Berdjaev, Nicolaj - Pensieri controcorrente
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In questi articoli Berdjaev demolisce in maniera paradossale e impolitica i luoghi comuni più diffusi nel pensiero contemporaneo: che Dio e la fede sono nemici dell’uomo e della ragione, che il bello è il regno del soggettivismo e non di un fascino oggettivo, che la verità è oppressiva oppure che non è vincolante, che la democrazia può costruirsi sull’indifferenza alla verità e al bene comune, che i fini o il fascino di un’idea possono giustificare i costi della sua realizzazione.
Con una capacità d’intuizione straordinaria Berdjaev, nemico implacabile di ogni totalitarismo, descrive le possibili derive della democrazia, omologante e invasiva che «si ingerisce nelle nostre case, penetra nei nostri pensieri».
Per Berdjaev «l’ideale della perfezione senza grazia porta al nichilismo»; la verità non è una produzione dell’uomo ma un dono che lo accompagna e gli impedisce di accontentarsi o di sottomettersi a qualcosa di finito.
Il problema fondamentale dell’oggi non è quello di Dio, ma innanzitutto il problema dell’uomo, perché la fede e l’esistenza di Dio sono «la carta delle libertà dell’uomo». In un mondo che distrugge l’io, la persona umana, modellata sulla figura di Cristo «luce della ragione», è riscoperta come un irriducibile che non può essere schiavo di niente che sia di questo mondo, né delle proprie voglie, né delle voglie del potere.