Koonchung, Chan - Il demone della prosperità
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
“ … Quelli che mi circondano non sono completamente a posto, sono diversi da prima, sono tutti troppo felici… non è quello stato di euforia allucinata che prova la gente che si fa come me... è una specie di sottile, impalpabile euforia…”. Ad eccezione di quattro amici, tutto il popolo cinese vive uno stato di pienezza, di serenità, che sembra realizzare la promessa di un paradiso in terra. I quattro protagonisti sono invece molto inquieti, perché solo loro ricordano che un intero mese del 2011 è stato cancellato dai calendari, dai giornali, dalle biblioteche, dai vari mass-media, come se il grande Paese sia approdato come Ulisse e i suoi compagni nell’isola dei Lotofagi e, cibandosi di questa pianta, abbia totalmente dimenticato il proprio passato ed il sentimento di sé. I nostri eroi vanno alla ricerca di cosa sia veramente accaduto. Imprevedibile romanzo che ci viene da uno scrittore cinese. Perché imprevedibile? Innanzitutto per il fatto che gli abbiano permesso di pubblicarlo, senza mandare l’autore in un laogai (campo di lavoro dei dissidenti). Poi il fatto che lo scrittore sia stato così abile nel trasportare il noto classico della letteratura inglese del ‘900, “1984” (di George Orwell) nella Cina contemporanea, dove non ci sono più domande da porre, perché il popolo è felice e quindi ha avuto tutte le risposte. Davvero?