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A piedi a Gerusalemme 1 - Il punto di partenza

Fonte:
CulturaCattolica.it
Preparazione – Primavera, estate, autunno 2008. Santo Stefano

Diario quotidiano di un pellegrinaggio in Terrasanta (in parte) a piedi. Ventidue pellegrini assortiti, per carattere, attività, età, (quasi) tutti più o meno avvezzi a pellegrinaggi a piedi. Tutto era partito da una mia amica che aveva fatto il Cammino di Santiago a piedi (io in bicicletta)… l’idea fu avanzata in primavera, anche su ispirazione della Confraternita Italiana di Santiago, che, nella sua opera di recupero delle antiche vie di pellegrinaggio, sta cercando di riattivare anche il pellegrinaggio a piedi ierosolimitano. All’inizio ne ero attirato, ma, sinceramente, ero un po’ timoroso, per il molto tempo e le molte energie che vi avrei dovuto impiegare. Poi negli ultimi mesi del 2008 mi è veramente accaduto di tutto, è stato uno dei momenti più difficili della mia vita. Così si è mostrato sempre più chiaro che la proposta nata parecchi mesi prima, fin da allora, era stata certamente un aiuto che mi veniva approntato in previsione di ciò che mi sarebbe accaduto.

Qui di seguito riporto il diario che ho redatto di giorno in giorno nel corso del mio pellegrinaggio. Ringrazio il mio compagno di stanza che ha avuto ogni sera la pazienza di sopportare, già infilato sotto le coperte, due ore di luce accesa mentre mi applicavo a scrivere. È tutto frutto di impressioni “a caldo”, non ho condotto particolari sistemazioni, non ho aggiunto grandi riflessioni, spesso non è presente una vera e propria narrazione, talvolta vi sono solo frammenti, talvolta immagini, lampi, talvolta intuizioni.

Ad maiorem Dei gloriam.

Inizio: 26/12/2008, Santo Stefano Protomartire

Come comincio, come vado in pellegrinaggio? Parto nel periodo più difficile che abbia mai vissuto, in cui si sono accavallate l’una dopo l’altra un sacco di difficoltà e di dolori. Parto nudo, nudo come non mai. Dio m’assista.

- Il male. Vorrei arrivare a vedere il dolore come qualcosa di fecondo. Il dolore come unica strada di Dio affinché noi capiamo, perché in passato noi siamo stati disattenti.

- Decisività dell’incontro con Cristo. J. Carròn: “O siamo determinati dall’Incontro che abbiamo fatto o siamo determinati dalle circostanze”. Il problema della vita è l’incontro con Cristo, è amare di più Cristo, è il rapporto con Cristo; tutto il resto può crollare, ma non quello! “Chi ci separerà dall’Amore di Cristo?”
Diceva Carròn agli esercizi di Natale, che la vita è:

affetti, amici, lavoro, moglie, figli, ecc. + SIGNIFICATO (Cristo)

Mi è stato suggerito su che cosa lavorare:

- Amare le cose e le persone per come sono, e non per come vorremmo che fossero. “Porgere l’altra guancia”, cioè esercitare la carità anche quando appaia follia. Carità! (I Cor, 13)

- Non usare il metro, perché: “Ma che ne puoi sapere?”

- Non essere radicale a metà.

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