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"Il nostro cuore non si è perduto" - Incontri sorprendenti alla Mostra "Con gli occhi degli apostoli"

Autore:
Bruschi, Franco
Fonte:
CulturaCattolica.it

Sabato 15 giugno 2013 mi trovavo presso la mostra "Con gli occhi degli Apostoli" allestita da Gioventù studentesca nel battistero della basilica di San Vittore di Varese.
Le piazze e le vie del centro brulicavano di giovani felici per la fine della scuola, ma al battistero non veniva nessuno.
Io ero piuttosto arrabbiato perché nessuno studente di GS in quel momento era presente, ero solo, e a parte 4 o 5 adulti più interessati agli affreschi del battistero, nessuno sembrava colpito dalla proposta della mostra.
Alle 16,30, improvvisamente, si affacciano sulla porta del battistero 7 studenti; io non avevo mai visto nei giorni precedenti un gruppetto così numeroso di giovani venire in quel luogo. Incuriosito, vado loro incontro e chiedo da dove venissero. Mi rispondono che vengono da Olgiate Comasco, un paese a una decina di chilometri da Varese. Domando come facessero a sapere della mostra. La risposta è incredibile: "Vede, noi non siamo compagni di classe, ma abbiamo lo stesso professore di Storia dell'arte che ci ha appassionato al gusto della bellezza e ci ha detto di venire a vedere il battistero di San Giovanni, di recente restaurato. Questa mattina la scuola è finita e noi siamo venuti a Varese per visitarlo".
Mi sono detto: vedi Franco, nella vita, la questione decisiva è una sola: incontrare qualcuno che sia appassionato al bello e al vero e abbia la forza di trasmetterti questa passione. L'educazione è tutta qui: un rapporto, un accento pieno di fascino e di attrattiva, di gusto per l'umano e di tutte le sue manifestazioni. Se manca questo tutto il resto non serve a nulla, anzi diventa un peso insopportabile.
Li invito a entrare, accendo tutte le luci del battistero: gli affreschi appena restaurati risplendono in tutta la loro bellezza. I ragazzi li osservano e li ammirano, scattano qualche foto.
A quel punto penso che con persone così bisogna osare e dico loro che quello è un giorno speciale per il battistero perché è presente la mostra "Con gli occchi degli apostoli" che dice che cosa è la fede e come è nata la fede nella storia, quella che ha fatto sorgere il battistero in cui ci troviamo; aggiungo che se sono interessati la possiamo vedere insieme. Rispondono entusiasticamente di sì.
Hanno seguito la spiegazione con grande attenzione e hanno fatto tantissime domande. Erano colpiti dall'immagine diversa, nuova del cristianesimo proposta nella mostra, rispetto a quella usuale, scontata, non interessante per la vita che va per la maggiore oggi, cioè una serie di regole da seguire, di cose da non fare, di discorsi lontani dalla vita.
Quel che più li ha colpiti è stato scoprire che Gesù Cristo è Dio fatto uomo che vive, è presente in mezzo a noi attraverso degli uomini che hanno fede in Lui. La cosa grande è la sua persona, mentre noi l'abbiamo ridotto a una serie di norme, di regole. Ma quel che è sorprendente è che quella persona, come è capitato a Pietro e a Giovanni, la possiamo incontrare nel presente della storia, nell'oggi.
Arriviamo al pannello che presenta piazza San Pietro gremita di folla, mentre ascolta Papa Benedetto XVI e che ribadisce che Gesù non è un'idea, ma una persona; uno di quei ragazzi dice: "Ma in questo pannello il Papa non è aggiornato!".
Io ne approfitto per chiedere cosa ne pensano di Papa Francesco; una di loro afferma: "E' un uomo eccezionale".
Chiedo perchè. Mi risponde: "Perchè dice delle cose semplici, comprensibili, che dicono qualcosa alla nostra vita".
Una aggiunge: "Io penso che questo Papa dovrà soffrire, perchè dice delle cose contro il potere e qualcuno gliela farà pagare".
Io allora azzardo una domanda: "Ma voi avete fede, vivete un'esperienza di fede?". Risposta: "Crediamo in Dio, ma non crediamo nella Chiesa, ci sono troppe persone cattive, troppe cose sbagliate".
Io ribatto: "Ma mi avete appena detto che questo Papa vi colpisce e che cambierà la Chiesa, non siete convinti?". Tutti rispondono in coro: "Sì siamo certi che la cambierà".
Arriviamo all'ultimo pannello: "E voi chi dite che io sia?" Questa domanda di Gesù ai discepoli ci raggiunge dal passato e ci sfida ora.
"Se la giornata di oggi si concludesse col fatto che abbiamo visto una bella mostra insieme - dico - che sfida
sarebbe per la nostra vita? La sfida può esserci solo se l'incontro di oggi continuerà. Mi piacerebbe rincontrarvi, rivedervi. Ho una proposta concreta da farvi: trovarci una sera a vedere un film, "October Baby" che dice cosa è la fede e cosa significa vivere la fede oggi, quel che ci ha detto la mostra. Ci state?"
La risposta è stata: "Ecco il mio numero di cellulare, ecco la mia mail, ci contatti e sicuramente ci rivedremo".
Che cosa vogliono molti giovani oggi? Vogliono la bellezza, la felicità, la libertà e vogliono conoscere la strada
che li porta a questa meta. Qual è il nostro compito se non un rapporto, un accento che si manifesta, si gioca in un incontro apparentemente casuale, un sabato pomeriggio? Un accento che sa unire la bellezza di un battistero o di una mostra con la novità della propria esperienza in atto e con la vita di chi incontri e che si conclude con la proposta di rivedersi, di camminare insieme? Questa è la nostra ragion d'essere.

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