Leoni, Alberto - La «quarta» guerra mondiale
- Curatore:
Edizioni ARES, 15 Euro
Sono passati già diversi anni dall'11 settembre 2001, dagli attentati di New York e di Washington. Da quel giorno, che bruciò le speranze di una lunga età di pace presagite a inizio millennio, numerose altre città in Europa e nel mondo hanno subito attacchi terroristici e località sconosciute - come Fallujah, Nassiriya, Gardez o Helmand - sono diventate teatro di sanguinose battaglie. Toponimi che, emersi a notorietà per qualche fatto di particolare ferocia, rapidamente svaniscono dalle prime pagine degli organi di informazione sommersi da una continua chiacchiera che oscura la percezione degli avvenimenti. Con richiamo a diffuse correnti della storiografia anglosassone Alberto Leoni legge la lotta al terrorismo internazionale come quarta guerra mondiaIe (la terza definisce il semi secolare confronto a freddo tra Occidente e Urss, conclusosi con la caduta del muro di Berlino e la fine del Patto di Varsavia), di cui l'autore spiega le origini politico-ideologiche, delinea gli schieramenti in campo, fornisce la mappa delle organizzazioni terroristiche e dei suoi capi, individua le aree nevralgiche nei diversi continenti, descrive le operazioni militari illustrando tattiche e strategie, denuncia alcuni errori di Bush e la presunzione dei suoi consiglieri, come pure le ambiguità e la tiepidezza degli alleati europei. Ma lo sguardo di Leoni è volto soprattutto ai protagonisti veri di questo conflitto dalla incerta durata, alle persone che vivono nella carne la guerra combattendo sui vari fronti o ne soffrono gli effetti devastanti. Molti loro nomi e molte loro gesta sono ricordati in queste pagine - uomini e donne, cristiani e islamici, laici e religiosi - per aiutarci a fronteggiare le sfide mortali alle nostre libertà, reimparando l'etica del sacrificio disinvoltamente rimossa dalle narcisistiche società occidentali.