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I Movimenti del Potenziale Umano (MPU) e Dianetics/Scientology

Autore:
Morganti, Adolfo
Fonte:
www.grisrimini.org

Iniziamo dando una definizione dei MPU:
«Si possono ricomprendere nel movimento del potenziale umano (…) quei gruppi che propongono agli uomini un radicale miglioramento delle proprie potenzialità e delle proprie capacità attraverso tecniche che non fanno immediato o principale riferimento né al Cristianesimo né alle religioni orientali» [1].
I MPU storicamente sono nati dall’incontro tra frange della psicologia umanista, gruppi orientalisti e precedenti “scuole per manager” già attive in USA dalla fine degli anni ‘50, sempre in seno alla società Nord-Americana.
I MPU ben rappresentano quell’ideologia dominante, presente ormai in tanta parte della nostra cultura contemporanea, permeata di narcisismo ed egocentrismo, ove l’apparire è più importante che l’essere. Essi sono inoltre il prodotto tipico dell’Occidente industrializzato in cui la gerarchizzazione, la divisione del lavoro e la specificità dei ruoli rappresentano i nuovi valori. Non a caso perciò tutti questi gruppi trovano maggiori consensi nelle zone più industrializzate del paese. Il modello di uomo da imitare è, come non mai, il modello americano, il self made man, colui che si è fatto da sé e che non deve chiedere mai.
I MPU hanno poi, generalmente, un doppio livello, uno palese ed uno esoterico: gli obiettivi comuni di questi gruppi sono l’affrancamento dell’individuo dai condizionamenti socio-culturali, paure, esperienze negative pregresse, sola condizione perché egli possa poi esprimere le sue potenzialità, creatività, inventiva, nella vita privata, di relazione e nel mondo del lavoro. Non mancano poi gli obiettivi reconditi… quali la chiaroveggenza, la trasmissione e la lettura del pensiero, la preveggenza, i viaggi astrali, lo sviluppo delle proprie capacità taumaturgiche. Spiccata in molti di questi gruppi è la dimensione magica, che viene “trasmessa” all’allievo-adepto attraverso dei precisi corsi iniziatori. Ciò fa sì che tali gruppi siano catalogati come sètte.
I MPU si presentano sotto diverse forme: associazioni culturali, centri di psicoterapia, con sigle che rimandano ad espressioni straniere. Il lavoro dei MPU si struttura in modo classico attraverso una serie prolungata e progressiva di corsi (e questo è un dato che ne sottolinea la derivazione dalla corrente New Age); questi corsi, tutti ovviamente a pagamento e sempre in gran numero sono successivi approfondimenti in un medesimo ambito (es.: la comunicazione) oppure riguardano ambiti diversi. A ciò si devono aggiungere i corsi propedeutici, “di base”. La loro durata varia da due giorni ad una settimana, e (di solito) si svolgono in alberghi compiacenti.
Quello che qui ci interessa è aver chiari i criteri di discernimento con cui analizzare questi fenomeni. E i primi criteri sono: la concezione dell’uomo che li ispira (antropologia) e la concezione dei rapporti tra la singola persona e il mondo che lo circonda. Possiamo quindi individuare una serie di errori ricorrenti nella maggior parte dei MPU:
a) la confusione tra psichico e spirituale. All’interno dei MPU alla sfera “spirituale”, come abbiamo visto, vengono riferiti obiettivi di espansione della coscienza, autorealizzazione, ed esperienze di viaggi astrali, channelling (forma moderna dello spiritismo), ricerca di esperienze paranormali, che attengono strettamente alla vita psichica della persona, e con la spiritualità non centrano nulla.
b) la confusione antropologica. I MPU a livello antropologico si connotano per un pesante riduzionismo, che costringe l’uomo dentro ad uno schema dualistico (corpo-mente) che oggi è stato rifiutato dalle stesse scienze umane; di contro, ricordiamo che l’antropologia cristiana è connotata da un’antropologia tripartita, in cui la distinzione (non la drastica separazione) tra psiche e spirito è fondamentale ed evita ogni confusione.
c) Tra i MPU appare poi costante la deresponsabilizzazione. Prima di ogni altra cosa viene il proprio sviluppo personale, la propria autorealizzazione. Ogni cosa che in qualche modo lo limiti viene vissuta come un ostacolo, sia esso il lavoro, la famiglia, gli affetti: in questo modo la più colpita è sicuramente la famiglia.
Infine, non bisogna sottacere le controindicazioni esistenti, avvertendo le persone sui possibili rischi che la frequentazione di questi gruppi e di questi corsi comporta: generalmente le tecniche usate sono mutuate dalla psicoterapia, dallo yoga e del TA: esse sono però applicate in modo spurio e disordinato, senza controllo alcuno, da persone che quasi mai hanno competenza in materia a norma delle leggi vigenti. Nella maggior parte delle persone che vi partecipano si nota un aumento spropositato della propria fiducia ed autostima; il soggetto sembra perdere la misura delle proprie reali possibilità, dimenticando i limiti - anche costituzionali – che caratterizzano la condizione di ogni individuo. A mano a mano che procede con i corsi, egli crederà di possedere ed ampliare qualità o doti (ritenute) soprannaturali (preveggenza, telepatia…). L’esperienza medica ci indica che tali tecniche sono da considerarsi proibitive per tutti i casi di psicosi e per gli stati limite (border-line), ma che sono pericolose anche per molte forme di nevrosi.

Un caso in parte differente: Dianetics/Scientology (D./S.): MPU o movimento magico-gnostico?

