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Stoppard, Tom - La sponda dell’utopia

Autore:
Mocchetti, Giovanni
Fonte:
CulturaCattolica.it
Sellerio 2012, € 15,00

“ …Karl Marx: "…allora ci sarà la titanica lotta finale nella quale generazioni di masse lavoratrici sono destinate a restare schiacciate prima della vittoria decisiva e le vite distrutte e le ignobili morti di milioni di individui saranno riconosciute parte di una superiore moralità…"
Alexander Herzen: "…c’è qualcosa di sbagliato in quello che dici. Chi è questo Moloch che promette che sarà tutto bello dopo che saremo morti?...."
Il perno di questo notevole testo teatrale ruota intorno alla figura del filosofo A. Herzen e della sua famiglia in un periodo che dal 1833 al 1868 all’inizio nella Russia zarista, poi in diverse città europee: Londra, Dresda, Ginevra. Intorno a lui si alternano i vari protagonisti dell’intellighenzia e della letteratura russa (Bakunin, Chadaeev, Puskin, Turgenev…) e dei rivoluzionari europei (Mazzini, Kossuth, Marx...). Il cuore del dramma teatrale è il conflitto tra ideale, utopia e realtà; è il progetto di cambiare la Storia e il destino dei popoli oppressi dalla miseria e dall’ingiustizia con dibattiti da salotto, magari rischiando personalmente l’esilio dalla Patria, ma facendo attuare la rivoluzione “usando” il popolo. Il testo ci aiuta a ripensare ragionevolmente a tutte le rivoluzioni compiute nel nome del popolo (da quella francese a quella russa) che abbiamo studiato sui libri di storia, senza che questi ci dicessero quanti uomini, giovani e donne siano stati immolati sull’altare dell’utopia.

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