Lugovskaja, Nina - Il diario di Nina
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“…è strana l’anima umana, è pronta a sperare in qualsiasi situazione. Quando sembra che tutto sia già finito, ecco che da qualche parte, timidamente fa capolino la speranza che a poco a poco cresce e alla fine cattura il cuore…”
Neppure il peggiore degli incubi quotidiani, come quello vissuto dal popolo russo negli anni Trenta del terrore staliniano, può soffocare il misterioso, enigmatico “tempo segreto” dell’adolescenza, fatta di timori, timidezze, nuovi desideri e imprevedibili domande. Nina ha solo 14 anni, non è una dissidente clandestina che si oppone al regime; è solo una ragazza che guarda, osserva, riflette, ha i primi sussulti del cuore, si accorge che suo padre non è servile verso i bolscevichi, che i suoi insegnanti sono solo delle pedine di un regime, e siccome odia la menzogna, comincia a scrivere queste cose nel suo diario. Quando con tutta la sua famiglia verrà deportata nel duro gulag di Kolyma, tutto sommato, le andrà bene, perché vi farà solo cinque anni, uscirà, diventerà una pittrice e sposerà un artista e un prigioniero politico con cui vivrà felicemente fino alla sua morte nel 1993. Il suo diario è stato ritrovato negli archivi del KGB.