Difendere la vita, sempre. Questo è progresso
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Difendere la vita, sempre. Questo è progresso

Autore:
Santiago Cantera Montenegro
Fonte:
CulturaCattolica.it
Questa conclusione del bel libro di Santiago Cantera Montenegro, OSB - La crisi dell’Occidente. Origini, attualità e futuro, Cantagalli ci ricorda le parole di Papa Benedetto XVI: «Ad una diffusa fetta dell’opinione pubblica costituita dai benpensanti può sembrare esagerato e inopportuno – anzi, addirittura fastidioso – che si continui a riproporre come questione decisiva il problema del rispetto della vita appena concepita e non ancora nata. Dopo i laceranti dibattiti concomitanti alla legalizzazione dell’aborto, avvenuta nell’ultimo quindicennio in quasi tutti i Paesi occidentali, non si dovrebbe considerare ormai risolto il problema ed evitare quindi di riaprire superate contrapposizioni ideologiche? Perché non rassegnarsi ad aver perso questa battaglia e non dedicare invece le nostre energie a iniziative che possano trovare il favore di un più grande consenso sociale?»

In generale, è necessario evidenziare tutta la dura resistenza che nelle nazioni ispano-americane si sta manifestando contro l’offensiva abortista e dell’ideologia di genere. In realtà, la resistenza antiabortista non è una posizione retriva, ma progressista nel senso buono del termine: implica certamente la battaglia per la vita, in difesa della persona umana. Non è una battuta d’arresto o un atteggiamento retrogrado, come affermano gli abortisti. Al contrario, è un progresso a favore della dignità della persona e della protezione della vita, e quando questo progresso trionfa, come avviene oggi in quasi tutte le nazioni latinoamericane e in Polonia, ciò che retrocede è l’atteggiamento ostile verso la persona e la vita umana. Una legislazione che tuteli il diritto alla vita e che riconosca l’embrione e il feto umano come persona sarebbe in realtà una legislazione che, supportata dalla Tradizione del Diritto Naturale e cristiano, dovrebbe essere classificata come veramente avanzata e progressista, in mezzo al marasma pseudo-progressista che si propone di imporre la cosiddetta – con un eufemismo – “interruzione volontaria di gravidanza”, che altro non è che un vile e feroce assassinio di un essere umano innocente.

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