Sanmartin Fenollera, Natalia - Il risveglio della signorina Prim
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Il romanzo inizia con uno stravagante annuncio “gentiluomo cerca bibliotecaria preferibilmente senza esperienza e senza titoli” a cui Prudencia Prim pur essendo con più lauree decise di rispondere perché stanca della monotona vita di tutti i giorni in ufficio, col suo datore di lavoro che cercava di sedurla e con quelle facce false che parlavano male di lei appena si girava. Quando arriva sul luogo del colloquio di lavoro, Sant’Ireneo un paese molto legato al passato con le case antiche in pietra e i giardini pieni di rose rampicanti, incontra il misterioso e affascinante “uomo dello scranno”. Il gentiluomo seduto su una grossa cattedra stava insegnando il greco e il latino ad una quindicina di bambini di età diverse e decise di assumerla nonostante le numerose lauree: relazioni internazionali, scienze politiche e antropologia, dottoressa in sociologia, e una specializzazione in biblioteconomia e arte russa. Comincia così il suo lavoro che consiste nel catalogare e riordinare la grande biblioteca vivendo a Sant’Ireneo nella casa dell’uomo sullo scranno con i suoi quattro nipoti orfani e i suoi tanti cani. Prudencia Prim era sempre stata alla ricerca della bellezza e della delicatezza, ma non aveva trovato nelle persone e negli ambienti che la circondavano questa aspirazione, piano piano a Sant’Ireneo comincia a trovarle. In questo paese infatti si sono riunite le persone a cui non piaceva il mondo dove vivevano frettoloso, superficiale e zeppo di luoghi comuni. A Sant’Ireneo niente è convenzionale ad esempio quando Prudencia viene invitata nel gruppo delle femministe, dove le offrono il te con i pasticcini alla crema, discutono dell’importanza di avere un marito e vogliono che lei si sposi, provocando all’inizio la sua indignazione. Subito la signorina Prim, si accorge di desiderare lei stessa il matrimonio e di essersi innamorata del suo datore di lavoro ma per sposarlo era necessario un cambiamento e quindi decide di partire perché la madre dell’uomo dello scranno le dice che la formazione di una donna non è completa in assenza di almeno un viaggio in Italia. Arrivata visita molte città Firenze, Milano, Venezia, Siena e infine Norcia dove va su consiglio del monaco che seguiva la comunità di Sant’Ireneo. A Norcia Prudencia incontra la Bellezza e Colui che ne è l’Artefice, si converte ed è pronta a rispondere ad un nuovo annuncio proveniente da Sant’Ireneo:” cercasi maestra elementare senza laurea” e così felice ritorna.
Questo libro è fatto per tutti, in casa infatti l’ha letto anche il papà. Quando ho finito di leggere questo libro mi è venuta voglia di fare le valige e di partire per Sant’Ireneo per vari motivi: il tempo che si ha per stare con gli altri e per cucinare dolci squisiti; i luoghi comuni della nostra società sfatatati, per esempio le femministe, il cui compito è quello trovare un marito per le signorine di Sant’Ireneo; la scuola in cui le maestre insegnano solo a leggere e a scrivere, e a tutto il resto ci pensano i genitori ognuno secondo le proprie attitudini, e infine per tutti quei dolci buonissimi che si ingrassa solo a sentirli nominare.
Nel paese di Sant’Ireneo la gente ha più tempo libero e il lavoro non occupava quasi tutto lo spazio della giornata come succede a molti oggi. Tutti avevano tempo da dedicare alla propria famiglia, agli amici e ai propri hobby. Inoltre le persone che avevano passione e conoscevano a fondo un argomento potevano insegnarlo ai bambini e ai ragazzi senza bisogno di essere per forza docenti laureati all’interno di una scuola. Sant’Ireneo è un paese legato alle tradizioni e agli oggetti del passato: le case in pietra con il giardino, i mobili dei salotti antichi che spesso erano appartenuti ai nonni degli abitanti della casa e non solo erano antichi ma anche molto belli e così i servizi da te in porcellana con i fiorellini.
Sant’Ireneo che fu vescovo di Lione diceva “Attraverso la polifonia delle parole si sentirà in noi un’unica melodia armoniosa inneggiante a Dio che ha fatto tutte le cose” questa frase riassume la storia della signorina Prim che attraverso la ricerca della bellezza e della delicatezza va quasi inconsapevolmente alla ricerca di Dio. Probabilmente l’autrice ha chiamato il paese Sant’ Ireneo proprio per questo motivo. Terminato di leggere il libro provo una grande nostalgia per il paese di Sant’Ireneo.