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La bella addormentata

Fonte:
CulturaCattolica.it
Il film di Marco Bellocchio racconterà la storia di Eluana Englaro, le polemiche attorno al finanziamento concesso alla pellicola contribuiscono a creare attesa per l'uscita nelle sale.

A volte basterebbe guardare le cose con attenzione per vederle.
Guardare quelle cose che ci stanno intorno e che rimandano ad altro, ma noi siamo troppo presuntuosi, amiamo troppo la nostra “idea di realtà”, per vedere la realtà nella sua verità.

Un esempio? Max Tresoldi, che contro ogni pronostico, si è svegliato dal coma, che da anni lotta per conquistarsi giorno dopo giorno maggiore autonomia.
Che dire, che era morto e ora è risorto?
O che semplicemente, non è mai stato “morto”, non è mai stato un tronco d’albero rinsecchito, ma solo un uomo. Max sta lì, fedele alla sua lotta, alla fisioterapia, alla logopedia, a tutto quello che può aiutarlo a riconquistare quelle cose che anche lui, come noi ogni giorno, dava per scontate, parlare, accarezzare, soffiarsi il naso, grattarsi un orecchio, fare due passi in giardino o correre sotto la pioggia per non bagnarsi, possono diventare conquiste come vincere un’olimpiade.
Guardi Max e non puoi non pensare a Eluana, forse non si sarebbe mai ridestata, ma di certo non era morta, non poteva rendere le carezze ricevute da chi lo accudiva, ma di certo sentiva le carezze, le cure, l’amore che la circondava.

Quando il padre di Eluana Englaro ha ottenuto dopo lunga battaglia, che si interrompesse alla figlia alimentazione e idratazione, in molti hanno chiesto il silenzio. Sembrava un gesto di carità nei confronti di un padre che pur condannando a morte la figlia, era convinto che quella fosse la cosa migliore, per quel padre che si ripeteva da anni che sua figlia era morta il giorno in cui si era schiantata in auto, incapace di vedere in quella “bella addormentata” la sua bambina.

Il film di Marco Bellocchio “La bella addormentata” girato tra Cividale del friuli e Roma, ne racconterà la storia e sarà quasi certamente un successo, le polemiche di questi giorni sul finanziamento concesso dalla Film Commission della regione Friuli Venezia Giulia che considera il film di alto valore artistico e veicolo pubblicitario per la regione Friuli e le associazioni pro-life che vedono nel finanziamento un avvallo al tema dell’eutanasia, è olio che brucia nella lampada della pubblicità, creano attesa, curiosità.

Del silenzio invocato quando si decise di far morire Eluana pare non ci sia più bisogno. Pertanto andate a vederlo questo film, parlerà di vita o di morte? Chissà, ma guardandolo non dimenticate che si tratta della storia di una ragazza “bella addormentata”, che anziché trovare qualcuno che vegliasse il suo sonno è stata uccisa, perché chi non sa guardare la realtà finisce per credere che il sonno equivalga alla morte.

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