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Miriano, Costanza - Sposati e sii sottomessa

Autore:
Zafferani, Elisa
Fonte:
CulturaCattolica.it

La prima edizione di questo libro risale al 2010; tre anni dopo, Costanza ha pubblicato una “nuova edizione aggiornata ed arricchita” in cui la giornalista ha voluto verificare i risultati del “metodo Miriano” applicato alle coppie di amici cui aveva dedicato le missive ricche di consigli su come gestire al meglio il rapporto di coppia.
Il titolo di questo libro è senza dubbio sconvolgente, ma non è del tutto originale, in quanto rimanda alla lettera di san Paolo agli Efesini, che ogni volta che viene letta in occasione di un matrimonio suscita mormorii e risatine trattenute, purtroppo per una superficialità di analisi del messaggio che questo testo vuole portare.
Per andare più in profondità, quindi, è necessario andare fino all’etimologia delle parole: sottomessa significa posta sotto, alla base, cioè a fondamento della coppia e della famiglia che naturalmente potrà essere generata ed accresciuta dall’amore di un uomo e di una donna.
Costanza Miriano invita le donne a riappropriarsi della loro vera funzione di accoglienza e di servizio, donandosi con amore e con fiducia al proprio uomo, senza cercare di cambiarlo, ma lasciandogli la guida della famiglia, poiché con il matrimonio non esiste più solo la coppia, ma l’amore della coppia è la partecipazione dei coniugi all’amore di Dio, quindi quell’uomo (e quella donna) sono stati scelti da Dio per accompagnarci per tutti i giorni della nostra vita. “A che serve vivere se non costruisci qualcosa che ti superi?”; per questo motivo il matrimonio è necessario per confrontarci con qualcuno di diverso da noi e per crescere insieme. “E’ una via ardua e folle, è un rischio. Ti decidi a correrlo quando sei matura, hai imparato ad amare te stessa e allora, solo allora, sei capace di gesti gratuiti”. E se ami gratis, senza attendere ricompense, allora anche l’uomo affossato sul divano può cambiare, perché si sente libero, non oppresso.
Le donne devono trovare la forza di essere specchi di bellezza anche quando hanno accanto uomini egoisti, lontani, assenti, perché devono dare la speranza alla famiglia che il bello e il vero possono essere raggiunti sempre, anche se non senza fatica, non senza abnegazione; siamo esseri imperfetti e spesso deboli ma abbiamo la possibilità di affidarci ad Alleati molto validi e collaborativi (cominciando da Gesù, per arrivare alla nostra Madre dolcissima, nonché ai tanti santi che ogni giorno si offrono come modelli per le nostre vite) per far funzionare la nostra vita di coppia. Sottomissione non ha nulla a che vedere con sopportazione e rassegnazione, ma è semplicemente un altro modo di dire “mi fido di te” pertanto mi affido alla tua guida, alla tua capacità di discernimento perché questo è il disegno di Dio per la mia vita.
La bellezza dello stile di Costanza è, a mio avviso, in primis nelle sue uscite esilaranti ma anche, e soprattutto, nella praticità dei suoi consigli, talvolta sconvolgente. Quando molto lucidamente afferma che le donne hanno la mania del controllo di ogni situazione, attivando la funzione “mamma che corregge e insegna” anche con il marito, aggiunge che “il mondo può andare avanti anche senza una tua opinione”, soprattutto se si tratta di una critica al marito, pertanto è “meglio aspettare la mattina dopo” così che, magari, nel sonno la si dimentica in quanto, alla fine, non era poi così necessaria. Qualche critico superficiale ha definito alcune di queste frasi, decontestualizzandole, addirittura medievali.
Splendide le pagine sull’educazione dei figli (cioè sulla maleducazione e sull’incapacità di essere autorevoli dei genitori che inevitabilmente ricadono sui figli incolpevoli) ed anche tutte le recriminazioni sulle politiche di sostegno del lavoro delle madri praticamente inesistenti (o perlomeno estremamente inefficaci) in Italia: se paragonate alle normative di paesi europei come Francia e Olanda c’è da disperarsi sul futuro delle famiglie, perché ci vuole del sano e robusto coraggio a mettere al mondo dei figli e pensare di continuare a lavorare.
Non mancano poi consigli più frivoli sulla cura del proprio aspetto fisico e del proprio look, con dotti richiami a sant’Agostino e ai testi biblici, perché è fondamentale non abbandonarsi alla logica del “tanto ormai” e della “tenuta da casa”, in cui troppo spesso le coppie sposate cadono, lasciando illanguidire l’intimità della coppia.
Il mio personalissimo consiglio è di leggere e rileggere il libro perché consente di guardare al rapporto uomo/donna da un’ottica davvero nuova, riportando ordine nei ruoli che naturalmente si dovrebbero rispettare. L’infelicità e l’insoddisfazione dilaganti nella società attuale sono probabilmente da attribuirsi a questa orrenda forzatura delle “pari opportunità” e del concetto che uomo e donna sono uguali e intercambiabili. Pretendere che uomo e donna facciano le stesse attività e svolgano le medesime funzioni rende entrambi manchevoli in quanto essi sono, a dirla con Chesterton, “due ostinati pezzi di ferro”, distinti, diversi, che solo il fuoco dell’amore può unire, ma non senza creare qualcosa di nuovo, di diverso da loro.

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