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Prostitute minorenni: nell'indifferenza generale

Fonte:
CulturaCattolica.it

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia dell’arresto di una banda, formata in gran parte da due famiglie rumene, che avevano schiavizzato delle ragazze del loro paese per farle prostituire a Milano e provincia. Alla costrizione di prostituirsi tutte le notti si aggiungono i raccapriccianti racconti delle torture e dei pestaggi a cui queste ragazze giovanissime, a volte anche minorenni, erano sottoposte. Un altro aspetto si aggiunge a questa terribile storia: gran parte di queste ragazze sono state rapite da orfanotrofi in Romania: questa vicenda fa veramente vedere quanto l’uomo arrivi in basso nel disprezzo e nello sfruttamento dei suoi simili, soprattutto se indifesi. Questa storia dovrebbe far riflettere tutti coloro i quali delle prostitute, anche giovanissime, sono clienti: immaginare che sui marciapiedi potrebbero esserci le loro sorelle o le loro figlie forse li farebbe riflettere.
I dati della prostituzione in Italia parlano di 50.000 prostitute: il 65% lavora in strada, il 35% in albergo o in appartamento; il 20% sono minorenni e una percentuale analoga (10-20%) è legata al racket della prostituzione. Attraverso il racket molte ragazze sono condotte in Italia con il miraggio di un lavoro dignitoso e poi, sequestrati i documenti, sono costrette a prostituirsi attraverso violenze feroci e minacce rivolte anche a parenti, genitori o figli rimasti in patria. In Europa alcuni paesi come Spagna, Germania (in entrambi i paesi ci sono tra le 300.000 e le 400.000 prostitute) e Olanda hanno legalizzato la prostituzione che è quasi tutta svolta in case e centri o locali a luci rosse. L’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) stima che circa 1.000.000 di esseri umani siano “trafficati” ogni anno nel mondo, e 500.000 in Europa. Ma tutte queste stime non sono precise: a volte differiscono secondo le fonti; una cosa è certa, è un fenomeno in continuo aumento: dal 2001 al 2005 il numero delle prostitute in strada in Italia sarebbe passato da 12.000 a 22.000. Nella sola regione Lombardia le prostitute straniere sono circa 5.000, il numero delle minorenni è in aumento, nel 2005 era stimato in 1700. La maggior parte delle prostitute è straniera, e in particolare proviene dalla Nigeria o dall’Est Europa: Albania, Romania, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ucraina, Moldavia.
In Italia sono 9 milioni i clienti che si rivolgono al sesso a pagamento, e il giro di soldi è enorme: ogni mese una prostituta rende al proprio sfruttatore dai 5mila ai 7mila euro, 90 milioni di euro è l'ammontare mensile stimato del business della prostituzione. Le prostitute che sono tenute come schiave dovrebbero suscitare una reazione pari a quella che nei secoli scorsi suscitò la battaglia del cristianesimo per l’abolizione della schiavitù, oggi dovremmo alzare la nostra voce. Naturalmente questo si può fare se si cambia anche la cultura e l’educazione sessuale degli Italiani, perchè senza clienti questo fenomeno sarebbe grandemente ridotto. Esiste poi un problema etico se troppo spesso uomini adulti sono disposti ad andare con prostitute giovanissime, e basta vedere in faccia le ragazzine esposte nei grandi viali delle nostre città o sulle statali per capire la solitudine e la sofferenza che provano. Il Papa ha detto recentemente “quando la legge naturale e la responsabilità che essa implica sono negate, si apre drammaticamente la via al relativismo etico sul piano individuale”: questa pare esserne proprio una dimostrazione. “La difesa dei diritti universali dell’uomo e l’affermazione del valore assoluto della dignità della persona postulano un fondamento nella legge naturale”. Non è un caso poi che non ci si preoccupi più di tanto nemmeno dei numerosi aborti clandestini legati al fenomeno della prostituzione, se le coscienze sono indebolite dalla perdita del fondamento della legge naturale. Meritorie le associazioni che cercano di aiutare le ragazze e l’opera delle forze dell’ordine, ma forse anche noi possiamo contribuire, certo non in maniera ingenua (potrebbe essere infatti ancor più dannoso per le ragazze), ma denunciando i casi vistosi perchè come il caso di cronaca insegna, le violenze a volte purtroppo si vedono e si sentono, si comprende certamente la paura e non si sottovalutano le difficoltà e la precarietà di alcune situazioni, ma bisogna trovare il modo giusto per non far passare tutto nel silenzio. Un altro punto importante è l’educazione a una sessualità, che non sia solo piacere a qualunque costo, anche quello a pagamento. Qui si apre un campo davvero impervio, viste le pessime esperienze dei corsi di educazione alla sessualità gestiti da alcune ASL, ma il mondo cattolico deve tornare ad essere più presente. Non possono poi passare in silenzio proposte che proprio in occasione dell'arrivo dell'estate pretendono di proteggere i giovani semplicemente con campagne di distribuzione dei contraccettivi, o campagne pubblicitarie a dir poco sconcertanti. Il clima generale su questo tema non è certo favorevole, come dimostrano i messaggi pubblicitari e i modelli televisivi.
Le prostitute sono sempre esistite, ma mai come oggi questo fenomeno è gestito da criminali e produce tante sofferenze. Non bisogna dimenticare che anche le ragazze che “scelgono” di prostituirsi, quando lo fanno perché indigenti non si possono certo definire libere.

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