O’ Connor, Flannery - Il volto incompiuto
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“…il Signore non parla con lo scrittore faccia a faccia come con Mosè, gli parla tramite visioni e sogni, a spizzichi e bocconi, attraverso le modalità più modeste e limitate dell’immaginazione. al giorno d’oggi la media dei lettori non è credente. Piace leggere loro romanzi su preti e suore, perché queste persone sono una curiosità, ma questi lettori non comprendono fino in fondo i personaggi motivati dalla fede... io non scrivo al mio meglio per l’amore dell’arte, ma per restituire, con gli interessi, il mio povero talento al Dio invisibile, affinché ne disponga come meglio creda…”. I racconti e i due romanzi (“La saggezza del sangue”, “Il cielo è dei violenti”) della scrittrice cattolica USA morta a soli 39 anni nel 1964, sono conservati nella Biblioteca del Congresso del Parlamento americano, diritto concesso solo ai più grandi autori della letteratura di questo Paese (come Hawthorne, Faulkner). Abbiamo già segnalato, negli anni scorsi, la lotta della scrittrice contro una malattia che le divorava le ossa, il suo amore per la bellezza, che la spingeva ad allevare pavoni, la durezza di certi racconti, in cui la Grazia emergeva nell’impatto con personaggi malvagi o spaccando incrostazioni bigotte. In particolare, in questa summa di lettere e saggi pubblicati per la prima volta in Italia, scopriamo il rapporto epistolare che la O’Connor ebbe con suor Evangelist, la Madre Superiora della casa per i malati di cancro “Nostra Signora del Perpetuo Soccorso” di Atlanta, a proposito di una bambina, Mary Ann, dal volto sfigurato.