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Un abbraccio per don Giussani

Autore:
Scaglione, Paola
Fonte:
CulturaCattolica.it

Quando c’è di mezzo Claudio Chieffo accade spesso: si inizia cantando e si finisce per rendere grazie. Se ne sono accorte le centinaia di persone che la sera del 18 febbraio, nella chiesa di San Bernardino ad Abbiategrasso, hanno voluto celebrare in musica il primo anniversario della scomparsa di monsignor Luigi Giussani.
Attraverso le sue canzoni Chieffo ha ripercorso la storia più che quarantennale dell’amicizia con il fondatore del movimento di Comunione e liberazione e, al tempo stesso, ha tracciato un ritratto vivissimo del sacerdote brianteo e del popolo cristiano che la grazia ha generato attraverso di lui in tutto il mondo. Tra i numerosi brani dedicati a don Giussani proposti da Chieffo anche l’ultima sua canzone, Andare, con un passaggio autobiografico che ricorda l’origine della loro amicizia: “Il ragazzo nel campo, il ragazzo che cantava / non aveva mai visto il Destino / e l’abbraccio del Padre, l’abbraccio che cercava / incendiò come il sole il mattino”.
Ha passato i sessant’anni, quel ragazzo, e chi gli aveva portato l’abbraccio del Padre ora guida dal cielo la moltitudine che attraverso di lui ha incontrato la speranza. Ma quell’abbraccio capace di incendiare i giorni dell’uomo è ancora ben impresso nella mente e nell’animo. Così, sul filo di una voce che scava nel cuore, carica di impensabili sonorità anche quando l’urgenza della memoria la incrina di commozione, Chieffo si fa tramite dell’annuncio che, attraverso la Chiesa, rivela all’uomo un bene grande.
Una serata di grazia, in una chiesa affollata all’inverosimile da giovani ed ex giovani che si sono stretti a Claudio per cantare con lui e per ascoltare la storia di un’amicizia che colma di bellezza la vita. Per riscoprire che le sue canzoni – un magico mix di musica e poesia – dicono in maniera commovente e vera la storia di ciascuno.
Fiorisce il racconto dei fatti minuti che hanno segnato il rapporto tra Chieffo e don Giussani, ma oltre l’aneddotica si avverte - reale e miracoloso - quell’abbraccio. Non è tempo di commemorazioni nostalgiche e il popolo che fa risuonare la musica di Chieffo lo sa bene. “Sarò con te!”, canta a voce piena Claudio nella Canzone dell’ideale. E quella promessa di eternità suona quasi risposta al desiderio che, ragazzino, ricorda di aver espresso a don Giussani dopo avere ascoltato da lui parole vere: “Vorrei che non ci lasciasse mai...”.
Si radica, intrecciata alle note di Chieffo, la consapevolezza di non essere soli, la certezza di vivere una storia di infinita misericordia. A chiusura della serata Stella del mattino, un classico cantato a una sola voce da tutti i presenti. In una commozione tesa a non perdere nulla si leva la preghiera: “Fa’ in modo che nessuno se ne vada / sostieni la sua croce e la sua strada / fa’ che cammini sempre in mezzo a noi”.
Dopo il concerto si fermano in tanti ad abbracciare Claudio, a condividere la gratitudine per quella voce che, ancora una volta, si è fatta eco della speranza che non delude. Per quelle canzoni che, da oltre quarant’anni, non sono solo la colonna sonora della vita di Comunione e liberazione, ma soprattutto assicurano al cuore la certezza di un bene grande. Non l’emozione di un istante, ma la coscienza del compito su cui si chiude Andare: “Le parole ci portano il fuoco e la voglia di andare”. È questa, senza dubbio, l’eredità di don Giussani. Ma chissà quanti, dopo una serata così sovrabbondante di grazia e di poesia, potrebbero dire a Claudio che anche le sue canzoni “portano il fuoco e la voglia di andare”.

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