Juno
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• “…non capisco cosa ci trovino le persone negli altri che non siano te…” , cioè la persona amata è unica, sorprendente ed irripetibile; è il ritornello della canzone che la sedicenne Juno e il suo ragazzo cantano insieme, chiudendo un film che è un inno originalissimo all’amore vero, alla vita.
• Un film che ha il grande merito di ridare il nome all’evento più straordinario dell’avventura umana, ad un fatto che un’ipocrita e cieca ideologia ha censurato per decenni : quello dell’attesa e della generazione di una creatura, la quale non è “…un ricciolo di materia… una non identificata massa gelatinosa…” come continuano a scrivere coloro che negano l’evidenza della bellezza del reale e che hanno paura di pronunciare il nome di qualcuno che ha occhi, muove una manina, un lui, una lei che nuotano nell’utero materno: quello che nasce è un bambino, una bambina. In fondo, qual era la prima cosa che hanno sempre fatto tutte le ideologie che desideravano annientare il volto ed il cuore della persona? Strappavano alla persona l’identità, mettevano un numero sul polso, li riducevano a cose.
• Juno strappa dal giardino un fiore e accarezza con i suoi petali la superficie di una pancia incinta all’ottavo mese, in modo che la sua creatura ne avverta il profumo; la ragazza decide di tenere il bambino e cerca la coppia perfetta a cui affidarlo quando nascerà; scopre che una coppia del genere esiste solo nelle sue buone intenzioni e allora chiede a suo padre se si possa amare qualcuno per sempre; siccome quella di suo papà è una risposta saggia e realistica, Juno fa delle scelte coraggiose, che improvvisamente la fanno diventare grande e la rendono felice; è come se “il fagiolo” che porta in grembo, riverbero dell’Eterno, le dia la forza di affrontare, in modo davvero anticonformista, una cultura sempre più tesa al nulla, al relativo, all’edonismo capriccioso; una cultura che ha strumentalizzato un diritto della dignità femminile, trasformandolo in un silenzioso olocausto di massa d’innocenti.
• Juno non è lasciata sola nella sua decisione, dopo una breve visita nella clinica privata, a cui si rivolge inizialmente per abortire: l’amica del cuore, il padre, la matrigna, anche il suo ragazzo manifestano tutti una tenerezza verso di lei, condividono le sue ansie, ascoltano e si fanno partecipi di un cammino affrontato dalla sedicenne con una baldanza sincera, spontanea ed immediata, fino al momento in cui darà alla luce la sua creatura; Juno, come Chris nel film di Sean Penn “Into the wild”, costituiscono il modello cinematografico di una giovinezza vera, che si avventura rischiosamente dentro il reale, con un impeto teso ad uno scopo ideale.
• Meriti di questa divertente commedia sono: la scrittura (premio Oscar), fatta di dialoghi densi di un’ironia scoppiettante; poi, l’interpretazione della giovanissima Ellen Page che s’immedesima totalmente nel ruolo di una liceale, che ama suonare la chitarra e che si ritrova tonda “…come un pianeta...”. Infine, che l’autrice della sceneggiatura sia un’ex spogliarellista di lap-dance - dal nome Diablo Cody !! - la dice lunga sulla grandezza di una nazione come gli USA, considerati da sempre, (anche nel cinema), il Paese del possibile.
Film per adulti e giovani delle scuole superiori.