Bannel, Cédric - L’uomo di Kabul
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Inizio con suspense fulminante: uno stimato informatico svizzero si aggira con un documento nella periferia socialmente più degradata di Berna, abitata da tossici e prostitute: è inseguito, da chi? Perché? Poi, improvvisamente, il racconto si sposta nella Kabul di oggi, dove un integerrimo capo della polizia, musulmano osservante, ma non integralista, indaga sull’omicidio di una figura politica di rilievo. Entriamo così in quel magma incandescente di potere, corruzione, perenne stato di guerra e angoscia per gli attentati, di cui è costituita la contemporanea capitale dell’Afghanistan. Abilmente, l’ufficiale riesce a cogliere il nesso tra la fuga dello svizzero e l’uomo politico ucciso a Kabul; ovviamente, si trova addosso tutti quelli a cui quest’indagine dà molto fastidio, cercano in ogni modo di fermarlo, ma… Lo scrittore dimostra due cose: la prima, di conoscere benissimo la tradizione, la cultura e la storia di questo tormentato Paese; la seconda, di saper tradurre queste conoscenze in un un’avvincente storia, che in alcune pagine raggiunge l’acme dell’autentico thriller, tramite l’impiego di un ritmo mozzafiato.