Arendt, Hannah - Il pensiero secondo
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Il pensiero secondo
Pagine scelte a cura di Paolo Terenzi Postfazione di Luigi Amicone
BUR
"Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto, ma l'individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra vero e falso, non esiste più."
Questa raccolta di brani di Hannah Arendt è un modo adeguato, anche per i non addetti ai lavori, per avvicinarsi ad una delle voci più acute e controcorrente del pensiero contemporaneo. Una pensatrice ebrea che ammirava e amava i cattolicissimi Péguy e Chesterton. Fondamentali le sezioni dedicate al passaggio dallo stupore della filosofia classico-cristiana al dubbio cartesiano-moderno, all'ideologia e al totalitarismo (la Arendt, com'è noto, è colei che ha grandemente contribuito a definire la categoria di regime totalitario). Tutto il dramma dell'epoca moderna, con le sue atrocità e le sue violenze, deriva dalla perdita di contatto con la realtà, in favore di un'idea che, dapprima presentata come un'ipotesi, diventa poi arbitrariamente un fatto. In questo sistema "la realtà non può portare niente di nuovo (di qui la perdita dello stupore, n.d.r.), la riflessione ha già anticipato tutto". Pagine illuminanti, di una lucidità incredibile. Lettura consigliata a chi vuole avere le idee chiare.