Nel bene e nel male, l’ideologia e la spiritualità di D./S. sono inseparabili dal contesto culturale e spirituale statunitense, al di fuori del quale appaiono talvolta scarsamente comprensibili. Si tratta della “cultura della frontiera” in cui ognuno è solo con sé stesso di fronte ad un mondo ostile e ad un dio cui si parla individualmente, in cui non vi sono legami comunitari costitutivi, in cui il successo – prima di tutto e soprattutto in termini sociali, materiali, economici – diviene il metro del favore divino verso la singola persona, e dove il concetto di sopravvivenza individuale diviene centrale. È “buono”, pertanto, ciò che favorisce sopravvivenza e successo (economico e sociale), è “cattivo” ciò che non lo fa. Anche in D./S. il concetto di sopravvivenza è cruciale, quasi un ritornello. Ad esempio, nel programma terapeutico dei gruppi Narconon (una catena di centri che pretendono di curare i tossicodipendenti che in realtà costituisce un’articolazione terapeutica della chiesa di Scientology, la “terza fase” del trattamento, una volta che si vorrebbero veder superati con saune e vitamine gli effetti delle droghe, ha primariamente lo scopo di «migliorare le sue abilità pro-sopravvivenza.
Alcune date: Nel 1947 R. Hubbard apre uno studio a Los Angeles; nel 1950 pubblica Dianetics; nel 1954 viene formata a Los Angeles la prima Chiesa di Scientology. Siamo quindi perfettamente dentro alla cronologia ed al contesto culturale già indicati più sopra riguardo agli altri MPU.
Se Dianetics appartiene a una prima fase del pensiero di Hubbard, ancora all’interno di una ricerca pseudopsicologica, Scientology, pur in presenza di elementi di continuità con Dianetics, si connota per la pretesa di acquisire una dimensione religiosa.
D. è presentata come una scienza vera e propria, verificata sperimentalmente. Su questo argomento la conclusione degli studiosi non appartenenti o simpatizzanti per Scientology è univoca e netta: Affermazioni prive di basi scientifiche, vengono presentate come comprovate da esperimenti.
D. sostiene che la condizione originaria dell’essere umano sia quella di clear, che viene poi deturpata dagli engrammi. Per mezzo di un trattamento specifico chiamato auditing, secondo D. è possibile far emergere e cancellare gli engrammi e ritornare alla condizione originaria di clear. Il clear avrebbe la completa rievocazione di qualunque cosa gli sia mai successa e di qualunque cosa abbia mai studiato. Inoltre, allo stato di clear si associano vantaggi di ogni genere, dall’aumento del quoziente di intelligenza al miglioramento della salute fisica, al successo negli affari.
Scientology introduce poi un altro concetto, quello di Thetan. Il Thetan è una sorta di divinità che è costretta ad entrare, al concepimento, nel corpo dell’uomo, per lasciarlo alla morte. Scopo della Scientologia è di far tornare liberi i thetan, assorbiti nell’universo fisico e dominati dai principi di Materia, Energia, Spazio e Tempo (MEST). Distaccandosi dal mondo fisico, i thetan riacquistano l’indipendenza e la divinità originaria.
Per Scientology è la mente umana che crea la realtà. Per il cattolico, viceversa, la realtà del mondo, creata da Dio, è vera e sussiste indipendentemente dagli sforzi di ogni mente umana; non solo: essa è anche buona. Ma la mente umana, se non può creare la realtà, può invece dar vita ad immagini anche, talvolta, di grande vividezza, ad inganni e suggestioni illusorie. È poi utile aggiungere che la convinzione di poter creare con la propria mente la realtà possiede sfumature patologiche.
Facilmente si riscontra in D./S. il nucleo storico di ogni gnosticismo: l’uomo è immaginato come un dio o una creatura di dignità divina, imprigionato in una prigione di carne che lo illude con una realtà illusoria. Dai primi secoli dopo Cristo i diversi filoni dello gnosticismo sostengono che, per mezzo di una “rivelazione” esoterica (ossia riservata a pochi eletti), o del tramandamento di qualche tecnica salvifica, l’iniziando è in grado di liberarsi dai legami del mondo illusorio per ritornare quel dio che era in principio. Soprattutto Scientology appare ricca di una grande quantità di temi gnostici.
Il cattolico, che è ben conscio nella propria stessa realtà esistenziale della grande distanza che esiste tra Creatore e creatura, non può fare a meno di ricordare in queste parole echi antichi, che risalgono ai primordi dell’avventura umana: Eritis sicut dei. A questa tentazione antica si contrappone il grido di battaglia dell’Arcangelo Michele al momento della sconfitta degli Angeli ribelli: Quis ut deus?
In conclusione, può tranquillamente dirsi che “diventare Dio”… con una tecnica (per giunta a pagamento): è semplicemente un’illusione. Non esiste tecnica che salvi, e come non si può volare tirandosi per i capelli, non è possibile per l’uomo “inventarsi” la trascendenza; al massimo, esso finisce per deificare sé stesso. L’ideologia di Dianetics/Scientology è quindi in diametrale contrasto con la rivelazione, la dottrina e la fede cristiana cattolica.
Pertanto, tutti i cristiani e i cattolici sono fermamente invitati a non aderire ai MPU e nemmeno a Dianetics/Scientology, in quanto questa adesione costituisce un rigetto, un’apostasia della fede, ed un’uscita dalla Chiesa, sola arca di salvezza.
Per i non cristiani e gli agnostici affascinati dal neo-spiritualismo, è compito dei cattolici riprendere ad annunciare Gesù Cristo Crocifisso, asse del mondo e della storia, unico Salvatore e Figlio di Dio. Nulla di meno.

Note
[1] M. Introvigne, Le nuove religioni, Milano 1989, p. 359.

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