Milano - Etty Hillesum
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Elsinor Teatro Stabile d’Innovazione
presenta
Etty Hillesum - cercando un tetto a Dio
prima milanese dai diari e dalle lettere di Etty Hillesum
adattamento di Marina Corradi
con Angela Dematté
musiche di Ferdinando Baroffio
regia di Andrea Chiodi
Lo spettacolo, diretto da Andrea Chiodi, che ha firmato, tra l’altro, la regia de La Bottega dell’orefice di Karol Wojtyla, racconta gli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943. La vicenda non è narrata soltanto con un taglio ottico estraneo, ma rivive nella prospettiva della stessa protagonista, che racconta con le parole del suo diario e delle sue lettere le sue passioni, la sua conversione, il suo straordinario cambiamento umano e spirituale. Attraverso i suoi occhi leggiamo la tragedia degli Ebrei olandesi ed europei nella Seconda Guerra Mondiale.
Se sull’Olocausto si è detto e scritto molto, in questo spettacolo s’intende offrire lo stupore che si prova nel leggere l’opera della giovane Etty Hillesum, che scrisse, dal 1941 al 1943, ad Amsterdam un lungo diario e, dal 1943 fino alla partenza per Auschwitz, dal campo di Westerbork, numerose lettere.
In un momento in cui tutto si accanisce e tende verso la morte, in cui ogni uomo è portato all’odio, questa ragazza si fa portatrice di una sbalorditiva speranza. Interessante è che non ci troviamo di fronte ad una mistica, ma ad una giovane passionale, concreta, intellettualmente viva e curiosa, che attraverso alcuni incontri comincia a cambiare sguardo sulla realtà. Lei stessa scopre, parallelamente all’accanirsi delle persecuzioni, un nuovo modo di guardare ciò che le accade. Solo cinque giorni prima di partire scrive: “La vita è meravigliosamente buona nella sua inesplicabile profondità”. E dal suo treno lancia una cartolina: “Siamo partiti cantando”. Negli appunti scarni di una giovane ebrea verso Auschwitz, l'eco cristiana di un sacrificio accettato e offerto. Dal fondo dell'abisso, il mistero di una speranza inaudita.
La giornalista e scrittrice Marina Corradi ha curato la riduzione dei Diari e delle Lettere di Etty Hillesum, interpretandoli in modo estremamente essenziale, senza tralasciare alcun passaggio del percorso umano della protagonista.
Il monologo è accompagnato da canzoni yiddish e da musiche originali, composte dal musicista Ferdinando Baroffio.
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