Brian Aldiss 5 - Al Meeting '83: una serata di domande a Brian Aldiss
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Una serata di domande a Brian Aldiss
In serata è prevista una ripresa del dialogo, nello spazio chiamato “Per continuare un incontro”. La vastissima platea del pomeriggio si è molto assottigliata, ci saranno forse un centinaio di persone, provocate e motivate, a porre domande a Brian Aldiss.
Ecco una sintesi delle sue risposte:
“Purtroppo oggi nella Tavola Rotonda ho dovuto ridurre il mio intervento a meno della metà, così le argomentazioni non sono state chiare come avrei sperato. Nel mio discorso non ho inteso parlare della FS in sé, ma dare un esempio di come uno scrittore di FS può usare idee scientifiche per creare un discorso di fantasia. Nel prologo del discorso ho voluto dimostrare come noi siamo parte della Madre Terra, della complicatissima biosfera. Le recenti scoperte sull'origine dell'Universo, sul Big Bang ci dicono che questo Universo sta tuttora esplodendo, questa è la continuazione della Creazione. E noi tutti siamo costituiti dagli elementi originariamente compresi in stelle morte da gran tempo. Vi è un'Unità tra noi e l'Universo, sconosciuta solo dieci anni fa. Le teorie su Gaia, sulla Madre Terra come organismo che crea e mantiene le condizioni necessarie per la vita ci dicono che siamo "una singola entità vivente". E’ una comprensione totalmente nuova delle cose; se Gaia è vera, noi tutti siamo UNO. La questione più importante è questa: Gaia ha un piano per gli uomini?
Se è il legame con la Terra che crea il nostro male e il nostro peccato, come possiamo trascendere questo? Non posso immaginare che l'uomo possa cambiare sulla Terra, perché qui è sottoposto a Gaia, ma nelle Galassie l'uomo è libero da queste influenze. Io ho provato ad immaginare che l’uomo, in un ambiente diverso diventerebbe migliore: perché migliore e non peggiore? Perché questa è la speranza dell'uomo: lasciarsi alle spalle il proprio male. Anche gli Europei quando si misero in viaggio per il Nuovo Mondo speravano questo, ma poi crearono altro male. Ma la specie umana può imparare, e se l'uomo andrà nello spazio sono convinto che potrà migliorare un po'.
Ci sono vari tipi di storie di FS: sono molto più variate di quanto pensino i non-lettori. Ci sono come due filoni-base che si intrecciano : l’avventura e la speculazione intellettuale. Io dopo l’esperienza della guerra in Estremo Oriente scrivo storie di persone o gruppi che cercano il loro posto nel mondo, anche in un altro mondo: perché questa è stata la mia esperienza di vita. Ci sono però altri scrittori, che scrivono per pagare l’affitto o per avere la birra nel frigo.
La generazione di scrittori di FS che mi ha preceduto si dichiarava agnostica o atea: cercava la salvezza nella scienza o nella tecnologia. Ma oggi, dopo Hiroshima, è una credenza facile o facilona che pochi sarebbero disposti a sottoscrivere. La cosa interessante è che la religione non può mai essere tenuta fuori dalla FS: il futuro, la vita su altri pianeti coinvolgono questioni morali e teologiche non eludibili. Cito per tutti J. Blish: “Guerra al grande Nulla”. Dopo la discesa sulla Luna, è diventato difficile stupire il grande pubblico. Si diceva: “Andremo anche su Marte!”. E la gente rispondeva: “Perché no? Ci andremo!”. Negli ultimi anni, ha avuto grande spazio il Fantasy (con draghi ecc.), dove stupire è più facile. La Fantascienza è più metaforica rispetto ad altri tipi di letteratura (in generale l’arte è metafora della vita). L’Infinito dello spazio e del tempo è metafora della vita”. (dagli appunti della serata, non rivisti dall’Autore).