Cristiani e mussulmani insieme
- Curatore:
- Fonte:
Mentre il rettore dell'università islamica del Cairo dichiara: "Condanno i terroristi ma non i palestinesi" e il signor "Mario" di Tunisi che da anni vive in Italia con la sua famiglia, mi dice che cristiani e mussulmani sono brave persone, ma gli ebrei dovrebbero andare al rogo e non vuole sentire ragioni quando gli dico che a noi Cristo ha insegnato ad amare a costo della vita anche i nemici.
A Beslan, dove il dolore sembra non dover mai finire, si seppelliscono cristiani e mussulmani uno accanto all'altro.
Uniti nella morte come prima erano stati uniti nella vita, vicini di casa, compagni di banco, insegnanti e madri che accompagnavano a scuola i bambini tenendo i più piccini in braccio.
Questo è il dialogo di cui tanti politici parlano senza saperne indicare i gesti concreti, come si trattasse di una formula magica, una parola che pronunciata tiene lontani le autobombe, gli attentati, le decapitazioni.
Questo è il dialogo signori, fatto di volti e di gesti, concreto come il pianto di due madri che una accanto all'altra piangono i loro figli, unite dal dolore.
Concreto, come l'appello che una donna di Beslan ha inviato tramite la tv Rtl al proprio marito asserragliato nella scuola di Beslan. L'ha implorato di convincere tutti a lasciar perdere a non prendersela con i bambini, l'ha implorato perché pensando ai loro cinque figli desistesse.
Non è servito, lo sappiamo che non è servito, ma è stato un gesto di coraggio.
Coraggio, ecco, coraggio per continuare a vivere e per fare in modo che chi vuole portare la morte si senta isolato dai suoi, perseguitato, spiato, condannato.