A piedi... 22 - I Custodi, i Precursori
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- Visita a Ein Karem. Santuario di San Giovanni Battista e Santuario della Visitazione. Nel Santuario del santo di mio padre, Messa di Donge. Per la prima volta nella mia vita faccio la Comunione due volte in un giorno. Non può essere un caso, proprio qui! Nell’omelia Donge: “La vita di Zaccaria ed Elisabetta aveva una incompiutezza. Il fine della vita è certo conoscere e amare Dio, ma questo avviene attraverso la vita, le cose della vita. Uno vuole lasciare qualcosa nel mondo! Zaccaria ed Elisabetta ebbero la fecondità da Dio”. Ecco, qui mi sono dette queste parole, nel santuario di mio padre! Dio mio, trasforma questo suggerimento, questa speranza nei fatti, rispondimi! Impressionante il luogo della nascita di San Giovanni Battista!
- Santuario della Visitazione in cima a una collinetta, sembra proprio un santuario nostrano, tra cipressi, affacciato su colli verdeggianti, a dominare un paesino ordinato. Appena sotto vi è la Fontana di Maria ed Elisabetta, inglobata in una piccola moschea abbandonata. Il commento del Gius riguarda l’amore cristiano, sorgente di quell’attenzione che mosse la Visitazione di Maria a Elisabetta.
- Ci sistemiamo in un convento di suore francesi lì vicino. Costoro hanno trasportato un lembo di Francia in Israele: parco, camerette linde, pavimenti in cotto, luminosa sala da pranzo, portici ad archi.
- La sera incontro con Sobhy. L’Islam, dice, non sta reggendo alla sfida della modernità: tra una quindicina di anni prevede ci sarà un’implosione. Lui lo conosce.
- Appunti dalla serata.
Essere Cristiano in Terrasanta significa giocare il rapporto con Cristo partendo dalla propria identità. Nell’Islam e nell’Ebraismo ciò non avviene. Nel rapporto con l’altro occorre esaltare la diversità, perché solo in quel modo sei sincero e lo aiuti a trovare la verità.
La prova di questo è la presenza di tutti i riti in Terrasanta: solo tra i cattolici sono presenti sette riti! La giurisdizione di un vescovo non è territoriale, è ad personam.
Gli islamici ci chiamano “gente del Libro” (la Bibbia), ma noi NON crediamo in un libro, noi NON crediamo (innanzitutto) nel Vangelo. Noi crediamo in Gesù Cristo incarnato!
Per il cristiano in Terrasanta occorre essere testimonianza e, in questo, fare andare l’altro fino al fondo della sua esperienza, della sua umanità, in cui troverà Gesù Cristo.
Se uno ha una certezza può affrontare tutto, se no ha qualcosa da difendere e si chiude.
Ma la coscienza su che cosa si costruisce? Il problema non è la forza dell’Islam, il problema è la nostra debolezza.
Quando vieni in Terrasanta non pretendere di capire, osserva, ma non dare giudizi a caldo!
Infine, incredibile, sotto la sua guida recitiamo il PADRE NOSTRO IN ARAMAICO!
Domani torneremo a Gerusalemme (per la Via Crucis sulla Via Dolorosa) e poi… Emmaus! Infine partiremo alle due di notte (!)
E anche oggi Ti sei mostrato! Grazie!