Ormas, Maurizio - Umanesimo cristiano e modernità
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Introduzione alle Encicliche sociali. Dalla Rerum novarum alla Caritas in veritate
Perché i Papi, a un certo punto della storia, hanno cominciato a scrivere encicliche sociali? Prima di allora, la Chiesa non aveva un suo insegnamento in materia? È la società che rende cattivo l’uomo, o viceversa? Per rispondere a queste domande, occorre seguire, enciclica dopo enciclica e senza trascurare il Concilio Vaticano II, il tragitto del magistero pontificio rispetto alle problematiche sociali degli ultimi due secoli: ne emerge un pensiero sempre attuale,
capace di interpretare i singoli momenti storici e di proporre risposte che hanno spesso anticipato le migliori acquisizioni della cultura contemporanea. L’ideale della fraternità e solidarietà tra i singoli e tra i popoli, la pace come frutto della giustizia, i diritti dell’uomo che precedono gli ordinamenti positivi degli Stati, l’equità come fondamento della giustizia e della legalità, il valore del lavoro come occasione per la realizzazione di sé in senso personale e
sociale, la sussidiarietà orizzontale come condizione di una soggettività sociale più ricca, il prevalere del bene comune rispetto agli interessi di parte, i diritti educativi della famiglia di fronte allo Stato e l’impegno delle religioni a favore della pace perché «non agire secondo ragione è contrario alla natura di Dio» (Benedetto XVI): questi ideali fanno ormai parte del patrimonio etico di gran parte dell’umanità e sono spesso sanciti nelle convenzioni internazionali.
Tuttavia è anche grazie al magistero sociale cattolico se oggi vengono indicati come fondamenti del vivere civile e quindi come mete cui aspirare.
Maurizio Ormas. Sacerdote ambrosiano, a lungo insegnante ed educatore nei licei statali, è docente incaricato di Magistero Sociale presso la Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il dottorato in teologia. Ha studiato le radici cristiane dell’Europa e l’affermarsi in Occidente del dualismo tra i poteri spirituale e temporale che ha favorito le prime manifestazioni delle libertà e dei diritti personali e sociali tra il Tardo Antico e il Rinascimento. Questi studi, pubblicati in La libertà e le sue radici, sono stati argomento della sua attività di conferenziere e divulgatore culturale negli ultimi anni, durante i quali si è occupato anche di teologia pastorale e, in particolare, di pastorale sociale. Questo percorso lo ha portato ad approfondire la storia degli interventi del magistero cattolico in campo sociale negli ultimi due secoli. L’autore è membro del Comitato Scientifico e docente della Scuola di Formazione Sociale e Politica della Diocesi di Milano, fellow presso il Centro Studi Tocqueville-Acton, docente di Dottrina Sociale della Chiesa per laici della Fondazione Centesimus Annus, collaboratore del Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.