Garibaldi, Luciano - Operazione Walkiria
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Il 20 luglio 1944 la Resistenza antinazista tedesca tentò di uccidere il Führer: l’attentato com’è noto fallì, e scatenò una spaventosa repressione con oltre settemila esecuzioni capitali. Il libro getta luce sull’«Operazione Walkiria» con l’ineccepibile (e sconvolgente) eloquenza dei documenti. Ma è anche la ricostruzione appassionata delle vicende dei figli migliori della Germania basata su testimonianze dirette che l’Autore ha raccolto dalla viva voce dei protagonisti del complotto scampati alla vendetta di Hitler. Con pagine commoventi come quelle dedicate ai ragazzi della «Rosa Bianca» di Monaco, e quella relativa alla decisione dell’attentatore, il colonnello von Stauffenberg, di confessarsi dall’arcivescovo di Berlino, prima di piazzare la bomba. Von Stauffenberg, giovane ufficiale di antica famiglia nobile sveva, fervente cattolico, legato fin dai tempi del liceo all’opposizione antinazista, era disgustato per la persecuzione degli ebrei. In Nord Africa aveva perduto un occhio, la mano destra e due dita della mano sinistra, per cui era stato richiamato a Berlino con l’incarico di capo di Stato Maggiore dell’Esercito territoriale. Qui egli poté mettere a punto il suo piano, appunto l’«Operazione Walkiria».
Il libro è anche un atto d’accusa per come americani, inglesi e russi impedirono alla Resistenza tedesca di accorciare di un anno la seconda guerra mondiale, evitando almeno dieci milioni di morti.