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Sentenza della Corte sul suicidio assistito: Comunicato del Movimento per la Vita ambrosiano

Curatore:
Leonardi, Enrico
Fonte:
CulturaCattolica.it
Da oggi in Italia i malati non sono più liberi ma più deboli e da oggi in Italia è lecito aiutare qualcuno a morire, un limite che superato rischia di aprire a una deriva pericolosa come già avvenuto in altri paesi.

Comunicato MVA su sentenza della CORTE E IL SUICIDIO ASSISTITO
La Corte Costituzionale ha sentenziato che sotto alcune condizioni l’agevolazione del suicidio assistito non è punibile dichiarando implicitamente lecito e quindi depenalizzando il suicidio assistito come molti titoli di giornali hanno messo in evidenza. Certo ha posto dei limiti apparentemente circostanziali e rimanda in ogni caso al rispetto di altre leggi ma - diciamolo - il messaggio che passa è che d’ora in poi il suicidio assistito in Italia è permesso. Presto ci si dimenticherà delle clausole limitandosi a ricordare la prevalenza della presunta autodeterminazione su tutti gli altri vincoli. Andrebbe infatti valutato se il malato è libero da condizionamenti sociali, non è soggetto a depressione legata al suo stato di salute e alla malattia, quali sono le sue reali condizioni psicologiche e non solo quelle fisiche. In ogni caso il risultato è che il suicidio assistito è lecito.
La strada che invece andrebbe seguita è che il paziente sia seguito da un Medico di cure palliative (le cure palliative non sono solo per i malati oncologici) per il controllo dei sintomi fisici, da uno psichiatra che valuti lo stato depressivo e da un assistente dei bisogni spirituali ed esistenziali.
La prossima battaglia già iniziata dalla CEI sarà per poter garantire l’obiezione di coscienza per i medici.
Da oggi in Italia i malati non sono più liberi ma più deboli e da oggi in Italia è lecito aiutare qualcuno a morire, un limite che superato rischia di aprire a una deriva pericolosa come già avvenuto in altri paesi.

Il Direttivo Movimento per la vita Ambrosiano

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