Chesterton, Gilbert Keith - Una Breve Storia d’Inghilterra
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Una Breve Storia d’Inghilterra è il saggio storico di poco più di 200 pagine, che Chesterton come un nonno sapiente dedica ai suoi connazionali. Non ha la pretesa di riassumere tutti gli eventi storici che hanno caratterizzato la loro Nazione, ma di raccontarne la storia dal punto di vista del popolo, lasciando da parte le classiche categorie storiche. La lettura non è facile e scorrevole e Chesterton mette sempre in luce i paradossi che hanno caratterizzato da sempre questo popolo insicuro, definito come “uomini che camminano sul ciglio delle scogliere, sempre al limite”. Anche lo stile è pieno di intelligente “humour senza brio”, definizione che l’autore stesso dà del carattere inglese. Ci tiene a sottolineare l’influsso di Roma, dal trionfo e non dalla decadenza della quale parte la storia inglese, la conseguente cristianizzazione che ha costituito gli Inglesi come popolo, con la fioritura di monasteri, Corporazioni di Arti e Mestieri, che collaboravano con la Monarchia. È bello come in questo periodo fa rientrare tutto il materiale leggendario ed epico, da Re Artù a Robin Hood, mettendo in luce come ci sia più verità nelle leggende pur fantastiche tramandateci dai padri, di quanta ce ne sia nei documenti decontestualizzati, studiati dagli storici. Chesterton in ogni epoca invita il suo connazionale, e chiunque voglia capire, ad uscire dalla sua mentalità ristretta e a vedere le cose dal punto di vista dei suoi padri. Questa posizione è molto importante perché attacca direttamente tutte le visioni ideologiche che della storia Inglese, Italiana, Universale, sono state fatte negli ultimi secoli e fatte studiare nelle scuole a deformare la nostra mentalità. Quasi tutti i personaggi citati appaiono ribaltati rispetto alle descrizioni classiche dei libri di storia, anche dei nostri giorni. E colpisce la centralità che in diverse brutture del nostro tempo acquista questa nazione, che, a partire dalla concessione della Magna Charta Libertatum, si è diretta lentamente e inesorabilmente verso il relativismo e ha guidato e guida con sè tutta l’Europa.
Un sequel di questo tema è il recente testo di Gianfranco Amato I nuovi Unni, il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale che a partire dalle cause dell’assunzione della Riforma luterana da parte della Corona Inglese, ci racconta i drammatici effetti di tale violento schieramento nella cronaca inglese di oggi.
Questo argomento è da leggere non tanto per acculturarsi su aspetti poco noti di una certa Nazione, ma perché il mondo sta andando in questa direzione dalla Magna Charta in poi, e mentre questa forza, o meglio, debolezza nata in Inghilterra si è diffusa ed ha impregnato la mentalità europea fino ad oggi, la forza opposta, il Cattolicesimo è andata e va tuttora affievolendosi, e ce l’abbiamo sotto gl’occhi. È la vittoria mondana dell’individualismo interessato, degli interessi di un partito, aristocratico come mentalità, o per lo meno oligarchico, nonché massonico, contro la cultura cattolica, ossia la cultura veramente universale, la cosa veramente pubblica. Quindi se siamo uomini vivi, come dice Chesterton, interessiamoci a questo argomento, che sembra marginale, ma non lo è, scopriamo la più Romantica delle avventure, la vita quotidiana.