Quattro pezzi facili sul Papa 3 - Dementia in cathedra Petri
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Una parola ancora sull’innocente famulus del Papa da sei anni, Paolo Gabriele, che come un cretino avrebbe trasportato a casa sua, a due passi, quattro scatoloni di documenti vilmente trafugati al Papa:
la sola idea è così demente - penso alla dementia praecox di E. Kraepelin poi detta schizofrenia - che potrebbe solo provenire dal manicomio preferito del Vaticano.
Quello che ha privato il Papa di un famulus con infamia mondiale, è un demente imputabile come demente:
quando ero piccolo, ciò era il corrispettivo delle bombette puzzolenti, scagliate per rovinare l’atmosfera:
risultato, non c’è più Papa, e la cosa mi secca.
Il concetto “Papa” è laico, e penso di averci laicamente “preso”:
è uno che rappresenta ognuno nella sua salute o competenza in quanto individuo umano, ossia nella sua cat-olicità possibile ossia facoltà di parlare urbi et orbi:
per chiarire, l’opposto della cat-olicità è la dialettalità logica o logico-linguistica, l’impossibilità a parlare aldilà del “natìo borgo selvaggio” leopardiano:
che cosa sia la psicopatologia è stato eccellentemente definito dalla celebre frase di Leopardi:
Né mi diceva il cor che l’età verde
Sarei dannato a consumare in questo
Natìo borgo selvaggio, intra una gente
Zotica, vil (Le ricordanze).
Non faccio proselitismo cattolico quando rivendico come cat-olica la salute psichica in opposizione al borgo psichico o provincialismo mentale.
Freud ha lavorato in questo senso, che io ho non lasciato ma rinforzato.