Commento Zappa
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
"Lasciate emergere dal profondo del cuore questo ardente desiderio di vedere Dio, un desiderio talvolta soffocato dai rumori del mondo e dalle seduzioni dei piaceri. Lasciate emergere questo desiderio e farete l'esperienza meravigliosa dell'incontro con Gesù. Il cristianesimo non è semplicemente una dottrina; è un incontro nella fede con Dio fattosi presente nella nostra storia con l'incarnazione di Gesù." Mi sembra grande e importante l'accento posto dal Papa, nella sua lettera ai giovani, sul desiderio. Perché è proprio la mancanza del desiderio che impedisce ai giovani di incontrare Gesù. O meglio, di desideri i giovani ne hanno tanti (il vestito, i divertimenti, il cellulare nuovo, il tatuaggio, il piercing…), ma non è di queste "voglie" che qui si parla. Il Papa va alla radice dell'essere umano: il desiderio è quello di incontrare il senso della vita. La posta in gioco è estremamente alta: ne va della libertà, della gioia, della realizzazione del cuore. A questa profondità i piccoli idoli quotidiani dei giovani non possono arrivare: hanno il fiato corto, promettono e non mantengono.
"Lasciate emergere dal profondo del cuore questo ardente desiderio" che purtroppo è spesso "soffocato". Il Papa con estrema lucidità coglie l'essenza del problema. Il desiderio dei giovani è ridotto, è snaturato, si è fatto piccolo piccolo. Il potere lo ha narcotizzato. C'è in giro un'incredibile sazietà, provocata dal continuo imbottirsi di distrazioni.
Come una bussola che non funziona (e che quindi è meglio gettare via) un giovane non riesce più ad indicare il Nord; il suo ago vaga di continuo in diverse direzioni. E' una follia che non risolve la vita, che lascia lì tutti i problemi, che impedisce di guardare in faccia la realtà delle cose.
Mi viene in mente il più bel film che ho visto negli ultimi anni, "The Truman show". Truman è l'unico uomo vero, l'unico che coltivi ancora un desiderio grande dentro di sé. Vive tra mezzi uomini, tra gente finta, prigioniera volontaria di una vita superficiale che garantisce un minimo di successo. Bene, alla fine del film Truman è davanti alla porta misteriosa. E sceglie l'ignoto, perché il suo desiderio è forte e vero. I giovani, invece, sono molte volte dei Truman tornati indietro sul più bello, tornati ad essere schiavi di un mondo di cartapesta. Il prezzo da pagare per questa "tranquillità" e questa "sazietà" è la rinuncia alla verità di sé, alla grandezza, alla consapevolezza. Il desiderio è rattrappito, perché tutto intorno congiura a farti dimenticare quello che sei.
Il Papa ci invita a non dimenticarci e ci dice che solo a partire da un grande desiderio si può fare l'esperienza "meravigliosa" dell'incontro con Gesù e, quindi, della libertà. Altro punto da sottolineare, perché solo l'accettazione della signoria di Colui per il quale è fatto il nostro cuore ci rende liberi. Gli idoli conducono ad una parvenza di libertà, che in realtà è schiavitù. Ma il condizionamento è tale che anche questa elementare verità è oscurata nelle menti di molti. Si ripetono slogan, giudizi sommari, atteggiamenti e mode di massa, con la pretesa di essere originali. Ed invece si è solo dei burattini che fanno tutti le stesse cose.
Io credo che solo l'incontro con una novità di vita, con una realtà umana diversa possa scuotere dal sonno i giovani. Lo credo perché l'ho sperimentato più volte. Ed è per questo che il Papa ci richiama alla testimonianza, alla presenza, a cercare e vivere Cristo nella Chiesa, attraverso la quale "Gesù continua a rendersi visibile oggi e a farsi incontrare dagli uomini. Nelle vostre parrocchie, movimenti e comunità, siate accoglienti gli uni verso gli altri per far crescere la comunione tra di voi. È questo il segno visibile della presenza di Cristo nella Chiesa, nonostante l'opaco diaframma spesso frapposto dal peccato degli uomini". Il mondo ha bisogno urgente di questo "segno profetico".
Il messaggio del Papa si indirizza dunque, ad un certo punto, e con più precisione, a tutti i giovani cristiani, e mi sembra molto bello che indichi di ricercare Gesù nell'Eucaristia, che è "scuola di libertà e di carità per realizzare il comandamento dell'amore": il suo è un richiamo forte a tornare ad adorare quel Pane nel quale Dio è presente e dal quale possiamo attingere la forza per essere ciò che dobbiamo essere. C'è forza nelle parole del Papa, c'è il giovane entusiasmo della fede che alberga ancora nel cuore vivo e bambino di un uomo fisicamente distrutto dagli anni e dalle sofferenze.
"Siate gli amici entusiasti di Gesù - ci dice Giovanni Paolo II - che presentano il Signore a quanti desiderano vederlo, soprattutto a quanti sono da lui più lontani". E' l'ennesima sfida lanciata a tutti coloro che sanno ancora desiderare una vita vera, bella, avventurosa.