L’umorismo di Dio
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A volte anche le affermazioni più cattive e senza rispetto possono portare frutti di bene. È frutto dell’umorismo di Dio; e quante volte abbiamo sentito dire che Dio scrive diritto sulle nostre righe storte.
Così, provocato da una gratuita offesa che mi invitava a leggere il bel testo di s. Giovanni Paolo II Memoria e identità, ho avuto occasione di ritrovare alcune sue affermazioni a proposito della difesa della vita che son illuminanti e capaci di dare respiro all’impegno di difenderla, sempre e comunque.
Ecco che cosa dice questo Papa santo:
«A questo punto non si può fare a meno di toccare una questione oggi più che mai attuale e dolorosa. Dopo la caduta dei regimi costruiti sopra le ideologie del male, in quei Paesi le forme di sterminio nominate poc’anzi sono di fatto cessate. Permane tuttavia lo sterminio legale degli esseri umani concepiti e non ancora nati. E questa volta si tratta di uno sterminio deciso addirittura da Parlamenti eletti democraticamente, nei quali ci si appella al progresso civile delle società e dell’intera umanità. Né mancano altre gravi forme di violazione della Legge di Dio. Penso, ad esempio, alle forti pressioni del Parlamento europeo perché le unioni omosessuali siano riconosciute come una forma alternativa di famiglia a cui competerebbe anche il diritto di adozione. È lecito e anzi doveroso porsi la domanda se qui non operi ancora una nuova ideologia del male, forse più subdola; e celata, che tenta di sfruttare, contro l’uomo e contro la famiglia, perfino i diritti dell’uomo.
Perché accade tutto questo? Qual è la radice di tali ideologie post-illuministe? La risposta, in definitiva, è semplice: questo avviene perché è stato respinto Dio quale Creatore, e perciò quale fonte della determinazione di ciò che è bene e di ciò che è male. È stata rifiutata la nozione di quanto, in modo più profondo, ci costituisce esseri umani, cioè la nozione di natura umana come «dato reale», e in suo luogo è stato posto un «prodotto del pensiero» liberamente formato e liberamente mutabile a seconda delle circostanze.» (Giovanni Paolo II, Memoria e identità, pp. 22-23)
«È proprio in questa prospettiva, come ho già rilevato, che ci si deve interrogare, all’inizio di un nuovo secolo e di un nuovo millennio, circa alcune scelte legislative decise nei parlamenti degli odierni regimi democratici. Il riferimento più immediato è alle leggi abortiste. Quando un parlamento autorizza l’interruzione della gravidanza, consentendo la soppressione del nascituro, commette un grave sopruso nei confronti di un essere umano innocente e privo, oltre tutto, di qualsiasi capacità di autodifesa. I parlamenti che approvano e promulgano simili leggi devono essere consapevoli di spingersi oltre le proprie competenze e di porsi in palese conflitto con la Legge di Dio e con la legge di natura.» (Giovanni Paolo II, Memoria e identità, p. 162)
Si capisce, in questa prospettiva, l’invito ad “alzarsi in piedi” ogniqualvolta la vita umana viene minacciata.