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De Lubac, Henri - Il dramma dell'umanesimo ateo

Fonte:
CulturaCattolica.it ©
Morcelliana

Brescia, 1996

Pagine: 323

Prezzo: € 15,50

Il dramma dell'umanesimo ateo, di Henri de Lubac, costituisce sicuramente un classico, già conosciuto dai più. Tuttavia, c'è parso opportuno presentarlo in quanto costituisce ancora oggi, nonostante siano passati quasi sessant'anni dalla prima edizione del testo, un ottimo ausilio per comprendere, attraverso una riflessione critica ed adeguata, quel tentativo di umanesimo ateo che l'Autore pone alla radice delle principali correnti di pensiero degli ultimi secoli. Umanesimo secondo il quale è possibile e doveroso per l'uomo, arrivato ormai ad un certo livello del suo percorso intellettuale, costruire una società senza Dio, e in un certo senso contro la tradizione cristiana.
Certamente, come mette in luce anche Luigi Negri nel suo recente Cristianesimo e senso religioso (qui recensito), ultimamente, dopo la caduta dei secolarismi del '900, si assiste ad una riscoperta della dimensione religiosa; tuttavia questo non toglie che nella mentalità comune permangano ancora le conseguenze di quell'impostazione atea propria dell'umanesimo che ha caratterizzato, per citare quelle correnti di pensiero che vengono prese in considerazione da de Lubac, il pensiero positivista, quello marxista e quello nietzschiano.
"Umanesimo positivista, umanesimo marxista, umanesimo nietzschiano: molto più che un ateismo propriamente detto, la negazione che sta alla base di ciascuno di essi, è un antiteismo e più precisamente un anticristianesimo. Per quanto opposti siano tra loro, i mutui contatti, latenti o manifesti, sono numerosi; e come hanno un fondamento comune nel rigettare Dio, convengono pure in risultati analoghi, il principale dei quali è la distruzione della persona umana" (dalla Prefazione dell'Autore).

(A cura di Giulio Luporini)

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