Ceriani, Luca Luigi - Genitori alla lavagna
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:

Se, vagando tra i corridoi di una qualsiasi libreria senza una chiara meta, la vostra attenzione dovesse essere attratta da una bella foto di copertina (padre e figlio, si presume, al tramonto in un paesaggio montano) e se, disgraziatamente, il titolo provocatorio dovesse indurvi a considerare l’acquisto, bene, un attimo dopo potreste accorgervi di aver inconsciamente rievocato un passato più o meno felice, orgogliosamente custodito o timidamente relegato nella soffitta dei ricordi, nel vano tentativo di rimuovere lo spettro delle proprie insicurezze di fronte alla maestra dei primi giorni di scuola o ai severi professori delle scuole superiori in età adolescenziale. In ogni caso la proposta contenuta nel titolo non lascia indifferenti e questo è già un ottimo inizio.
Genitori alla Lavagna, edito da Marietti e uscito nel Luglio 2005, è il primo libro di Luca Luigi Ceriani, docente universitario e psicoterapeuta che usa, a differenza di molti suoi colleghi, un linguaggio per nulla accademico o teorico che rende facile e piacevole la lettura di tutte le trecento pagine del volume, anche per la sua articolazione in sezioni che ne permette una più agevole consultazione.
I fondamenti (questo il titolo della Parte prima) delineano una chiara direzione metodologica e sgombrano il campo dal rischio di cadere nel classico e oggi così diffuso intento manualistico in cui, a domanda formulata in modo più o meno preciso, è possibile trovare nell’esperto la risposta risolutiva. E il punto di partenza è proprio questo: constatare come, a fronte di una esponenziale crescita della domanda rispetto ad un disagio giovanile diffuso, che l’autore definisce come “disagio nella e della normalità” (questa la ragione di tanta produzione letteraria psicopedagogica), la risposta del mondo adulto, nei volti dei genitori e dell’istituzione della scuola, manchi spesso di credibilità e fatichi a dare risposte di senso. Le ragioni di questa incapacità sono indicate da Ceriani con lucidità e chiarezza attraverso un’analisi della società e della sua cultura dominante, figlia di un impoverimento dei legami relazionali determinata dalla perdita di contatto con la tradizione come termine di riferimento ultimo, e da un relativismo pedagogico che trova nella logica permissivista la sua più comune e diffusa espressione.
Fin qui la constatazione delle problematiche. Nella Seconda parte (Le Esperienze che trova nella conosciuta filastrocca Dire, Fare, Baciare, Lettera, Testamento un originale percorso logico e cronologico) vengono proposti interventi sperimentati in ambito scolastico e conferenze che tendono ad indicare una prima possibilità di risposta, in cui la relazione nella modalità del counselling psicologico e il coinvolgimento di tutte le parti della relazione educativa (ragazzi, genitori, insegnanti, psicologo) ne segnano il tratto comune. Modalità d’intervento che definiscono un nuovo e decisivo vertice da cui affrontare gli imprescindibili temi dell’orientamento scolastico, dell’educazione affettiva e sessuale, dei disturbi dell’apprendimento.
Convince, infine, l’idea che nella Scuola debba esservi una più partecipata presenza dei genitori attraverso lo strumento della Scuola Genitori. Ceriani è promotore e coordinatore di molte di queste nuove realtà all’interno dell’ambiente scolastico: uno spazio in cui la famiglia si possa riappropriare di quella competenza e responsabilità educativa che naturalmente le spetterebbe e che troppo spesso invece preferisce delegare alla scuola, con tutti i rischi e le distorsioni che questo comporta. Il titolo si trasforma così da cupa ammonizione ad esortazione fiduciosa ai genitori affinché riprendano il proprio ruolo di educatori privilegiati, con una duplice prospettiva: quella di lasciarsi interrogare e riflettere sul senso dell’essere genitori consapevoli delle difficoltà e dei limiti che l’autentica relazione educativa necessariamente comporta, e quella di salire in cattedra per mostrare ai figli una via percorribile che possa rappresentare il futuro come una promessa buona su cui poter investire. Insomma un libro utile e ben scritto che pur essendo pensato in particolare modo per i genitori e gli insegnanti, ci sentiamo di consigliare a tutti.