Condividi:

McLeod, Alistair - Calum il rosso

Fonte:
CulturaCattolica.it ©
Frassinelli

Milano, 2001

Pagine: 271

Prezzo: € 15,24

"Siamo tutti migliori quando ci amano", così conclude la sua "ricerca del tempo perduto" il protagonista del romanzo di McLeod (di cui è opportuno consigliare anche i racconti "Il dono di sangue del sale perduto").
Alex, uno dei tanti membri del clan scozzese dei McLeonard, emigrati nella Nova Scotia (Canada) nel 1779, ricorda con il fratello maggiore Calum i momenti più significativi vissuti dalla sua famiglia: dall'arrivo delle balene all'isola del faro, alla saggezza con cui i nonni li hanno introdotti alla realtà, mantenendoli attaccati alla lingua d'origine (il gaelico) e alla musica (i canti popolari). Straordinario romanzo sulla memoria e sull'appartenenza in cui la storia di un popolo e di una patria (quella scozzese cattolica) trapiantata in Canada non dimentica le radici da cui proviene e soprattutto diventa "un vissuto presente". Come? Con personaggi dotati di fede, tenacia, passione e coraggio; su ciò si fondano legami destinati a non spezzarsi neanche di fronte ad esperienze molto dolorose. Significativo e riassuntivo del pregnante valore di questo romanzo è l'episodio in cui Calum e gli altri fratelli decidono di fare uno scivolo di legno per la loro barca : "…entrarono in un boschetto pieno di abeti rossi accanto alla riva. Nel centro del boschetto trovarono quello che pareva l'albero perfetto. Era alto, diritto e misurava circa dieci metri, lo tagliarono con una sega a telaio, quando finirono non accade nulla; i rami superiori degli alberi erano così intrecciati a quelli degli alberi vicini che rimase in piedi. Non c'era modo di spostarlo o di farlo cadere, a meno di tagliare tutto il boschetto. Rimase così per anni…quando soffiava il vento tutto il boschetto si muoveva e respirava…dato che erano sempreverdi, gli alberi non perdevano mai le foglie, e agli alberi che lo reggevano ogni anno si allungavano i rami…"

(Gianni Mocchetti)

Vai a "Scaffali"