Maria nel Vangelo e nel Corano 1 - I tre monoteismi non sono equivalenti
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19 Marzo 2012 Festività Liturgica di San Giuseppe Sposo di Maria, Madre di Gesù, Figlio di Dio.
La Vergine Maria nel Vangelo e nel Corano.
(Conoscere Per Dialogare)
Veramente la Provvidenza gioca un ruolo evidente nelle nostre storie. Quando è stata scelta questa serata per parlare di questo tema così affascinante e così controverso, nessuno aveva pensato ai legami con la nostra Chiesa parrocchiale dedicata all’Annunciazione e al giorno, il 19 marzo 2012. Sì, era vicina al 25 marzo giorno della Festa, ma non ci avevamo messo molto interesse su questo.
In questi giorni, frequentando la Chiesa di Olmo, ho avuto modo di riflettere sul quadro del maestro Zanon sul muro del presbiterio dove è rappresentata la scena dell’Annunciazione: l’Arcangelo Gabriele comunica alla giovane Maria il progetto che il Dio dei patriarchi e dei profeti aveva su di lei.
Nel Vangelo di Luca, vangelo di Maria per eccellenza, troviamo tutti i riferimenti teologici che produrranno nei secoli e nei Concili tutti i dogmi sulla Madre di Gesù e Madre di Dio.
Ora, quell’Arcangelo Gabriele che ha parlato con Maria, secondo quanto narrato nel Corano avrebbe parlato anche a Muhammad nella grotta del monte Hira alle porte di La Mecca, in Arabia, seicento anni dopo, quando la presenza cristiana ed ebraica era diffusa in tutti i territori dell’Impero Bizantino. Lo stesso Arcangelo Gabriele avrebbe continuato a parlargli anche a Medina, dove Muhammad si era rifugiato per sfuggire alla condanna a morte che gli avevano decretato i suoi paesani di La Mecca, e a Medina si ricorda anche il primo massacro dei maschi delle due tribù ebraiche che non volevano convertirsi all’islam.
Ho un invito da farvi e un incarico da darvi: prendetevi un Corano in lingua italiana e leggetelo con attenzione per verificare se i due Arcangeli, di cui abbiamo parlato, sono lo stesso Gabriele o se può sorgervi qualche dubbio.
Ricordiamo che il Corano dettato dall’Arcangelo Gabriele a Muhammad è considerata Parola di Allah (di Dio), quindi, non interpretabile né discutibile. Dio non può sbagliare e dire cose inesatte, ragione per la quale tutto quanto è contenuto nel Corano è Legge di Dio (Allah).
Prima di parlare di Maria nei due testi sacri, ritengo opportuno riferire qualche espressione di Allah riportata nel Corano, giusto per fornirvi delle piste di lavoro e di riflessione che potete fare tranquillamente nelle vostre case.
Questo invito che vi propongo scaturisce dal fatto che sia in ambienti ecclesiali, sia tra uomini di cultura, è diffusa l’opinione che il Dio degli Ebrei, il Dio dei cristiani e il Dio dei musulmani siano la stessa entità. Quante volte abbiamo sentito dire anche da persone di Chiesa che tutto sommato siamo figli dello stesso Dio. E questo viene affermato per concludere che queste tre religioni monoteistiche si equivalgono. Chiaramente sono affermazioni improvvisate e prive di qualunque fondamento teologico, e denotano, in chi le fa, una specie di auto-esorcismo per eliminare il terrore suscitato dalle notizie tragiche che vediamo in televisione, dalla quale veniamo informati che certi omicidi dei nostri fratelli cristiani vengono fatti in nome del dio dell’Islam.
Per guidarvi in questa ricerca è opportuno riportare per esteso un ragionamento fatto dal cardinal Bagnasco il 6 gennaio 2012 nella cattedrale di San Lorenzo, in quel di Genova. Il cardinale, Presidente della Conferenza episcopale italiana, mette la sua provocazione come una domanda articolata affermando:
“I cristiani nel mondo sono perseguitati perché parlano di dignità, di uguaglianza, di libertà di coscienza, di Stato di diritto …… i cristiani sono discriminati e perseguitati proprio perché, in nome di Cristo, parlano di dignità e di uguaglianza di ogni persona, uomo o donna che sia?
Di libertà di coscienza? Perché predicano l’amore anche verso coloro che si pongono come nemici? Perché parlano di perdono, rifiutano la violenza e operano come costruttori di pace? Perché predicano la giustizia e lo stato di diritto?
Forse è per questo che qualcuno li giudica pericolosi e inaccettabili, oggetto di intolleranza, meritevoli di persecuzione e di morte?”