Grossi, Pietro - Pugni

“Mi resi conto d’un tratto che eravamo della stessa razza, due ragazzetti emarginati sfigati che lottavano per la vita, per quel brandello quadrato e sporco di realtà, in cui le cose andavano come dovevano e tutto si rimetteva insieme…”. Questo stralcio tratto da “Boxe”, il primo dei racconti, illumina anche gli altri due testi, perché il giovane autore di questo libro racconta in maniera semplice ma originale storie di ragazzi alle prese con l’ingresso nella realtà. Il ring non è solo uno spazio fisico, ma anche metaforico del diventare grandi, del manifestare i tratti di una personalità, con le sue debolezze e il suo coraggio nell’affrontare da protagonista il quotidiano. La sfida sul quadrato della palestra diventa così un passaggio “magico”, non molto consapevole, di una fase dell’età che dalla giovinezza conduce alla maturità. Stile semplicissimo e affascinante.