Paolo Gambi e Ettore Gotti Tedeschi, Un mestiere del diavolo
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Cara Luisella, ho appena terminato la lettura di “Un mestiere del diavolo”.
http://www.giubileiregnani.com/libri/un-mestiere-del-diavolo/
E’ un agevole libretto che può esser accolto nella borsa messenger di uomini d’affari o intellettuali nel senso di volenterosi dell’uso del cervello. Tuttavia può stare anche nella borsa di noi femmine, spesso multitasking, tra un’agenda ed un mascara. Infatti “Un mestiere del diavolo” è il risultato di un’intervista rilasciata dall’economista Ettore Gotti Tedeschi al giornalista Paolo Gambi. Un trattato di economia? Assolutamente no. Il libro, arricchito dalla bellissima prefazione di Mons. Luigi Negri (“...si devono assumere le loro precise responsabilità: o servire Cristo o servire il demonio”), affronta questioni a tutto campo. Si parte da “dentro la modernità” e si toccano i campi di religione, scienza, ambiente ed economia (spiegata con linguaggio limpido e non per specialisti). Ettore Gotti Tedeschi non teme d’affrontare le domande che riguardano anche la finanza islamica (attenzione alle sorprese), la bioetica e le eresie. Il tutto è guidato da un filo rosso: “il diavolo non sta più lavorando. Si gode una pensione dorata, forse un po’ calda, nell’inferno in cui ha deciso di dannarsi. Perché? Molto semplice: perché non ha più bisogno di muovere un artiglio. L’essere umano è riuscito a corrompersi a tal punto che si danna da solo”. Sono temi caldi, quelli che i due pensatori toccano. Eppure non insorge la stanchezza, anche perché tra le pagine Ettore Gotti Tedeschi ci porge un bicchiere d’acqua ideale, come quando dice: “Certo che si può perdonare chi ci fa del male: si deve imitare Cristo, o meglio cercare di imitarlo. Io non so dire se sia facile o meno, so solo che bisogna lottare tutta la vita per riuscirci”. Ecco, amica mia, se non l’hai già letto, piglia questo libretto: offre uno sguardo intelligente sulla storia e, al nostro mondo malato propone terapie antiche e sempre nuove. Tipo come quando l’economista accenna a risolvere il clima diabolico, consacrando le nazioni alla Vergine Maria, come fu raccomandato a Fatima. E come conclude, dicendoci che bisogna “tornare ad evangelizzare, formare coscienze, rivalorizzare i dogmi, rafforzare i Sacramenti (soprattutto il matrimonio), riempire i seminari di futuro santi sacerdoti pronti al martirio. Si deve tornare alla conversione”.
Con amicizia