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"L'embrione come paziente" - il Congresso 2002

Fonte:
CulturaCattolica.it

"L'embrione come paziente" è il titolo della dichiarazione sottoscritta il 2/2/2002 dai Docenti delle 5 facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università di Roma, al termine di un Congresso da loro promosso, dove sono state rese pubbliche le ultime scoperte sulla vita embrionale.
Il neoconcepito si presenta come una realtà biologica definita: è un individuo totalmente umano in sviluppo, che autonomamente, momento per momento, senza alcuna discontinuità, attualizza la propria forma per stadi successivi, realizzando, per intrinseca attività un disegno presente nel suo stesso patrimonio genetico.
Dalla fecondazione alla nascita, e in tutto il processo di sviluppo successivo, manifesta un "finalismo progettuale".

Il suo ciclo vitale e il suo sviluppo sono caratterizzati da tre proprietà biologiche:

la coordinazione (processo di interazione coordinata di attività molecolari e cellulari),
la continuità (lo sviluppo procede per eventi successivi, senza interruzione),
la gradualità (permette di raggiungere la forma definitiva gradualmente).

L'embrione è protagonista del suo esistere biologico. Viene a cadere in modo sempre più esplicito la mistificazione dei famosi "14 giorni" dal concepimento, considerati il limite per considerare l'embrione come soggetto giuridico.

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