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Succede di tutto e di più...

Autore:
Losa, Luigi
Fonte:
Il Cittadino, Monza
... ma la vera emergenza è l’educazione

Vado in ordine di tempo. Primo episodio. La scorsa settimana è stata allagata la succursale dell’Hensemberger di Monza dopo che poche settimane prima era toccato all’Olivetti della stessa città. Non è la prima volta che le scuole vengono allagate o devastate e talvolta i colpevoli vengono scoperti, altre volte no. Così è capitato anche a Monza e anche qui ci sono di mezzo gli studenti, o anche uno solo.
Il problema è che, superata la prima impressione, lo stupore, la riprovazione, tutto e tutti si torna all’indifferenza più assoluta senza chiedersi, o se ce lo si chiede lo si tiene comunque per sè, cosa si fa perchè non accada più, perchè non ci siano altri stupidi imitatori, ed anche perchè accade. Al di là di frettolose e facili giustificazioni e/o comprensioni, al di là dei soliti discorsi sul disagio sociale, che pure esiste e va affrontato, dei giovani e giovanissimi, nessuno che abbia il coraggio di chiedersi e chiedere: ma ci sarà una punizione per l’autore o gli autori della bravata? ci sarà almeno la presa di coscienza da parte dei ragazzi e delle loro famiglie che si è comunque procurato un danno, anche materiale, comunque da rifondere? E questo prima ancora di chiamare in causa la scuola in quanto tale (presidi, dirigenti scolastici, insegnanti, ausiliari etc.) o la società in senso lato (servizi sociali, centri di aggregazione ed altro).
Secondo episodio. Questa volta è toccato a me, sono rimasto bloccato in quel di Modena per tre ore e passa sabato pomeriggio di ritorno da Roma in treno. Stavolta non era una faccenda di guasti ma di tifosi del Catania che a Parma hanno messo a ferro e fuoco la stazione bloccando i binari. Risultato, anziché arrivare a Milano alle 18 ci sono arrivato alle 21,30.
Anche qui. Ci si chiede e si chiede che ne sarà dei responsabili di questa, pure in questo caso, ennesima dimostrazione di inciviltà, violenza e deficienza allo stato puro? Pagherà qualcuno? Pagherà qualcosa?
Ma per altro verso nella lunga e snervante attesa ho toccato con mano quello che ai poveri pendolari tocca ogni giorno: Ferrovie dello Stato incapaci di affrontare qualsiasi emergenza, avvisi confusi e contraddittori, annunci smentiti dai fatti, personale sull’orlo di crisi di nervi, mancanza di decisioni.
Il colmo è che avevo da poco letto che i vertici delle Fs ed in particolare di Trenitalia (che se non è zuppa è pan bagnato) erano stati per l’ennesima volta rivoluzionati, con dirigenti sollevati dall’incarico (ma prontamente dirottati verso altre società) altri di fatto esautorati e, colmo dei colmi, nomina di un dirigente preposto proprio alle “emergenze”. Ma sabato pomeriggio e sera questo signore dov’era?
Terzo episodio. Sia la scorsa settimana che nei primi giorni di questa, i metalmeccanici sono scesi in sciopero a ripetizione per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da più di un anno. La trattativa è in ogni caso ripartita ed arrivata finalmente in porto.
Il fatto è che per dare più forza alle loro legittime rivendicazioni ed anche alla loro esasperazione, i lavoratori hanno bloccato strade e autostrade, stazioni e binari, anche a Monza, provocando, e peraltro anche scusandosi, per i disagi arrecati ai cittadini in genere e di sicuro tra questi anche ad altri lavoratori che probabilmente hanno non meno problemi economici e contrattuali da affrontare e risolvere. Chiedersi e chiedere se tali manifestazioni e blocchi sono eccessivi è un sacrilegio? Oppure tutto è concesso? Il fine giustifica come sempre i mezzi?
Sono figlio di un metalmeccanico e ne vado fiero. Il mio povero papà, che se ne è andato anche lui da qualche anno, ha fatto parte per anni della commissione interna (le rsu di oggi) della fabbrica dove lavorava. E dunque di vertenze e di scioperi ne ho sentito parlare spesso e volentieri in casa da ragazzo e giovane.
Mai però che siano andati oltre il presidio davanti all’azienda, l’invasione della strada antistante.
Non è per fare la morale, perchè di moralismi e di moralisti ce ne sono già troppi e crescono pure, e tirano comunque tutti l’acqua al proprio mulino e perciò sono tutto meno che credibili. Ma qui, passa sopra a questo e a quello, passa sopra oggi, passa sopra domani, mi pare che stia andando tutto a rotoli.
E sarà pur vero che paghiamo, e profumatamente, eserciti di politici di ogni risma e colore perchè dovrebbero risolvere i problemi anziché azzuffarsi per ogni questione, ma c’è da chiedersi e da chiedere se anche ciascuno di noi non possa, e soprattutto debba, fare la sua parte, ovvero avere o recuperare un po’ di senso di responsabilità, di capacità di giudizio, di senso del limite, di rispetto per le cose e prima ancora per la persone.
Tutto questo però mi rimanda ad una affermazione circolata negli ultimi tempi: “Se ci fosse una educazione del popolo tutti starebbero meglio”.
Vuoi vedere che don Giussani, che è quello che l’ha pronunciata, e non di certo oggi, aveva ragione? E che il nocciolo di tutta la questione è proprio questo?
Detto per inciso intorno a questa affermazione è stato scritto e lanciato un appello sottoscritto da personalità di ogni genere e non per forza legate o appartenenti a Comunione e Liberazione.
Segno che quella dell’educazione è la vera e prima emergenza che ci troviamo ad affrontare.
E ci vuole la buona volontà di tutti per farlo.

Luigi Losa direttore de Il Cittadino

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