Oggi ho ricevuto un regalo
- Autore:
- Curatore:
- Fonte:

Oggi ho ricevuto un regalo. No, non è il mio compleanno. Neanche l’onomastico. Non festeggio nessun anniversario. Oggi, per me, è un giorno qualsiasi della settimana. “Era” un giorno qualsiasi. Prima di ricevere questo dono, che ha saputo trasformare un giorno qualsiasi in un giorno speciale.
Amo i regali, non c’è niente da fare. Dal fiore colto in giardino, le conchiglie e i sassi che mi donavano i miei figli bambini, ai link con la dedica di una canzone… tutti. Nessuno escluso.
Sono sempre belli e graditi i regali, perché dietro il regalo, grande o piccolo che sia, c’è il volto – e il cuore – di chi, anche solo un istante, nella scelta ti ha pensato. Ha pensato proprio a te: a cosa potrebbe piacerti, a cosa ti corrisponde.
Oggi, senza motivo, ho ricevuto un regalo inaspettato. E mi sono commossa, perché chi me l’ha dato ha saputo leggermi nel profondo.
Mi aveva cercata a scuola, stamattina, F., che ha terminato brillantemente, i primi di luglio, il suo percorso di studi al Liceo linguistico. Era convinta che, come gli anni precedenti, avessi libero il mercoledì e fossi dunque in servizio. Invece no. L’orario è ancora provvisorio e questa settimana mi è toccato il venerdì. Non abita qui, F., ed è venuta apposta. Voleva farmi una sorpresa, per questo non mi ha avvisata prima. Mi ha cercata e, siccome non ero in Istituto, mi ha mandato un sms. Io ero in giro in bicicletta: uffici e commissioni, eppure, senza darci appuntamento, ci siamo viste lo stesso.
Abbiamo fatto due passi insieme, mentre andava a recuperare l’auto, e mi ha raccontato, felice, che tra poco partirà per la Francia per un corso di perfezionamento di danza (…è da brividi vedere il suo corpo muoversi in armonia perfetta con la musica… e fondersi con lei…). Un anno, intenso, di danza, poi l’università.
Ad un tratto, ha infilato la mano dentro la borsa ed ha preso un pacchettino rosso. Un libro.
“E’ per lei, prof.!”, mi ha detto guardandomi, dolcissima, negli occhi e donandomi, insieme al libro, il suo inconfondibile sorriso, sincero e pulito.
Ho scartato il pacchettino, emozionata come una bambina. “Il futuro e la speranza. Vita e magistero del Cardinale Angelo Scola”, scritto da Andrea Tornielli.
In seconda pagina, la data di oggi e la dedica. “Per avermi donato speranza in un futuro migliore, grazie! F.”.
Leggo il retro di copertina e poi lo rileggo, con lei, ad alta voce. Sappiamo entrambe, senza dircelo, che queste parole, grazie al cammino fatto insieme, nel tempo si sono radicate e sono diventate “nostre”. “Ho imparato che Dio è più grande dei nostri progetti e che il suo Disegno su di noi, quando è accolto con animo aperto, è sempre provvidenziale non solo per sé ma anche per quanti ci sono stati affidati”. (Card. Angelo Scola)
Ho solo ricopiato, qui, ciò che hanno letto i miei occhi. Non so trascrivere quello che ho provato: ciò che per me sono stati i minuti trascorsi con F. stamattina. Ad essere sincera, credo che in realtà non ci sia nulla da “spiegare”. Non c’è stato bisogno ci spiegassimo F. ed io. Sapeva che, leggendo, avrei capito cosa voleva dirmi il suo cuore, ed è stato così. Penso non abbiano bisogno di spiegazioni nemmeno i lettori di CulturaCattolica.it.
Se davvero F. ritiene che, passo dopo passo, l’incontro con me le abbia donato non solo e non tanto conoscenze più approfondite di storia e di letteratura italiana, ma “la speranza in un futuro migliore” significa che la scuola, concepita innanzitutto come occasione di incontro tra giovani ed adulti; come luogo di formazione e di crescita umana, ha oggi, più che mai, un senso e un compito indelegabile.
A noi docenti, pressante, l’invito a chiederci ogni giorno perché siamo lì e, soprattutto… per Chi. Solo così “il suo Disegno su di noi, quando è accolto con animo aperto, è sempre provvidenziale non solo per sé ma anche per quanti ci sono stati affidati”.