basilica Santa Maria degli Angeli e dei Martiri
25 ottobre 2017 - 28 febbraio 2018
Orari: tutti i giorni 7.00-19.30
Ingresso libero
Informazioni: www.umbertomastroianni.it
Henri Cartier-Bresson. Fotografo
Palermo - Galleria d'Arte Moderna
21 ottobre 2017 - 25 febbraio 2018
Orari: martedì - domenica 9.30-18.30, venerdì 9.30-22.30, chiuso lunedì
Biglietti: 10€ intero, 7€ ridotto
Informazioni: www.mostracartierbresson.it