Quigley, Sarah - Sinfonia Leningrado
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“…E’ dovere di un uomo restare in una situazione, che si fa sempre più pericolosa? O non lo è, piuttosto, portare al sicuro i propri figli? Servire il Paese significa anche salvaguardare il futuro!”
Così esclama Nina, moglie del geniale compositore Šostakovič, di fronte ad un’amica che le chiede le intenzioni del marito circa l’evacuazione dalla città di Leningrado, che sta subendo quello che si rivelerà il più tremendo assedio della storia del ‘900 per mano dei nazisti, un assedio durato quasi tre anni (inverno 1941 – primavera ’44). Il fatto è che dentro l’orrore quotidiano di gente che muore di freddo e di fame, al punto che non si sa più dove seppellire i cadaveri, al direttore dell’orchestra sinfonica della città è stato chiesto di eseguire l’ultima opera scritta da Šostakovič proprio durante l’assedio. Scopo: mostrare ai Tedeschi che la città, quasi del tutto annientata, non è vinta. Narrazione molto coinvolgente, personaggi scolpiti efficacemente nei caratteri individuali; la feroce lotta per la sopravvivenza non impedisce agli uomini e alle donne di questa storia di compiere un semplice gesto che esprime l’eroismo della dignità umana.
Purtroppo, mezzo secolo dopo questo fatto, la Storia si sarebbe ripetuta con l’assedio di Sarajevo, ad opera dei Serbi, che avrebbe tenuto in scacco la città dal 1992 al '95, provocando 11.000 morti, tra cui 1600 bambini.