Difendere la vita, sempre. Questo è progresso
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In generale, è necessario evidenziare tutta la dura resistenza che nelle nazioni ispano-americane si sta manifestando contro l’offensiva abortista e dell’ideologia di genere. In realtà, la resistenza antiabortista non è una posizione retriva, ma progressista nel senso buono del termine: implica certamente la battaglia per la vita, in difesa della persona umana. Non è una battuta d’arresto o un atteggiamento retrogrado, come affermano gli abortisti. Al contrario, è un progresso a favore della dignità della persona e della protezione della vita, e quando questo progresso trionfa, come avviene oggi in quasi tutte le nazioni latinoamericane e in Polonia, ciò che retrocede è l’atteggiamento ostile verso la persona e la vita umana. Una legislazione che tuteli il diritto alla vita e che riconosca l’embrione e il feto umano come persona sarebbe in realtà una legislazione che, supportata dalla Tradizione del Diritto Naturale e cristiano, dovrebbe essere classificata come veramente avanzata e progressista, in mezzo al marasma pseudo-progressista che si propone di imporre la cosiddetta – con un eufemismo – “interruzione volontaria di gravidanza”, che altro non è che un vile e feroce assassinio di un essere umano innocente.