A. Rimbaud, Canzone della torre più alta

Oziosa giovinezza
A tutto asservita,
Per delicatezza
Ho perduto la vita.
Ah! che ritorni il tempo
Dei cuori che si accendono.
Mi sono detto: lascia!
Che nessuno ti veda:
E senza la promessa
Di gioie più alte.
Che nulla mai t’arresti,
Augusto eremitaggio.
Fu tanta la pazienza
Che sempre mi dimentico;
Timori e sofferenze
In cielo son svaniti.
E la sete malsana
Oscura le mie vene.
Così la Prateria
Tutta in preda all’oblio,
Più vasta e fiorita
D’incenso e di loglio
Al selvaggio ronzio
Di cento mosche sporche.
Ah! mille vedovanze
Dell’anima sì povera
Che non ha che l’immagine
Della Madonna!
Forse che si prega
La Vergine Maria?
Oziosa giovinezza
A tutto asservita,
Per delicatezza
Ho perduto la vita.
Ah! che ritorni il tempo
Dei cuori che si accendono.